Il TRIN, conosciuto anche come Arms Index dal nome del suo ideatore Richard Arms, è uno degli indicatori di ampiezza di mercato più utilizzati per valutare la forza o la debolezza di un trend.
A differenza degli indicatori che analizzano esclusivamente i prezzi, il TRIN combina il numero dei titoli in rialzo e in ribasso con i rispettivi volumi, offrendo una misura più completa del sentiment che guida i movimenti di mercato.
TRIN (Arms Index): come si calcola
La formula alla base dell’indicatore TRIN è semplice:
TRIN = (Titoli in rialzo / Titoli in ribasso) / (Volume in rialzo / Volume in ribasso)
Questa espressione confronta due rapporti distinti. Al numeratore c’è il rapporto tra titoli in rialzo e titoli in ribasso, che misura la direzione generale del mercato. Se i titoli in rialzo superano quelli in ribasso, il rapporto sarà maggiore di 1, e viceversa. Al denominatore vi è il rapporto tra volumi associati ai titoli in rialzo e ai titoli in ribasso, che riflette la forza con cui gli investitori stanno sostenendo il movimento.
TRIN (Arms Index): interpretazione e usi
Il risultato mostra se i rialzi sono sostenuti da un volume significativo oppure se i ribassi avvengono con una partecipazione diffusa. In generale, valori superiori a 1 sono interpretati come segnali ribassisti, perché indicano che i titoli in ribasso stanno attirando più volume di quelli in rialzo. Al contrario, valori inferiori a 1 suggeriscono un mercato più rialzista, con i titoli in crescita supportati da volumi consistenti.
Il TRIN, tuttavia, è un indicatore molto sensibile e può risultare volatile nel breve termine. Per ovviare a questo limite, i trader spesso ricorrono alla sua variante più stabile: l’Open-10 TRIN, anche chiamato Open Trading Index.
Questa versione calcola una media su 10 sedute dei valori del TRIN, smussando così i picchi e restituendo un segnale più affidabile. L’interpretazione rimane simile: valori oltre 0,9–1 segnalano condizioni ribassiste, mentre letture inferiori tendono a essere considerate rialziste.
Il TRIN e la sua variante a 10 periodi sono usati soprattutto come strumenti di conferma, spesso affiancati ad altri indicatori di ampiezza come la Advance-Decline Line o il McClellan Oscillator. In questo modo i trader possono ottenere un quadro più solido sulla partecipazione del mercato ai movimenti di prezzo, distinguendo i rally supportati da una base ampia da quelli più fragili e speculativi.