Nel primo articolo di questa serie dedicata a come investire seguendo la logica del Global Market Portfolio ho presentato le motivazioni che stanno alla base di questa strategia, le origini e soprattutto i componenti che messi insieme realizzano il quadro dei mercati finanziari (Come investire seguendo la teoria del Global Market Portfolio).
Nel secondo articolo di oggi approfondiamo il componente più pesante all’interno dell’asset class azionaria rappresentato dalle azioni dei Paesi sviluppati, a loro volta suddivise in large cap e small cap di cui scriverò in un altro articolo.
Se l’equity nel global market portfolio pesa per il 42%, il mondo sviluppato si prende la fetta di torta più ampia, il 37%. Le briciole vengono lasciate all’azionario emergente.
Ma come può un investitore replicare questa asset class con ETF? Per ottenere il miglior risultato dovrebbe scegliere un ETF che investe sia in large cap che in small cap dei mercati sviluppati. Nello specifico questo è possibile utilizzando gli ETF che hanno la dicitura IMI, una sigla che troviamo ad esempio nella denominazione dell’indice Msci World.
Sul mercato italiano esiste un solo ETF di SPDR che replica l’indice Msci ACWI. Come dice però questa sigla che sta per All Country World, anche i Paesi emergenti sono contemplati all’interno dell’ETF oltretutto con un peso doppio rispetto a quello che prescriverebbe la teoria del global market portfolio. Inoltre, le small cap sono decisamente sotto rappresentate rispetto al peso ideale.
ETF Large Cap: meglio se ad accumulazione e senza copertura del rischio di cambio
Conviene quindi dirigere le proprie attenzioni solo su ETF che investono il large cap del mondo sviluppato. Seguendo i due indici principali, Msci e FTSE, questo significa individuare in iShares Core Msci World e in Vanguard Ftse Developed World i due principali attori per capitalizzazione e importanza con i quali cominciare a mettere il primo tassello di una diversificata, quanto importante asset class di portafoglio.
Possibile studiare eventuali alternative ai classici fondi accumulazione, ad esempio utilizzando fondi a distribuzione periodica di dividendi per chi necessita di flussi di reddito ogni X mesi. Oppure esistono anche alcune versioni di questi ETF con copertura del rischio cambio (ad esempio iShares) dove troveremo la denominazione eur hedged.
Naturalmente per chi segue la filosofia del global market portfolio quella della copertura del rischio di cambio non sembra però essere la soluzione migliore, lasciando al mercato decidere quale deve essere la ripartizione valutaria. E ovviamente, ad oggi, gli Stati Uniti fanno la parte del leone occupando circa il 60% di un indice che investe in azioni dei paesi sviluppati.
Il primo tassello della strategia globale di mercato è quindi stato messo e prevede di investire il 37% del capitale in ETF che replicano indici azionari mondiali large cap, meglio se ad accumulazione e senza copertura del rischio di cambio.
Nella prossima puntata esploreremo il mondo emergente che da solo può occupare una piccola casella autonoma all’interno del paniere complessivo del global market portfolio.
Come investire seguendo la teoria del Global Market Portfolio
Global Market Portfolio con ETF – Investire in large cap mondiali
Global Market Portfolio con ETF – Investire in azionario emergente
Global Market Portfolio con ETF – Investire in azionario Small Cap
Global Market Portfolio con ETF – Investire in azionario immobiliare
Global Market Portfolio con ETF – Investire in titoli di Stato
Global Market Portfolio con ETF – Investire in obbligazioni corporate
Global Market Portfolio con ETF – Investire in oro
Global Market Portfolio con ETF – Investire in obbligazioni emergenti