Hedge fund scommettono contro Italia, short su BTP ai livelli del 2008 | Investire.biz

Hedge fund scommettono contro Italia, short su BTP ai livelli del 2008

25 ago 2022 - 12:00

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I grandi investitori stanno puntando contro i titoli di Stato italiani come non si vedeva dalla crisi finanziaria del 2008. Vediamo insieme tutte le motivazioni

Gli hedge fund puntano contro il debito italiano come mai è avvenuto dalla Grande Crisi del 2008. Lo rivela uno studio di S&P Global Market Intelligence, che mette in evidenza come i grandi investitori abbiano costruito posizioni short sulle obbligazioni per oltre 39 miliardi di euro, il livello più alto degli ultimi 14 anni.
 
La motivazione di questa presa di posizione forte deriva principalmente dalle turbolenze politiche generate dalla caduta del Governo Draghi che ha costretto il Paese a nuove elezioni e dalla crisi energetica determinata dal gas russo. A questo si aggiunge il fatto che lo schermo protettivo della Banca Centrale Europea verrà meno con il cambiamento di politica monetaria per combattere l'inflazione.
 
Nelle ultime settimane i titoli di Stato italiani sono stati venduti con maggiore intensità e il rendimento dei BTP a 10 anni ha raggiunto un livello del 3,7%, con lo spread con i Bund tedeschi della stessa scadenza che da 1,37 punti percentuali di inizio anno si è allargato fino a 2,3 punti percentuali.
 
 

Hedge fund sono short su BTP, ecco perchè

La grande paura degli investitori a livello politico è che una probabile vittoria elettorale della coalizione di centro-destra con alla guida Fratelli d'Italia, unico partito dichiarato oppositore del Governo Draghi, possa agitare le acque nel rapporto con l'Europa. L'ex numero uno della BCE ha segnalato che la credibilità dell'Italia è legata strettamente a quella che ha a livello internazionale.
 
Il problema è che il piano UE da 200 miliardi di euro e le altre riforme che stanno a cuore all'Europa potrebbero essere rivisti con un nuovo Esecutivo che s'insedia a Roma. La raccomandazione dello stesso Draghi nel suo intervento ieri a Rimini è stata chiara nei confronti di tutti i partiti: mantenere fede agli impegni presi con Bruxelles. Gli investitori però sono scettici che ciò realmente possa avvenire, soprattutto se dovessero emergere interessi e ideologie di partito. 
 
 

Titoli di Stato Italia: sui BTP manca l'ombrello della BCE

Da quando è scoppiata la pandemia in tutto il mondo, la BCE ha sostenuto uno sforzo importante per evitare che i Paesi più vulnerabili come l'Italia venissero attaccati dai mercati, visto l'alto livello di indebitamento.
 
Il piano di acquisto obbligazionario dell'istituto di Francoforte, associato al mantenimento dei tassi a zero hanno da un lato fatto da contraltare a ogni possibile sell-off delle obbligazioni statali e dall'altro limitato enormemente il costo del debito per il Paese.
 
Adesso, con un'inflazione così pronunciata che rischia di mettere in ginocchio un'intera Europa, l'Eurotower non può fare a meno di ridurre la circolazione di denaro e soprattutto di alzare i tassi d'interesse in maniera aggressiva.
 
Questo teoricamente rappresenta un potente veleno per una situazione come quella italiana, sebbene l'istituto guidato da Christine Lagarde abbia pronto lo scudo anti-spread annunciato durante i precedenti meeting di politica monetaria.
 
Il mercato tuttavia si chiede se ciò potrà bastare per evitare che le tensioni facciano salire lo spread. Mark Dowding, Chief Investment Officer di BlueBay Asset Management, ha affermato che "la BCE non può semplicemente comprare l'Italia", perché una tale mossa risulterebbe come un segnale che la Banca sta fornendo sostegno ai Paesi privi di restrizioni fiscali.
 
 

La crisi energetica spaventa gli investitori

Uno dei principali motivi che hanno messo in fuga gli hedge fund dai titoli di Stato italiani è la questione spinosa del gas russo. L'Italia è fortemente dipendente da Mosca dal punto di vista energetico e le mosse che il Paese sta cercando di adottare ancora non sono sufficienti.
 
Il problema di fondo è che il caro bollette sta devastando famiglie e imprese, con il rischio molto realistico di una grave contrazione economica del Paese. L' FMI ha avvertito lo scorso mese che un embargo sul gas russo potrebbe portare a un arretramento dell'economia italiana di oltre il 5%, se altri Stati non condividono le proprie forniture.
 
A livello europeo si sta cercando una soluzione per arginare l'impennata delle quotazioni del gas, discutendo di un tetto sui prezzi del combustibile e di un razionamento dell'uso durante l'inverno. Soluzioni però che si prestano a molte difficoltà attuative.  
 

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