Le azioni Tesla sono in forte rialzo facendo segnare un +6% nelle contrattazioni pre-market di Wall Street. Ad accendere gli investitori la notizia filtrata da un deposito normativo della società, in base alla quale verrà chiesto alla prossima Assemblea degli azionisti l'aumento delle azioni ordinarie autorizzate al fine di consentire un frazionamento. Finora l'aumento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione, ma ancora non è stato fatto lo stesso per la suddivisione.
Se dovesse passare la proposta, sarebbe
la seconda volta negli ultimi 2 anni che Tesla effettua lo split azionario. L'ultima è stata nell'agosto del 2020, quando
Palo Alto aveva diviso le azioni con un rapporto 5 a 1. All'epoca il titolo in Borsa realizzò una
performance dell'80% da quando c'era stato l'annuncio fino a quando avvenne lo split.
Tesla: ecco perché suddivide le azioni
Non è stato ancora reso noto di quanto verrà effettuata la suddivisione. Se si dovesse seguire la stessa regola di 2 anni fa, le azioni Tesla arriverebbero a quotare poco più di 200 dollari, prendendo a riferimento il prezzo di chiusura di 1.010,64 dollari di venerdì scorso.
Questo candiderebbe la compagnia di auto elettriche a entrare di diritto nell'indice Dow Jones Industrial Average. Il benchmark è diverso rispetto a S&P 500 e NASDAQ-100 ad esempio, perché non pondera le azioni in base alla capitalizzazione, ma in funzione del prezzo di mercato. Quindi società con prezzi di Borsa troppo bassi o troppo alti verrebbero escluse. Soprattutto quelle che si riferiscono ai secondi, perché avrebbero un peso eccessivo nelle quotazioni dell'indice.
Far parte del Dow Jones probabilmente non sposta granché le quotazioni in Borsa di Tesla, però viene considerato un fattore di prestigio per l'azienda, agli occhi di tutti gli stakeholders. Quando avvengono gli split azionari comunque il titolo in Borsa tende a salire non perché la capitalizzazione aumenta. Questa rimane la stessa, in quanto cresce il numero delle azioni ma diminuisce proporzionalmente il prezzo.
La ragione è dettata dal fatto che un valore unitario più basso di ciascuna azione rende il titolo più accessibile ai piccoli risparmiatori. In sostanza, spendere 1.000 euro per una singola azione non è la stessa cosa che spenderne 200. Questo aspetto è molto relativo oggigiorno, dal momento che sono numerosi i broker che consentono agli investitori retail anche di comprare una frazione di azioni.
Tesla: chiuso l'impianto di Shanghai
La buona notizia dello split azionario è riuscita a mettere in secondo piano quella cattiva derivante dalla sospensione della produzione nella fabbrica di Shanghai, in seguito alla chiusura della Autorità cinesi di tutta la città con la nuova ondata di contagi da Covid-19. La chiusura dovrebbe essere di 4 giorni, in quanto il Governo ha stabilito il lockdown per la parte orientale fino al 1° aprile, mentre quella occidentale resterà chiusa fino al 5 aprile.
Non è la prima volta che Tesla interrompe l'attività produttiva a Shanghai. L'impianto era stato fermato un paio di giorni all'inizio di questo mese per la carenza di approvvigionamenti. Gli effetti sono importanti, perché lo stabilimento rappresenta un hub chiave per Tesla, dal momento che fornisce sia il mercato cinese che quello europeo.
Questo quindi potrebbe compromettere le consegne del primo trimestre, sebbene questo sia quasi giunto a termine. Le previsioni sono di una vendita tra 310 e 320 mila veicoli, in lieve rialzo rispetto alle 309 mila immatricolazioni dell'ultimo trimestre dello scorso anno. Gli analisti hanno di recente aumentato le stime, nonostante alcuni fattori contrarian come appunto quelli legati alla pandemia e la supply shortage che sta colpendo tutta l'industria automobilistica.