Il Sudafrica è un Paese scosso nelle ultime settimane da diverse rivolte sociali che hanno trovato nella condanna dell’ex premier Zuma la miccia per far detonare un contesto già fortemente deteriorato da anni di crisi economica, corruzione e ora dalla terza ondata di Covid-19.
La disoccupazione ha superato il 30%, con le strutture sanitarie di nuovo vicine al collasso per l’incapacità del Governo di mettere in campo un’adeguata campagna vaccinale. Al massimo dal 2020 i casi Covid giornalieri registrati, con poco meno di 4 milioni di vaccinati con doppia dose rispetto ai 41 milioni previsti dal Governo nel 2021.
Negli ultimi mesi l'economia aveva - apparentemente - anche risposto bene. Il rialzo consistente nel prezzo delle materie prime, soprattutto dei metalli ad uso industriale, aveva spinto l’export sudafricano e permesso al Rand un recupero poderoso dai minimi storici del 2020.
La bilancia commerciale ha fatto registrare così un attivo record dagli anni ’90, ma ciò che sembra un fattore vincente in realtà nasconde un’amara verità. La recessione 2020 ha fatto crollare le importazioni che per effetto della crisi pandemica faticano a riprendersi. Con i tassi di interesse ai minimi storici il Sudafrica ha goduto di un bonus senza precedenti che ora potrebbe essere messo in crisi dal cambio di atteggiamento nella politica monetaria americana.
ETF: investire nel Sudafrica conviene? Vediamolo
Investire nella Borsa sudafricana negli ultimi anni ha prodotto risultati esaltanti in valuta locale (9% annuo composto), depauperati però dalla svalutazioni del rand ad un misero 3,4% composto annuo. Basti pensare che l’indice MSCI Europe nello stesso arco temporale, comprendendo i dividendi, ha realizzato un rotondo +8% annuo.
Su Borsa Italiana è possibile acquistare un ETF di iShares con capitalizzazione superiore ai 100 milioni di euro, che replica l’indice MSCI South Africa ma con una particolarità: la presenza di un cap per effetto della forte concentrazione dei titoli quotati alla Borsa di Johannesburg.
L'indice MSCI South Africa Capped replica i titoli azionari sudafricani ad alta e media capitalizzazione. Il peso del gruppo delle entità più grandi è ristretto al 35% mentre quello di tutte le altre ad un massimo del 20%.
Con un costo di 0,65% l’anno, uno degli ETF più longevi di iShares (è partito il 2010) offre una discreta copertura al mondo azionario sudafricano. Elevata la concentrazione con il 65% del peso in 10 azioni e con la prima, Naspers, che copre il 30% del paniere.
Società tecnologica attiva nel settore internet dell’e-commerce, Naspers è reduce da sei mesi consecutivi di calo che ne hanno dilapidato il 30% della capitalizzazione di Borsa. Questo spiega anche l’andamento di un ETF composto prevalentemente da tre settori. Consumi discrezionali, finanziari e materials, tutti sopra al 20% di peso.
Gli indicatori fondamentali della borsa sudafricana non appaiono particolarmente surriscaldati. Il rapporto prezzo utili di 14 e il prezzo valore di libro a 2 in questo momento non sembrano certamente prezzi esosi da pagare.
L’indice MSCI South Africa non è riuscito a superare i massimi storici del 2018 avviando una correzione che potrebbe nella peggiore delle ipotesi appoggiarsi a quella base di supporto che dal 2015 ha sempre contenuto, mese di marzo 2020 a parte, le spinte ribassiste. Un sacrificio aggiuntivo del 15% potrebbe perciò essere utile per rientrare sulla Borsa sudafricana con un livello di rischio più contenuto.