Non possiamo esattamente considerarlo un giro di boa, ma tra i portafogli più celebrati dagli advisors americani troviamo situazioni molto interessanti in termini di performance 2021, con qualche vittima eccellente. Comincio proprio da queste ultime ricordando che i dati riportati qui sotto sono relativi alla fine del mese di luglio.
Asset allocation: ecco le peggiori del 2021
I nomi che sto per fare fanno parte da sempre dell’Olimpo dei portafogli preconfezionati e cosiddetti pigri, che più vanno di moda in America. Permanent e All Seasons Portfolio rappresentano infatti due asset allocation tanto celebri quanto, forse, sopravvalutate. L’inizio di questo 2021 non è stato infatti dei migliori per due tipologie di investimento che si appoggiano molto su oro e titoli di Stato a lunga scadenza.
Il Permanent Portfolio ha collezionato un mezzo disastro. Un rotondo 0% in termini nominali che, al netto dell’inflazione USA piuttosto corposa arrivata negli ultimi tempi, porta a -4,7% la performance reale. Elemento che accomuna il Permanent all’All Season è la volatilità.
Il dato di misurazione del rischio per eccellenza è stato secondo solo all’All Seasons di Ray Dalio (6,7% vs 7,5%). Proprio il portafoglio che dovrebbe andare bene in tutte le stagioni ha faticato in questo 2021 con un +3,2% nominale che diventa appena -1,7% reale.
Il 40% di obbligazioni a lunga scadenza per All Seasons e 25% per Permanent al quale si aggiunge una parte eguale di oro, i responsabili di questo periodo decisamente gramo. Tutta altra storia invece per la star del 2021, l’Ivy Portfolio di Meb Faber.
Asset allocation: ecco le migliori del 2021
Con uno spettacolare 15,6% nominale ed una volatilità molto contenuta (6,2%) il portafoglio di Faber ha dominato grazie a quel 60% di azioni equipesate tra USA, mondo ex US, REIT e materie prime. Ancora tanto infatti il terreno da recuperare dal picco del 2007. A malapena il 4,8% di rendimento annuo composto (2,8% in termini reali) con una volatilità del 13% il risultato raccolto dall’Ivy Portfolio.
Una decisa differenza rispetto al tradizonale 60/40, che dai top del 2007 ha comunque generato un rendimento annuo composto del 8,1% (5,9% reale) con volatilità inferiore al 10%. Per il benchamrk di riferimento di mezzo mondo di gestori i primi sette mesi dell’anno ci dicono 8,3% di performance con volatilità del 6,6%.
Tra i portafogli da segnalare vi è il Simple Portfolio di Larry Swedroe. Pur avendo il 60% del capitale investito in azioni, questa asset allocation è riuscita a mantenere la correlazione più bassa in assoluto rispetto a tutti gli altri celebri advisor. Nonostante una correlazione di 0,6 verso la Borsa USA, il Simple Portfolio è riuscito a raccogliere un eccellente 10,5% con volatilità di 5,7% grazie al 40% di inflation linked bond ed un mix di azioni value, small cap e internazionali.
Appuntamento a fine anno per vedere chi vincerà questa singolare sfida di asset allocation. (fonte dati: PortfolioVisualizer al 30 settembre 2021)