I rischi nel trading di strumenti finanziari | Investire.biz

I rischi negli investimenti su strumenti finanziari

L’attività di trading sugli strumenti finanziari, oltre a dare l’opportunità di ottenere dei guadagni, comporta una serie di tipologie di rischi che devi sapere.

Eccole analizzate di seguito.

Rischio Paese

La possibilità di accesso e il valore di uno strumento finanziario sono strettamente legati alle condizioni economiche, politiche e agli aspetti legislativi che caratterizzano il Paese emittente.

Il livello di stabilità economica e politica di un Paese influenza, in modo determinante, il grado di rischio del prodotto finanziario che viene immesso nel mercato.

  • Il rischio politico può essere causato dall’intervento dello Stato nel settore a cui appartiene lo strumento finanziario, oppure da una confisca dei beni
  • Il rischio economico invece è rappresentato principalmente dalle fluttuazioni dell’inflazione e dei tassi di interesse
  • Il rischio legislativo è determinato prevalentemente dagli interventi dell’autorità di vigilanza, dalla trasparenza del mercato, dalla tipologia di norme che regolano insolvenza e tassazione e l’efficienza del sistema per la tutela degli investitori

I rischi Paese appena citati possono modificarsi nel tempo e spesso in modo improvviso. In passato infatti è successo più volte che uno Stato abbia imposto delle restrizioni sulla vendita di determinati strumenti finanziari attraverso l’applicazione di sanzioni economiche, il rigido controllo sull’esportazione e la libera circolazione dei capitali.

Queste restrizioni, che a volte vengono attuate senza preavviso, possono naturalmente causare problemi nel commercio dei prodotti finanziari.

Paesi con rischi particolari: mercati emergenti

I criteri utilizzati per definire un mercato come emergente sono il reddito pro capite, il tasso di sviluppo del settore finanziario e l’incidenza del settore dei servizi sul totale dell’economia del Paese.

I mercati emergenti si possono trovare a diversi livelli di sviluppo economico, ma la grande maggioranza di loro ha in comune il fatto di avere un sistema politico, economico e legislativo relativamente nuovi, quindi tendenzialmente instabili.

Le struttura finanziarie e le istituzioni dei mercati emergenti tendono a dare meno garanzie di stabilità rispetto a Paesi con sistemi più consolidati e democrazie solide.

Gli investimenti nei Paesi emergenti comportano dei rischi che sono quasi totalmente assenti nei Paesi sviluppati, come il settlement e rischi di liquidità.

Se la sede principale o il centro delle attività  dell’offerente o dell’emittente è ubicata in un Paese emergente, ciò può comportare un rischio più elevato relativo agli strumenti finanziari che provengono da questi mercati.

Rischio emittente

Uno dei rischi principali nell’ambito degli investimenti finanziari è rappresentato dalla possibilità che l’ emittente diventi insolvente.

Il valore di uno strumento finanziario non dipende solo dalle caratteristiche del prodotto, come i risultati aziendali per le azioni oppure i guadagni del sottostante di uno strumento strutturato, ma anche dalla capacità dell’emittente di essere affidabile.

Prima di scegliere un’attività finanziaria su cui investire il proprio denaro è opportuno conoscere a fondo chi è l’emittente, anche perché la sua affidabilità può aumentare o diminuire nel corso dell’investimento.

La conoscenza dell’emittente è quindi fondamentale per ridurre al minimo i rischi di perdite, valutando correttamente l’attendibilità dal punto di vista creditizio.

Per quanto riguarda gli strumenti di debito, il rischio è noto come rischio di credito in quanto il mutuatario agisce generalmente come emittente.

Rischio Settlement

Si ha quando è necessario acquistare uno strumento finanziario a un determinato prezzo prima della effettiva consegna.

L’investitore rischia così di pagare il prodotto finanziario a un certo prezzo di acquisto ma di non riceverlo in tempo, o addirittura di non riscuoterlo del tutto.
Dall’altro lato un investitore che vende uno strumento finanziario e che quindi deve consegnarlo potrebbe non ricevere il prezzo di acquisto.

Questo tipo di rischio è maggiormente presente quando si trattano fondi offshore, derivati e private equity, in particolare se sono coinvolti dei mercati emergenti.

Rischio cambio

Se l’investitore acquista uno strumento finanziario in una valuta diversa dalla sua valuta di riferimento, deve assolutamente tenere in considerazione le eventuali fluttuazioni del tasso di cambio.

Per ridurre al minimo questo tipo di rischio si possono utilizzare strumenti di copertura che hanno la funzione di cercare di anestetizzare le oscillazioni valutarie. In questo modo il rischio di cambio viene sicuramente mitigato ma, a seconda dell’attività finanziaria in oggetto, della tecnica di copertura scelta e da come viene utilizzata, non può essere completamente eliminato.

Limiti di prezzo

Al fine di limitare le fluttuazioni di prezzo, una Borsa valori può fissare limiti di prezzo per alcuni contratti. Gli investitori dovrebbero informarsi di tali limiti prima di investire, in quanto può essere molto più difficile o addirittura impossibile chiudere un contratto una volta raggiunto il limite di prezzo.

Il mercato dei forward standardizzati è trasparente e spesso anche liquido, quindi i contratti possono normalmente essere chiusi senza difficoltà. Nel mercato dei forward i contratti possono essere chiusi solo con il consenso della controparte (vedi Glossario).

I contratti caratterizzati da una combinazione di elementi diversi possono comportare rischi notevolmente differenti, in particolare non tutti gli elementi possono essere chiusi contemporaneamente.

Gli investitori dovrebbero informarsi in modo accurato prima di stipulare tali contratti, in modo da avere notizie dettagliate sui rischi a cui potrebbero andare incontro. Leggi informazioni più dettagliate su futures.

Strumenti finanziari a fini di finanziamento o trasferimento del rischio

Cosa sono gli strumenti finanziari a fini di finanziamento o trasferimento del rischio?

Alcuni strumenti finanziari sono utilizzati principalmente per trasferire i rischi. Questi strumenti includono il credito e derivati ​​catastrofali, per i quali il sottostante è un evento come un credito (inadempienza su un prestito o obbligazione) o un disastro naturale.

Entrano in questa categoria i derivati ​​di credito sotto forma di swap, opzioni o strumenti finanziari ibridi (vedi Glossario).

Quali rischi sono associati agli strumenti finanziari di finanziamento o con finalità di trasferimento del rischio?

I derivati ​​di credito e catastrofali sono soggetti a rischi di liquidità, a causa della possibile mancanza di liquidità, appunto, che può rendere impossibile venderli prima della scadenza.

Il rischio può essere anche rappresentato dal fatto che i derivati di credito possono essere cartolarizzati e trasferiti a terze parti (vedi Glossario) sotto forma di credit linked note, obbligazioni di debito garantite o titoli garantiti da attività. Ulteriori informazioni sui derivati ​​di credito sono disponibili nel Glossario.

Fondi offshore e hedge fund

Cosa sono i fondi offshore e gli hedge fund?

I fondi offshore e gli hedge fund sono organismi di investimento collettivo non soggetti o solo parzialmente soggetti a regolamentazione e vigilanza.

Gli hedge fund sono liberi di scegliere gli asset classes, i mercati, compresi i paesi ad alto rischio, e metodi di negoziazione da impiegare.

Hedge fund e fondi offshore attuano spesso strategie aggressive e lavorano con tecniche che disaccoppiano la performance dell'investimento da quella del mercato sottostante.

Quali sono i rischi associati ai fondi offshore e agli hedge fund?

I gestori di fondi offshore e hedge fund godono spesso della massima flessibilità nelle loro decisioni di investimento e normalmente non sono vincolati dalle regole in materia di liquidità, rimborso, conflitti di interesse, prezzi equi, divulgazione e utilizzo della leva finanziaria che si applicano ai fondi convenzionali.

I fondi offshore e gli hedge fund hanno anche a disposizione una liquidità limitata.

Private equity

Cos'è il private equity?

Il private equity è una forma di investimento che prevede la fornitura di finanziamenti con capitale di rischio alle aziende, che non sono quotate in Borsa o (in casi eccezionali) che desiderano uscire dal listino.

Gli investimenti vengono solitamente effettuati nella fase iniziale dello sviluppo di un'azienda, quando le sue possibilità di successo sono incerte e quindi i rischi sono alti.

Quali sono i rischi associati al private equity?

Generalmente, gli investimenti in private equity non sono soggetti a regolamentazione per quanto riguarda la tutela degli investitori. Per questo motivo e per la loro mancanza di trasparenza (ad es. divulgazione limitata di conti finanziari o nessuna pubblicazione), essi comportano rischi elevati per gli investitori. Questo è particolarmente vero per i private equity domiciliati in paesi con una legislazione non particolarmente stringente.

Gli investimenti in private equity comportano rischi considerevoli e possono portare a notevoli perdite, compreso l'azzeramento dei conti. Si tratta di una tipologia di investimento orientata al lungo termine e spesso hanno una liquidità molto limitata.

Immobiliare

Cosa sono gli investimenti immobiliari?

Gli investimenti nel settore immobiliare possono essere effettuati direttamente o indirettamente. Il settore immobiliare comprende edifici per uffici, locali commerciali, locali industriali, immobili residenziali e speciali proprietà immobiliari (come alberghi o ospedali).

Le variabili che determinano il valore di un immobile sono la sua posizione, la tipologia di struttura e la varietà di modi in cui può essere utilizzato.

Gli investimenti diretti avvengo tramite l'acquisto immediato della proprietà, mentre l’investimento indiretto avviene mediante un intermediario finanziario (vedi Glossario). Gli investimenti indiretti richiedono generalmente un esborso di capitale inferiore rispetto agli investimenti diretti e gli strumenti finanziari possono essere quotati o non quotati in Borsa.

Esempi di investimenti indiretti non quotati comprendono i fondi immobiliari, le azioni di società immobiliari che non sono negoziati in Borsa e i certificati su fondi immobiliari. I fondi immobiliari possono ridurre i rischi dell’investimento attraverso la diversificazione tra aree geografiche e tra categorie di immobili. Gli investimenti indiretti quotati includono i fondi comuni di investimento immobiliare (REIT), che consentono di investire in immobili senza incorrere in alcuni svantaggi, come la carenza di liquidità.

Quali sono i rischi associati agli investimenti immobiliari?

Chiunque investa indirettamente nel settore immobiliare deve considerare i rischi connessi allo strumento finanziario che sta utilizzando. Sul mercato sono disponibili strumenti finanziari tradizionali, fondi rigorosamente regolamentati che investono nel settore Real Estate, ma possono essere presenti anche investimenti immobiliari indiretti che hanno caratteristiche simili agli hedge fund o al private equity e, quindi, comportano rischi più elevati.

In definitiva, le risorse fisiche - edifici e terreni - sono alla base di tutto ciò che riguarda gli investimenti immobiliari. Ciascuno di questi asset è unico, quindi non è regolamentato dal punto di vista del trading.

Anche i mercati immobiliari sono spesso poco trasparenti e richiedono una precisa conoscenza delle caratteristiche locali. È quindi essenziale coinvolgere esperti presenti sul territorio in cui è situato l’immobile, il che rende più difficile l'accesso al mercato.

Il settore immobiliare a volte reagisce alle variazioni dei tassi di interesse in modo simile alle obbligazioni: quando i tassi di interesse sono bassi, ad esempio, i mutui sono economici, di conseguenza è facile generare rendimenti superiori alla media. Al contrario, in caso di tassi di interesse elevati si avranno ritorni inferiori.

È necessario tenere in considerazione che i prezzi possono arrivare a livelli eccessivamente elevati quando vengono attuati incentivi fiscali governativi intesi a promuovere la casa di proprietà e quando sussistono condizioni di prestito interessanti.

Metalli preziosi

Cosa sono i metalli preziosi?

I metalli preziosi più comuni sono oro, argento, platino e palladio.

È possibile investire nei metalli preziosi direttamente (acquistando il metallo fisico o aprendo un conto di metalli preziosi) o indirettamente (acquistando quote di fondi, derivati ​​o prodotti strutturati legati al prezzo di un metallo prezioso).

Nel caso in cui si desideri investire direttamente in metalli fisici, gli investitori possono scegliere tra diverse unità di peso e differenti livelli di purezza. L'oro è normalmente presente sui mercati europei in forma di barre (o lingotti) numerate non scambiabili da 12,5 kg, ciascuna con una purezza compresa nell’intervallo 99,5 - 99,99% e barre intercambiabili da 250 g, 500 g o 1 kg, al 99,99% di purezza.

Monete come il Krugerrand sudafricano e il Canadian Gold Maple Leaf sono altri mezzi per investire in metalli preziosi. Sui mercati europei, l'argento è normalmente commercializzato sotto forma di barre numerate o lingotti del peso di circa 30 kg o 1 kg, mentre il platino viene scambiato in lingotti da 1 kg o un'oncia e il palladio come lingotti da 1 kg.

Gli investitori che acquistano un metallo fisico acquisiscono i diritti di proprietà: nel caso di barre non scambiabili gli acquirenti possiedono singole unità numerate, mentre nel caso di beni scambiabili gli investitori possiedono la quantità del metallo nella forma specificata, ad esempio barre da 1 kg o un numero specifico di monete.

Quali sono i rischi associati ai metalli preziosi?

Quando gli investitori depositano metalli preziosi fisici presso una banca, vengono immagazzinati dalla banca stessa o da un depositario per conto dell’istituto.

Se un investitore sceglie di aprire un conto di metalli preziosi con una banca, l'investitore non ha diritti di proprietà ma semplicemente un diritto alla consegna del metallo fisico. Ciò significa che l'investitore è esposto al rischio di insolvenza della banca, ad esempio se fallisce.
I prezzi dei metalli preziosi possono fluttuare notevolmente, in particolare a causa di fattori macroeconomici e tendenze del mercato.

I conti in metalli preziosi sono paragonabili ai conti in valuta, ma sono denominati in base al metallo in questione (ad esempio XAU per l'oro) piuttosto che in una valuta.

I metalli preziosi, in particolare l'oro, sono considerati investimenti "rifugio sicuro" durante i periodi in cui c’è molta volatilità e i mercati finanziari tendono al ribasso.

Altri fattori che possono influenzare i prezzi dei metalli preziosi sono i costi di produzione, la domanda da settori non finanziari come l'industria e il commercio di gioielleria, la politica monetaria adottata e le riserve delle banche centrali.

Materie prime

Cosa sono gli investimenti in materie prime?

Le materie prime sono beni fisici prodotti, per esempio attraverso l'agricoltura e l'estrazione mineraria, e standardizzati per essere utilizzati come sottostante di una transazione finanziaria.

I derivati ​​su materie prime come fonti energetiche (ad esempio petrolio e carbone), metalli e agricoltura vengono negoziati principalmente sui mercati dei futures.
Gli investitori possono contrattare per acquistare o vendere futures legati alla performance di una particolare commodity, ad esempio per acquistare una quantità standardizzata di merce in un momento specifico futuro a un prezzo predefinito.

Un modo comune per i privati ​​di investire indirettamente in materie prime è quello di utilizzare i prodotti strutturati. Altri modi per investire in materie prime sono rappresentati dall’utilizzo di fondi sulle commodities e di strumenti finanziari non ammessi al trading su una Borsa valori, come swap e opzioni over-the-counter. Si tratta di prodotti creati su misura scambiati direttamente tra un acquirente e un venditore.

Con i futures sulle materie prime, gli investitori possono ricevere la consegna fisica della merce alla scadenza in determinate circostanze, mentre i prodotti strutturati normalmente prevedono il pagamento in contanti. Gli investitori che preferiscono il pagamento in contanti devono vendere i loro futures prima della data di scadenza. I prodotti finanziari di questo tipo sono quindi più rischiosi rispetto, ad esempio, alle azioni o agli organismi di investimento collettivo.

Quali sono i rischi associati agli investimenti in materie prime?

Il prezzo delle materie prime è influenzato da vari fattori, tra cui i seguenti:

  • rapporto tra domanda e offerta
  • clima e disastri naturali
  • programmi e regolamenti statali, eventi nazionali e internazionali
  • interventi statali, embarghi e tariffe
  • movimenti dei tassi di interesse e di cambio
  • negoziazione di materie prime e relativi contratti
  • disposizioni relative alla politica monetaria, commerciale, fiscale e valutaria
  • rischi aggiuntivi derivanti dalla combinazione delle precedenti variabili

Gli investimenti in materie prime sono più volatili rispetto agli investimenti convenzionali e i loro rendimenti possono diminuire improvvisamente e bruscamente.

La volatilità del prezzo delle commodities influenza il valore e quindi il prezzo dei futures e di conseguenza ha ripercussioni sui sottostanti.
Ad esempio, i futures sul petrolio convenzionali sono normalmente facili da negoziare, indipendentemente dalla loro durata, ma possono diventare illiquidi se l'attività di mercato è scarsa. Ciò può causare fluttuazioni significative dei loro prezzi, che è una caratteristica tipica delle commodities.

Obbligazioni

Obbligazioni convertibili e warrant

Un'obbligazione convertibile è un titolo a reddito fisso che normalmente produce interessi a tasso nominale concordato, senza aggiustamento in base all'inflazione.

L’obbligazione convertibile conferisce il diritto a convertire il titolo entro un periodo predefinito e con un rapporto prestabilito, in uno strumento di capitale dello stesso emittente, ad es. una quota.
In caso di mancato esercizio di tale diritto di conversione, l'obbligazione deve essere rimborsata al termine della sua durata.

Le obbligazioni convertibili sono talvolta utilizzate come mezzo per lo scambio di azioni tra gli azionisti di due società che si stanno fondendo, in questo caso sono note come obbligazioni scambiabili.

Le obbligazioni warrant comprendono un'opzione soggetta a determinate condizioni, utilizzata per acquistare strumenti di capitale in aggiunta al prestito obbligazionario.

Le obbligazioni convertibili che devono essere convertite in strumenti rappresentativi di capitale in un momento specifico o in specifiche condizioni sono chiamate obbligazioni convertibili obbligatorie. Le obbligazioni convertibili obbligatorie emesse da una banca sono chiamate contingent convertible bonds (CoCo).

Rischi speciali legati a obbligazioni convertibili

Quando si acquistano obbligazioni convertibili, gli investitori dovrebbero sempre valutare se la conversione è obbligatoria e, in caso affermativo, quali sono le condizioni previste.
Il diritto alla conversione di un'obbligazione o l'esercizio di un'opzione possono essere limitati.

Obbligazioni ibride

Le obbligazioni ibride sono strumenti di debito che presentano alcuni elementi simili alle azioni, hanno la possibilità di posticipare o annullare i pagamenti periodici degli interessi o - come i titoli di capitale - priorità inferiore in caso di liquidazione dell'emittente.

Banche e assicuratori tendono a qualificare le obbligazioni ibride come capitale regolamentato, mentre le agenzie di rating possono talvolta attribuirle al capitale dell'emittente, a seconda della loro struttura.
Questo le fa diventare attraenti anche per le aziende industriali.

Rischi speciali legati a obbligazioni ibride

La panoramica seguente è limitata alle caratteristiche e ai rischi delle tipologie di obbligazione ibride più comunemente emesse. Si consiglia agli investitori di consultare i termini di contratto o il documento contenente le informazioni chiave prima di prendere una decisione.

Emittenti: banche

  • Obbligazioni Tier 1 aggiuntive. Le obbligazioni aggiuntive di classe 1 sono obbligazioni subordinate (di grado inferiore) senza termine fisso emesse dalle banche per rafforzare il loro coefficiente di capitale di base. Possono essere rimborsate dall'emittente al valore nominale nella stessa data ogni anno. Il loro tasso di interesse è fissato fino alla prima data di rimborso possibile e, quindi, normalmente adeguato ogni cinque anni. In determinate circostanze, il pagamento degli interessi (cedola, ad esempio trimestrale o annuale) deve essere sospeso. I buoni non pagati sono portati avanti.
    Il valore delle obbligazioni può essere parzialmente o totalmente cancellato, oppure le obbligazioni possono essere convertite in strumenti rappresentativi di capitale, quando sono soddisfatte determinate condizioni: quando il coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1) dell'emittente è inferiore a una soglia predefinita, ad es. 5,125% o 7%, qundo l'autorità di vigilanza determina che l'emittente è a rischio di insolvenza o quando l'emittente raggiunge il punto di non redditività (PONV) e riceve un commitment per il sostegno dello stato di emergenza.
    Poiché la loro conversione obbligatoria è subordinata a una condizione particolare, le obbligazioni aggiuntive di classe 1 sono anche note come contingent convertible o CoCo;

  • Obbligazioni Tier 2. Le obbligazioni Tier 2 sono obbligazioni subordinate, con una durata limitata, emesse da banche per rafforzare il loro coefficiente patrimoniale complessivo. Alcune obbligazioni Tier 2 possono essere richiamate dall'emittente cinque anni prima della scadenza del loro mandato.
    A differenza delle obbligazioni additional Tier 1, il pagamento degli interessi non può essere sospeso. Se l'autorità di controllo determina che l'emittente è a rischio di insolvenza o se l'emittente raggiunge il punto di non redditività (PONV) e riceve un impegno per il supporto per lo stato di emergenza, l'intero valore delle obbligazioni viene cancellato (con conseguente perdita totale), oppure le obbligazioni vengono convertite in strumenti rappresentativi di capitale;

  • Obbligazioni bail-in. Le obbligazioni bail-in sono emesse come strumenti di debito a copertura di perdite in caso di situazioni di insolvenza. Hanno lo scopo di garantire che una banca fallita + possa fare un'uscita ordinata dal mercato e che i servizi essenziali possano essere mantenuti.
    Quando una banca fallita viene ristrutturata o liquidata, le obbligazioni bail-in possono essere convertite in azioni o il suo valore nominale viene ridotto. Al fine di renderli chiaramente distinti dalle obbligazioni convenzionali, che hanno il rango "privilegiato senior" o "senior non garantito", alle obbligazioni bail-in deve essere assegnato un rango inferiore sia strutturalmente - mediante l'emissione da parte di una holding non operativa del gruppo - o contrattualmente. Un nuovo rango, “senior non preferito”, viene così creato per loro.

Emittenti: assicuratori

Gli assicuratori emettono anche obbligazioni ibride per migliorare i loro coefficienti patrimoniali in modo da esercitare un'influenza positiva sulle valutazioni delle agenzie di rating. Di regola, queste obbligazioni hanno un rango inferiore e una durata molto lunga o illimitata con un'opzione per l'emittente.

Le obbligazioni non rimborsate hanno il loro tasso di interesse azzerato a orari prestabiliti. I pagamenti dei coupon possono essere sospesi e non sempre devono essere portati avanti.

Le obbligazioni ibride emesse da assicuratori normalmente non hanno caratteristiche di assorbimento delle perdite - cancellazione o conversione in capitale - prima del fallimento. Tuttavia, ci possono essere delle eccezioni, quindi è importante consultare la documentazione del prodotto prima di prendere una decisione.

Emittenti: società industriali

Le società industriali emettono obbligazioni ibride per rafforzare i loro coefficienti patrimoniali e/o migliorare le loro valutazioni. Di regola, le obbligazioni hanno un rango inferiore, una durata illimitata e possibilità per l'emittente di rimborsarli.

Le obbligazioni non rimborsate hanno il loro tasso di interesse azzerato in tempi predeterminati, di solito con un margine relativo pari allo spread di credito originario. I pagamenti dei coupon possono essere sospesi.

Oltre alle consuete modalità di rimborso, le società industriali possono normalmente rimborsare le loro obbligazioni ibride in qualsiasi momento al valore nominale, se determinati fattori (come la loro rendicontazione finanziaria, rating o carico fiscale) subiscono cambiamenti negativi.

Titoli garantiti da attività (ABS)

Con i titoli garantiti da attività (ABS), i rischi, come ad esempio quelli collegati a un gruppo crediti, vengono trasferiti a una società veicolo (SPV). La SPV finanzia questa operazione mediante l'emissione di obbligazioni garantite da un portafoglio o tramite un pool di attività, da qui il termine "garantito da attività".
Se le attività a sostegno di un'obbligazione sono ipoteche, si parla di titoli garantiti da ipoteca (MBS).

Esistono molti altri tipi di ABS e non esiste una struttura o una terminologia standard. Due esempi sono le obbligazioni di debito garantite (CDO) e le obbligazioni di prestito collateralizzato (CLO). Le singole componenti del portafoglio sarebbero poco attraenti o addirittura non ottenibili in questa forma per i singoli investitori.
La creazione di un portafoglio consente di combinare e vendere una vasta gamma di attività e rischi.

Rischi speciali legati a titoli garantiti da attività (ABS)

Il livello di rischio degli ABS dipende sempre dall'emittente, la SPV, dalla qualità del portafoglio e dalla struttura specifica del titolo. Per esempio, se le attività aggiuntive (saldi attivi bloccati su conti di riserva) sono create al di fuori del portafoglio per tenere conto di determinati scenari, esse assicurano i flussi di pagamento concordati e quelli importanti per la transazione nel suo complesso.

Ciò riduce il rischio di inadempimento sui flussi di pagamento in modo adeguato, riducendo anche il rischio complessivo di insolvenza sui pagamenti periodici degli interessi o sul rimborso dell'ABS a scadenza.

La SPV regolarmente emette diverse classi di azioni ABS con gradi, rating di credito e rischi diversi. Se non si dispone di fondi sufficienti per adempiere a tutti i suoi obblighi quando scadono, i fondi disponibili vengono pagati per rango. I ranghi inferiori sopportano eventuali perdite, mentre i ranghi più alti potrebbero essere coperti per intero. Inoltre, può essere concesso un interesse di sicurezza nelle attività della SPV, che potrebbe ridurre il rischio di perdita.

Anche se viene creato un pool o un portafoglio, una mancata diversificazione può portare a rischi di cluster. Se la SPV è domiciliata al di fuori della Nazione, occorre prestare particolare attenzione al rischio dell'emittente e alla qualità della vigilanza sulle Società veicolo nel paese di domicilio.
Classi con premi di rischio più elevati (e quindi rendimenti più elevati) in genere hanno anche un rischio di insolvenza maggiore rispetto a quelli con rendimenti con premi di rischio inferiori.

Investimenti collettivi di capitale

Esistono le seguenti categorie di schemi di investimento collettivo.

Investimenti collettivi di capitale di diritto contrattuale e societario

Fanno parte i fondi di investimento contrattuale, le società di investimento a capitale variabile (SICAV), società di investimento a capitale fisso (SICAF) e società in accomandita semplice per investimenti collettivi di capitale. Con un fondo di investimento contrattuale, i rapporti tra gli investitori, la società di gestione del fondo e la banca depositaria sono stabiliti dal contratto del fondo.

La società di gestione del fondo gestisce il fondo per conto degli investitori, prendendo le decisioni di investimento, tenendo la contabilità e svolgendo tutte le attività amministrative. La banca depositaria tiene in custodia le attività del fondo, si occupa dei pagamenti ed è responsabile dell'emissione e del rimborso delle quote del fondo.

Ifondi di investimento contrattuali sono fondi di tipo aperto, ovvero gli investitori hanno il diritto di rescindere il rapporto contrattuale in qualsiasi momento rimborsando le quote del fondo al valore netto attivo netto (NAV). Anche i nuovi investitori possono acquistare nel fondo.

Le società di gestione del fondo, le SICAV, le SICAF e le società in accomandita semplice sono completamente regolamentate, e si tende a tutelare gli investitori se la società di gestione del fondo fallisce.

Organismi di investimento collettivo di tipo aperto

I fondi di investimento contrattuali e le SICAV sono schemi di investimento collettivi di tipo aperto. Ciò significa che gli investitori hanno in linea di principio il diritto di rimborsare le loro quote in qualsiasi momento e i nuovi investitori possono investire in qualsiasi momento. 

A seconda della politica di investimento adottata, tuttavia, potrebbero esserci alcune limitazioni al diritto di rimborso delle unità in qualsiasi momento.

Investimenti collettivi di capitale chiusi

Le SICAF e le società in accomandita per investimenti collettivi di capitale sono organismi di investimento collettivo di tipo chiuso. Ciò significa che gli investitori non hanno alcun diritto legale per riscattare le loro unità.

Fondi mobiliari e altri fondi per investimenti tradizionali e non tradizionali

Gli investimenti collettivi di capitale aperti si suddividono nelle seguenti categorie in base alle loro linee guida di investimento: fondi in valori mobiliari, altri fondi per investimenti tradizionali, altri fondi per investimenti alternativi e fondi immobiliari.

I fondi in valori mobiliari investono in titoli o diritti emessi su larga scala e negoziati in una Borsa valori o in un altro tipo di mercato regolamentato aperto al pubblico. Sono destinati a investimenti in strumenti finanziari liquidi ed è possibile investire in altri prodotti finanziari solo in misura limitata.

Altri fondi per investimenti tradizionali e per investimenti alternativi sono soggetti a regole meno rigide rispetto ai fondi in valori mobiliari. Sono anche adatti rispetto ai fondi in valori mobiliari per quanto riguarda il loro utilizzo in tecniche di investimento e derivati.

Investimenti collettivi di capitale estero

La struttura legale e le regole dei fondi di investimento esteri sono determinate dalle leggi in vigore nei rispettivi paesi.

I fondi conformi alla Direttiva UE sugli Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari (OICVM) sono particolarmente comuni.

La direttiva stabilisce requisiti in termini di organizzazione, tipologie di strumenti utilizzati e liquidità che i fondi devono soddisfare per vendere a un ampio spettro di investitori.

Strategie di investimento di organismi di investimento collettivo

Le opportunità di investimento aperte agli organismi di investimento collettivo variano a seconda alla loro forma giuridica e categoria. La strategia di investimento delineata nella documentazione legale dello schema di investimento collettivo (regolamento del fondo o statuto, a seconda della forma giuridica) definisce gli investimenti che possono essere effettuati.

Le strategie degli schemi di investimento collettivi sono orientate in primo luogo alla diversificazione del rischio.

Di seguito sono riportati alcuni esempi di possibili strategie di investimento.

Fondi del mercato monetario

I fondi del mercato monetario investono in strumenti a reddito fisso a breve termine e sono adatti per scopi di investimento a breve termine.

Fondi azionari

I fondi azionari investono principalmente in azioni. Normalmente sono classificati in base alla focalizzazione geografica (specificità del Paese, regionale o globale), al settore o al tema (ad es. Banche, prodotti farmaceutici, tecnologia) o dimensioni dell'azienda (piccola, media e grande capitalizzazione).

I fondi azionari hanno un alto potenziale di rendimento a lungo termine, ma sono soggetti anche a un alto rischio di volatilità. Sono quindi adatti agli investitori con un focus a lungo termine che desiderano trarre profitto dalla crescita economica di uno o più paesi o settori.

Fondi obbligazionari

I fondi obbligazionari investono principalmente in obbligazioni a cedola fissa o variabile, in obbligazioni convertibili e obbligazioni warrant. 

Sono classificati principalmente in base alla valuta, al credito, al rating e alla durata del mandato. Sono adatti agli investitori con un focus a medio-lungo termine che sono alla ricerca di un reddito più regolare derivante dai pagamenti delle cedole.

Fondi di asset allocation

I fondi di asset allocation investono in una gamma di prodotti finanziari caratterizzata da diverse asset class, ad es. azioni, obbligazioni e immobili. 

Conosciuti anche come portafoglio, fondi misti o di strategia, essi perseguono strategie specifiche. Offrono una forma standardizzata di gestione patrimoniale costruita su misura per gli obiettivi individuali degli investitori e in base alla tolleranza al rischio, consentendo loro di diversificare i rischi in linea con il proprio profilo per un capitale investito relativamente piccolo.

Fondi immobiliari

I fondi immobiliari in genere acquistano proprietà di investimento come appartamenti, blocchi abitativi o locali commerciali. Offrono vantaggi di diversificazione grazie alla loro bassa correlazione (vedi Glossario) con obbligazioni e azioni. 

Il rovescio della medaglia è la scarsa liquidità, che può limitare le possibilità di riscatto di quote di fondi immobiliari.

Per ulteriori informazioni sugli investimenti immobiliari, vedere la sezione 4.12.

Fondi di materie prime

I fondi in commodities consentono di investire in tutte le principali materie prime. Questo consente agli investitori di diversificare i loro portafogli e di godere della protezione contro inflazione investendo in beni reali. I rischi nell’investimento in questo tipo di fondi sono l’elevata volatilità (vedere Glossario) di alcuni prezzi delle materie prime, i rischi generali derivanti da situazioni di domanda / offerta inattese e rischi geopolitici. 

i fondi in materie prime sono adatti agli investitori disposti ad accettare ampie fluttuazioni di prezzo. 

Per ulteriori informazioni sugli investimenti in materie prime, vedere la sezione 4.14 e sezione 5.6.

Alternative liquide

Le alternative liquide sono fondi di investimento regolamentati con investimenti alternativi , aventi strategie che differiscono da quelle dei fondi tradizionali, ma che soddisfano comunque i requisiti della direttiva OICVM dell'UE.

Queste strategie sono più simili a quelle di fondi offshore e hedge fund e utilizzano una molteplice varietà di strumenti di investimento.

Per ulteriori informazioni sui fondi offshore e sugli hedge fund, vedere la sezione dedicata.

Le alternative liquide sono regolamentate in modo più rigoroso, sono più trasparenti e più liquide rispetto ai fondi offshore e agli hedge fund. 

Gli investitori possono utilizzarle per diversificare la loro strategia di investimento grazie alla loro bassa correlazione con azioni e mercati obbligazionari. 

Sono anche un mezzo per investire in premi di rischio alternativi, che sono in gran parte esenti dai tradizionali rischi di mercato.

Fondi di investimento gestiti attivamente

Con i fondi di investimento gestiti attivamente, il gestore del fondo sceglie il mix tra asset class e singoli titoli secondo criteri specifici, monitora in modo continuativo il portafoglio e lo adatta a seconda delle esigenze. 

La performance del fondo viene misurata rispetto a un indice di riferimento noto come benchmark e il gestore del fondo cerca di aggiungere valore per gli investitori, costruendo un portafoglio che cerca di sovraperformare il benchmark.

Fondi di investimento gestiti passivamente ed ETF

I fondi di investimento gestiti passivamente, chiamati anche fondi indicizzati, seguono un indice di mercato, permettendo una notevole riduzione dei costi di gestione. 

Le decisioni di investimento sono essenzialmente determinate dalle variazioni dell'indice. 

I fondi di investimento gestiti passivamente offrono quindi un modo semplice ed economico per garantire un'ampia diversificazione.

I fondi negoziati in borsa (ETF) normalmente replicano un indice, ad es. un’azione, un'obbligazione, money market, immobiliare, hedge fund, valuta o indice di materie prime. 

Gli ETF hanno inoltre il vantaggio di essere molto semplici da scambiare.

Fondi di fondi e fondi multimanager

Fondi di investimento che investono in altri fondi (fondi target) piuttosto che in singoli titoli sono noti come fondi di fondi. I fondi target possono investire in un'ampia gamma di titoli.

I fondi multimanager ripartiscono i loro investimenti tra diversi gestori di fondi coprendo diversi stili di investimento, mercati e strumenti finanziari.

Gli Investitori possono raggiungere un livello più elevato di diversificazione del rischio investendo in fondi di fondi e fondi multimanager, ma i costi sono generalmente più elevati a causa delle spese generate dai vari fondi sottostanti.

Gli investitori dovrebbero inoltre tenere presente che alcune categorie di fondi di fondi e fondi multimanager domiciliati in paesi con una legislazione rigorosa sugli schemi collettivi di investimento, possono seguire strategie che sono in una certa misura simili a quelle di fondi offshore e hedge fund.

Opzioni

Come funziona la leva

Un'opzione costa meno del sottostante, ma i suoi guadagni e le sue perdite dipendono fortemente da esso. Ne deriverà che qualsiasi variazione del valore di mercato del sottostante determinerà una maggiore variazione del prezzo dell'opzione. Questo è noto come effetto leva.

L’effetto leva consente agli investitori di trarre profitto in modo sproporzionato dagli aumenti (opzione call) o diminuzioni (opzione put) del prezzo del sottostante.

Tipi di opzioni

Warrants

I warrants sono opzioni in forma cartolarizzata negoziate su una Borsa valori od over the counter. I warrants negoziati in Borsa spesso implicano il regolamento bilaterale senza il coinvolgimento di una stanza di compensazione centrale. Le opzioni normali sono standardizzate in base al prezzo di esercizio, al rapporto tra opzioni e sottostante e alla durata. Con un warrant, l'emittente può determinarle da solo, tuttavia di solito lo fa in linea con le preferenze degli investitori al fine di garantire una domanda sufficiente per il warrant.

Opzioni negoziate in Borsa

Le opzioni negoziate in Borsa non sono emesse come titoli ma sono negoziate in una Borsa valori e stabilite tramite una stanza di compensazione centrale. La Borsa o la stanza di compensazione centrale è una controparte nella transazione, mentre in una transazione con warrant l'emittente è la controparte stessa.

Opzioni over the counter (OTC)

Le opzioni OTC non sono né cartolarizzate né negoziate in Borsa. Sono il risultato dell’accordo diretto tra il venditore e l'acquirente che avviene al di fuori della Borsa. Gli investitori che desiderano annullare (chiudere) un'opzione di questo tipo prima della data di scadenza devono effettuare una corrispondente operazione di compensazione con la controparte.

Opzioni in stile americano

In linea di principio, le opzioni in stile americano possono essere esercitate in qualsiasi giorno di negoziazione fino alla data di scadenza.

Opzioni in stile europeo

Le opzioni in stile europeo possono essere esercitate solo alla data di scadenza, ovvero alla data stabilita nel contratto. Tuttavia, questo normalmente non influisce sulla loro negoziabilità sul mercato secondario (ad esempio tramite una Borsa valori).

Copertura del margine

Un investitore che vende un'opzione deve depositare la quantità richiesta del sottostante o un’altra forma di garanzia per l'intera durata del contratto.

L'importo della garanzia o margine è determinato dal commerciante di valori mobiliari. La Borsa stabilisce un margine minimo per le opzioni negoziate (vedi sopra).

Se la copertura del margine si rivela insufficiente, il commerciante di valori mobiliari può richiedere un’ulteriore aggiunta. Questa procedura è nota come margin call.

Se l'investitore non può fornire la garanzia abbastanza rapidamente, il commerciante di valori mobiliari può chiudere unilateralmente l'opzione, in questo caso l'investitore perde l'opportunità di trarre profitto da un andamento favorevole del sottostante fino alla scadenza.

Settlement

Laddove un'opzione call preveda la consegna fisica (settlement), l'investitore può richiedere al venditore dell'opzione di consegnare il sottostante quando l'opzione è esercitata.

Con un'opzione put, il venditore dell'opzione è obbligato ad acquistare il sottostante dall’investitore.

Se un'opzione prevede il pagamento in contanti, l'acquirente dell'opzione ha diritto solo alla somma di denaro corrispondente alla differenza tra il prezzo di esercizio e quello corrente, corrispondente al valore di mercato del sottostante.

Opzioni covered tradizionali e sintetiche

Con le opzioni covered tradizionali, l'investitore deve depositare il sottostante come garanzia reale ed è anche denominato "covered writer".

L'investitore acquista un sottostante (un'azione, un'obbligazione o una valuta) e allo stesso tempo vende (o scrive) un'opzione call su di esso.

L'investitore riceve un premio per l'opzione, che riduce la perdita subita se il prezzo del sottostante scende bruscamente.

Tuttavia, il potenziale ritorno da qualsiasi aumento del valore di mercato è limitato al prezzo di esercizio dell'opzione.

Le opzioni covered sintetiche si basano sull'idea di replicare un’opzione covered tradizionale con una singola transazione. Il contestuale acquisto del sottostante e la vendita (scrittura) dell'opzione call è effettuata mediante derivati.

Il prezzo di acquisto di questo tipo di strumento finanziario è pari al prezzo del sottostante meno il premio ricevuto sulla vendita dell'opzione call. Lo strumento può quindi essere venduto a un prezzo più basso del suo sottostante.

Valore di un'opzione

Il prezzo di un'opzione dipende dal suo valore intrinseco e da ciò che viene definito il valore temporale. Quest'ultimo è determinato da una serie di fattori, tra cui la durata residua dell'opzione e la volatilità del sottostante.

Il valore del tempo riflette la possibilità che l'opzione sia in the money. È più alto per le opzioni con una durata lunga e un sottostante molto volatile e per le opzioni che sono at the money. Un'opzione può essere in the money, out of the money o at the money.

In the money

Un'opzione call è in the money se il valore corrente di mercato del sottostante è superiore il prezzo di esercizio o prezzo strike. Un'opzione put è in the money se il valore di mercato corrente del sottostante è inferiore al prezzo di esercizio. Se un'opzione è in the money prima della scadenza, ha un valore intrinseco.

Out of the money

Un'opzione call è out of the money se il valore di mercato corrente del sottostante è al di sotto del prezzo di esercizio. Un'opzione put è out of the money se il valore di mercato corrente del sottostante è superiore al prezzo di esercizio. In questo caso, l'opzione non ha valore intrinseco.

At the money

Se il valore corrente di mercato del sottostante è uguale al prezzo di esercizio, l'opzione è at the money e non ha alcun valore intrinseco.

Rischi speciali legati alle opzioni

In qualità di venditore (scrittore) di un'opzione call covered

Se un investitore vende un'opzione call e detiene la quantità richiesta del sottostante, l'opzione call viene descritta come coperta.

Se l'attuale valore di mercato del sottostante supera il prezzo di esercizio, l'investitore perde il capitale e il guadagno derivante dalla consegna del sottostante all'acquirente al prezzo di esercizio, piuttosto che vendere il sottostante a un valore di mercato (più alto).

L'investitore deve avere pieno potere di disposizione sul sottostante se esiste la possibilità che l'opzione venga esercitata. Il sottostante non deve essere detenuto in pegno per altri scopi, altrimenti i rischi sono essenzialmente gli stessi della vendita di un'opzione call scoperta (vedere paragrafo successivo).

In qualità di venditore (scrittore) di un'opzione call scoperta

Se un investitore vende un'opzione call ma non possiede la quantità richiesta di sottostante, l'opzione call è descritta come scoperta. Il rischio di perdita per un’opzione con consegna fisica è composto dalla differenza tra il prezzo che l'investitore deve pagare per il sottostante e il prezzo strike che l'acquirente paga per questo, meno il premio pagato dall'acquirente per l'opzione.

Il rischio di perdita per un'opzione con settlement in contanti è costituito dalla differenza tra il prezzo del sottostante e il prezzo di esercizio, meno il premio che l'acquirente ha pagato per l'opzione.

Poiché il valore di mercato del sottostante può oscillare ben al di sopra del prezzo di esercizio, il rischio di perdita non è determinabile ed è teoricamente illimitato.

Con le opzioni in stile americano in particolare, anche gli investitori devono essere preparati alla possibilità che l'opzione venga esercitata in una situazione di mercato altamente sfavorevole, con conseguenti perdite rilevanti.

Laddove vi sia l'obbligo di fornire la consegna fisica, può essere molto costoso o addirittura impossibile acquisire il sottostante.

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