Il 2023 è stato un anno di grandi cambiamenti per la Banca Centrale Europea (BCE): iniziato nel 2022, il processo di normalizzazione della politica monetaria si è consolidato ed è terminato nell’anno corrente. Vediamo cosa è successo nei meeting della BCE del 2023.
Meeting del 2 febbraio 2023
Nel corso del meeting della BCE del 2 febbraio 2023, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha incrementato i tre tassi di riferimento di 50 punti base portandoli al 3,00% (tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali), al 3,25% (tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale) e al 2,50% (tasso sui depositi presso la banca centrale).
In questa occasione l’istituto ha fatto sapere che, “alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo, esso intende innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria” (Riunione BCE: Lagarde, rischi inflazione si sono riequilibrati).
Meeting del 16 marzo 2023
Come promesso, nella riunione del 16 marzo è stato varato un nuovo incremento dei tassi di 50 punti base portando il saggio di riferimento al 3,5%. “L’elevato livello di incertezza -riporta la nota di Francoforte- accresce l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria” (Riunione BCE: tassi salgono dello 0,5%, cosa ha detto Lagarde).
Meeting del 4 maggio 2023
Il ritmo delle strette inizia a rallentare: nella riunione di maggio la BCE ha fatto sapere di aver incrementato i tassi di 25 punti base portando il benchmark al 3,75%. “L’inflazione complessiva ha registrato una riduzione negli ultimi mesi, sebbene le pressioni di fondo sui prezzi restino intense” (Decisioni BCE: +0,25% per i tassi, per Lagarde non è una pausa).
Meeting del 15 giugno 2023
Nuova stretta da 25 punti base, ma a questo punto la rotta è tracciata: l’inflazione sta scendendo come da attese ed è iniziata una guerra di logoramento nei confronti dei prezzi in attesa che le precedenti decisioni dispieghino i loro effetti.
“Gli indicatori delle pressioni di fondo sui prezzi rimangono elevati, sebbene alcuni di essi mostrino timidi segnali di attenuazione. Gli esperti hanno rivisto al rialzo le proiezioni per l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare, in particolare per quest’anno e il prossimo, a causa dei passati aumenti inattesi e delle implicazioni del vigore del mercato del lavoro per il ritmo della disinflazione”.
“I passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo si stanno trasmettendo con forza alle condizioni di finanziamento e stanno gradualmente influenzando tutta l’economia” (Riunione BCE: diretta streaming conferenza stampa Christine Lagarde).
Meeting del 27 luglio 2023
Terzo incremento consecutivo dei tassi da 25 punti base che porta i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%.
“Gli andamenti osservati dopo l’ultima riunione confermano l’aspettativa che l’inflazione si ridurrà ulteriormente nel resto dell’anno, ma si manterrà su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo. Sebbene alcune misure mostrino segnali di allentamento, l’inflazione di fondo resta nel complesso elevata. I passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore”. Per quanto riguarda il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), “il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024” (Diretta streaming riunione BCE: cosa dirà Christine Lagarde?).
Meeting del 14 settembre 2023
Nuovo rialzo da 25pb: “le pressioni di fondo sui prezzi restano elevate, sebbene la maggior parte degli indicatori abbia iniziato a ridursi”. “Le condizioni di finanziamento si sono inasprite ulteriormente e frenano in misura crescente la domanda, che rappresenta un fattore importante per riportare l’inflazione all’obiettivo”. Alla luce del maggiore impatto di tale inasprimento sulla domanda interna e dell’indebolimento del contesto del commercio internazionale, gli esperti della BCE hanno rivisto significativamente al ribasso le proiezioni per la crescita economica.
Verso la parte finale del comunicato c’è la frase che gli operatori aspettavano: “il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo” (Riunione BCE: Lagarde, tassi non hanno ancora raggiunto il picco).
Meeting del 26 ottobre 2023
Nell’insolita cornice di Atene, Lagarde & Co. con una “maggioranza solida” hanno deciso di non modificare i tassi di interesse, confermando il saggio di riferimento al 4,5%. Nel corso della conferenza stampa, la presidente ha precisato che ogni decisione su un eventuale taglio dei tassi di interesse è da considerarsi prematura e che lo stop al rialzo dei tassi di interesse non esclude la possibilità di nuovi aumenti (Riunione BCE oggi: Lagarde, prematuro parlare di tagli dei tassi).
Meeting 14 dicembre 2023
Da Atene si torna a Francoforte ma la musica non cambia: tassi confermati e via libera alla normalizzazione di bilancio. “L’inflazione di fondo ha registrato un’ulteriore flessione. Ma le pressioni interne sui prezzi rimangono elevate, principalmente per effetto della forte crescita del costo del lavoro per unità di prodotto”. “Le condizioni di finanziamento più restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell’inflazione. Gli esperti dell’Eurosistema si attendono che la crescita economica resti contenuta nel breve periodo”
Nella seconda parte del 2024, “il Consiglio direttivo intende ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla fine del 2024” (Meeting BCE: live trading con Duranti e Prisco).