Investire secondo la logica del Global Market Portfolio prevede una distribuzione del peso azionario ed obbligazionario in parti pressoché identiche con la metà della componente bond coperta dai titoli di Stato.
Obbligazioni governative che, pur non garantendo quella stabilità di valore che gli investitori si attendevano negli ultimi mesi a causa delle politiche monetarie delle banche centrali orientate ad una lotta senza quartiere all’inflazione, rimangono lo strumento ideale per conservare il capitale compatibilmente con i tempi che accompagnano gli obiettivi dell’investimento.
I titoli di Stato di cui parlerò in questo articolo sono quelli emessi all’interno del mondo sviluppato, mentre in un’altra puntata della serie dedicata a questa strategia mi occuperò dei bond appartenenti al mondo emergente.
I governativi sviluppati presenti all’interno del Global Market Portfolio si dividerebbero in due parti, a tasso fisso e indicizzati all’inflazione. Del 21% della torta complessivamente occupata dai bond statali, solo il 2% è però rappresentato da inflation linked che per questo possiamo tranquillamente tralasciare volendo costruire una asset allocation con ETF non troppo frammentata.
Investire in titoli di Stato: tre le soluzioni per gli investitori
Non ci è dato sapere lo spaccato per durata di quel 19% di peso occupato dai bond statali, ma acquistando un classico ETF generalista che replica un indice in grado di coprire ogni tratto di curva avremo presidiato ciò che serve. Trattandosi di investimento globale è preferibile in questo caso non prendere in considerazione nessuna copertura del rischio cambio pur consapevoli che nel lungo periodo ciò che differenzia il risultato con la versione eur hedged è una minore volatilità a favore di quest’ultima strategia.
Diverse le opzioni disponibili per gli investitori italiani, ma è preferibile scegliere una versione ad accumulazione ben capitalizzata per sfruttare al massimo l’effetto dell’interesse composto. Tralasciando le versioni di ETF sostenibili collocate da Ubs che hanno comunque raggiunto masse amministrate rilevanti, i tre ETF governativi globali in versione ad accumulazione e cambio aperto che gli investitori possono prendere in considerazione sono Amundi Jpm Global Government Bond, Xtrackers Global Government Bond e iShares Global Government Bond.
Costi esattamente identici per i tre ETF (0,2%), è Amundi quello che a distanza di 5 anni ottiene la performance migliore che, seppur negativa, distanzia di oltre mezzo punto percentuale iShares e di 1,5% Xtrackers.
Un quarto del portafoglio dell’ETF di Amundi è rappresentato da titoli europei mentre i restanti tre quarti sono spalmati tra Treasuries americani con il 49% di peso complessivo, Jbonds giapponesi (18%) e Gilt inglesi (6%). Attenzione particolare va rivolta alla duration del fondo che sfiora i 7 anni, un parametro da tenere in considerazione quando si decide di investire su questi strumenti. L’orizzonte temporale che si ha davanti deve essere almeno superiore per avere una ragionevole probabilità di non perdere soldi.
Le obbligazioni statali rappresentano un pezzo rilevante del global market portfolio, ma il reddito fisso è rappresentato anche da titoli societari ed emergenti. Ma di questi parlerò nei prossimi articoli della serie.
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