Up/Down Volume Oscillator
Tra i vari strumenti di analisi tecnica basati sui volumi, l’Up/Down Volume Oscillator è uno degli indicatori più utili per valutare la forza interna di un trend. L’idea alla base è semplice: non basta osservare la direzione del prezzo, ma bisogna capire se i movimenti sono sostenuti da volumi crescenti o calanti.
Questo indicatore nasce per confrontare i volumi delle giornate in cui il prezzo sale con quelli delle giornate in cui il prezzo scende. In altre parole, distingue i cosiddetti “up days” dai “down days” e misura se il mercato è più partecipato nelle fasi rialziste o in quelle ribassiste.
Se durante i rialzi si registrano volumi maggiori, il trend tende a essere considerato solido. Se invece il volume cresce soprattutto durante i ribassi, l’oscillatore segnala debolezza del movimento ascendente e possibile pressione in vendita.
La distinzione tra Up Volume e Down Volume
Esistono due principali varianti di calcolo:
Definizione classica (close vs close): l’Up Volume è il volume dei giorni in cui la chiusura è superiore a quella della seduta precedente, mentre il Down Volume è quello dei giorni in cui la chiusura è inferiore. È l’approccio più usato in letteratura e nei software di analisi.
Definizione alternativa (close vs open): alcuni analisti considerano invece “up day” una seduta in cui la chiusura è superiore all’apertura, e “down day” il caso opposto. In questo caso il confronto avviene all’interno della stessa barra giornaliera, senza guardare la seduta precedente.
La prima versione, basata sul confronto tra due chiusure consecutive, è la più accreditata e diffusa, ma entrambe possono fornire indicazioni utili.
Formula e interpretazione
L’Up/Down Volume Oscillator si costruisce confrontando due medie mobili calcolate sulla differenza tra Up Volume e Down Volume. Una formula tipica è:
Up/Down Volume Oscillator = SMA corta(Up Volume – Down Volume) – SMA lunga(Up Volume – Down Volume)
Dove “SMA corta” e “SMA lunga” rappresentano medie mobili con periodi differenti, ad esempio 10 e 40.
Un valore positivo indica che nelle ultime sedute i volumi hanno sostenuto i rialzi più che i ribassi. Viceversa, un valore negativo evidenzia maggiore pressione nei giorni di calo. Il pregio di questo oscillatore è che consente di andare oltre la semplice osservazione del prezzo. Un rialzo accompagnato da volumi deboli può infatti essere un segnale poco affidabile, mentre un ritracciamento con forti volumi in vendita può preannunciare correzioni più profonde.