Nella terza puntata dedicata alla strategia di come investire seguendo la logica del Global Market Portfolio, ovvero quella che è l’esposizione media degli investitori nel mondo utilizzando la regola della capitalizzazione di mercato, facciamo tappa questa settimana nel mondo azionario emergente.
Circa il 5% di investimenti andrebbe dirottato in questa asset class azionaria secondo la logica del portafoglio globale, una percentuale inferiore a quella che troviamo (tra il 10% e il 12%) negli indici azionari All Country World (ACWI), ovvero quegli indici che raggruppano in un unico contenitore passivo azioni appartenenti al mondo sviluppato e al mondo emergente.
Per questo motivo all’ETF presentato nell’articolo precedente e che presidia la componente globale azionaria del mondo sviluppato, è più opportuno affiancare un singolo mattoncino espressamente dedicato al mondo emergente.
L’offerta è molto ampia sotto questo punto di vista con gli indici MSCI e FTSE che fanno la parte del leone. Conosciamo molto bene alcuni difetti di questi indici, come quello ad esempio di dare un peso importante (quasi un terzo del portafoglio) alle azioni cinesi. Ma questa logica che segue la regola della capitalizzazione di mercato pervade anche gli indici relativa al mondo sviluppato dove gli Stati Uniti ormai occupano più del 60% del portafoglio.
Ogni casa di investimento offre il suo prodotto che investe in azionario emergente. Obiettivamente le differenze tra MSCI e FTSE sono minimali (ad esempio la presenza di Polonia e Corea del Sud tra gli emergenti per MSCI ma non per FTSE), per questo la scelta appare pressoché indifferente.
Investire in azionario emergente con gli ETF
iShares come sempre occupa il catalogo di offerta con gli ETF a maggiore capitalizzazione e varietà. Troviamo ETF tradizionali, ma anche diverse variabili che sposano il principio della sostenibilità dei filtri di responsabilità sociale (ESG e SRI). Scorrendo il database di justETF esistono addirittura venti ETF con una capitalizzazione superiore al miliardo di euro disponibili per l’investitore italiano. I costi mediamente si aggirano attorno a 0,2%. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
L’ETF iShares Core Msci Emerging Market IMI appare il più completo del lotto per la presenza della sigla IMI che significa presenza anche di small caps in portafoglio, oltre a mid e large caps.
A replica fisica a campione, questo ETF vedo un quarto del portafoglio investito in azioni cinesi, seguito da azioni indiane per il 15%, Taiwan e Corea del sud con il 14% e 12% rispettivamente. Finanziari e tecnologici occupano quasi il 20% a testa del portafoglio.
Negli ultimi 5 anni la performance dell’investimento si è fermata a +20% contro il +55% di un investimento in azioni sviluppate. La logica del global market portfolio prevederebbe in questo caso un ribilanciamento dall’investimento più redditizio a quello meno performante per mantenere invariata l’esposizione geografica.
Nel prossimo articolo entreremo nel dettaglio di un altro importante tassello che compone questa strategia e che riguarda lo stile di investimento. Ovvero l’investimento in piccole capitalizzazioni o comunemente note come small caps.
Come investire seguendo la teoria del Global Market Portfolio
Global Market Portfolio con ETF – Investire in large cap mondiali
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