Dopo il lancio degli ormai celebri iBonds ETF da parte di iShares, entra nell’arena anche DWS con la sua linea di ETF Xtrackers quotati per ora solo a Francoforte. La casa tedesca intende sfidare iShares direttamente sul suo terreno, ovvero i corporate bond.
Gli ETF target data sono strumenti in tutto e per tutto identici ai normali ETF quanto a struttura legale del prodotto, ma con una scadenza prestabilita oltre la quale l’ETF smette di esistere e viene rimborsato al valore di NAV del momento al suo possessore.
Per Xtrackers questa novità si è tradotta in quattro ETF con scadenze fissate al 2027, 2029, 2031 e 2033 che investono in corporate bond europei, quindi obbligazioni di aziende con merito di credito investment grade.
Ricalcando lo schema di iShares, gli ETF di DWS hanno un’impronta socialmente responsabile (SRI) e negli ultimi mesi di vita ogni scadenza di titolo corporate verrà dirottata verso titoli di Stato di alta qualità. Fenomeno comunque molto limitato quanto a influenza sul rendimento finale visto che il KID precisa che l’ETF sarà composto da titoli corporate con scadenza compresa, ad esempio per il target maturity 2033, tra il primo ottobre 2032 e il 30 settembre 2033.
Interessante sicuramente il range di scadenze che astutamente Xtrackers ha spostato più avanti nel tempo rispetto a iShares per garantirsi la fidelizzazione di soggetti più orientati a investimenti a lungo termine fino a 10 anni. Al range 2025-2028 di iShares si aggiunge il 2029-2033 di Xtrackers con l’unica sovrapposizione del 2027.
Prendendo il target maturity date 2033 come riferimento, al momento del lancio le obbligazioni corporate francesi fanno la parte del leone con il 35% di peso complessivo. A seguire i bond di Olanda e Germania con il 10%. Le emissioni possono appartenere anche a emittenti non europei (come USA e Gran Bretagna) purché denominate in euro.
La replica è fisica e il costo totale dello strumento comprensivo dei costi di transazione è dello 0,16%. Ogni emittente avrà un cap del 3% per evitare eccessive concentrazioni. Il ribilanciamento dei titoli viene effettuato ogni mese e la distribuzione dei dividendi è trimestrale. Al momento del lancio non è noto il rendimento a scadenza delle singole scadenze ma probabilmente nei prossimi mesi con la maggiore capitalizzazione dello strumento conosceremo anche questo dato.
Insomma, quella che si comincia a vedere nel mondo degli ETF a scadenza è una bella battaglia e che speriamo presto venga arricchita anche da nuove forme di investimento come quelle su titoli di stato a tasso fisso e inflation linked.