L'Asia ha rischiato di essere travolta dal ciclone immobiliare cinese. Questo ha rischiato di essere possibile se le autorità di Pechino non fossero intervenute per mettere una prima rete di protezione a supporto delle tante imprese del real estate in crisi.
Evergrande, Sinic, Fantasia, sono solo alcuni dei nomi che gli investitori italiani hanno imparato a conoscere riscoprendo la parola default, un termine quasi in via di estinzione nel mondo liquido delle Banche centrali. Il mercato immobiliare asiatico rimane comunque in prospettiva uno di quelli attesi da maggiore dinamismo nei prossimi anni, per questioni demografiche ma soprattutto di crescita economica.
Immobiliare cinese: ecco come investire con gli ETF
In Italia l’unico ETF quotato con questo tema sullo sfondo è quello emesso da iShares con esposizione a società immobiliari quotate sui listini asiatici. Lo strumento di iShares è rivolto soprattutto a chi cerca fonti di reddito passivo stabile nel tempo. iShares Asia Property Yield (ISIN IE00B1FZS244) investe in titoli azionari per i quali è previsto un rendimento da dividendi pari o superiore al 2%. La capitalizzazione dello strumento è molto buona e superiore ai 500 milioni di dollari, garantendo così una buona liquidità.
La replica è fisica e l’ETF è composto da 89 titoli secondo l’ultimo factsheet. Essendo uno strumento che investe sul mercato asiatico, il Giappone ha un peso determinante e pari al 43% del portafoglio. Segue il comparto real estate di Hong Kong, letteralmente tracollato nelle ultime settimane. Qui il peso è del 25%. Poi vengono Australia e Singapore con il 15%.
ETF mercato immobiliare asiatico: a chi è adatto?
A livello di performance è interessante notare come l’ETF asiatico nell’ultimo anno e negli ultimi 3 anni ha ottenuto la stessa performance dell’equivalente indice real estate europeo. Più o meno un terzo dell’indice americano e la metà di quello globale.
L’ETF non è mai riuscito in questi mesi a recuperare le perdite accumulate nella prima parte del 2020 . Un segnale di pressione ribassista sui prezzi che ha fatto salire il dividend yield (2,8%) e scendere il rapporto tra prezzo e utili (17). In un mondo azionario ancora piuttosto tirato a livello di quotazioni questi sono multipli da non ignorare.
Naturalmente il sentiment in questo momento non appare dei migliori, ma come si sa si compra quando ci sono i saldi non quando i listini vengono aumentati. In conclusione l’ETF iShares Asian Property rappresenta un tassello utile per completare una ideale allocation di portafoglio REIT adatta a coloro che cercano di costruire un investimento diversificato geograficamente e settorialmente finalizzato all’erogazione costante di flussi di dividendo.