Osservando le performance dei principali mercati azionari mondiali c’è un elemento che salta immediatamente all’occhio. I segni più sono praticamente ovunque, al netto dell’effetto cambio per un investitore europeo. Questo è vero tranne in Brasile.
L’indice Bovespa perde dall’inizio del 2021 oltre il 10% del suo valore. Numero tutto sommato non clamoroso se paragonato alla performance intorno allo zero di indici cinesi e giapponesi, ma che stride rispetto al +20% della Borsa messicana, collocata in America Latina (Latam).
Paesi America Latina: inflazione pesa su politiche monetarie
Le cause di questa vistosa sottoperformance della Borsa brasiliana non sono da ricercare nei prezzi delle materie prime di cui il Brasile è ricco, quanto piuttosto nella direzione politica e di indirizzo economico che Bolsonaro sta dando al Paese.
L’imminenza delle elezioni e il calo di popolarità del Presidente della Nazione rendono opportune misure di spesa pubblica importanti, pesando però sulla credibilità del Paese nel mantenere sostenibile la crescita del debito pubblico, che oltretutto sta subendo i continui rialzi nei tassi della Banca centrale (ultimo pochi giorni fa di altri 150 punti base) nel tentativo di arginare l’inflazione. Su questi temi non mi dilungo oltre e vi consiglio una lettura di questo articolo.
Tornando però alla situazione dei mercati Latam in generale, non dobbiamo dimenticare che altri Paesi come Cile, Colombia e Perù sono in difficoltà come il Brasile. Gli indici azionari sono negativi da inizio anno e anche qui le Banche centrali stanno alzando il costo del denaro per contenere l'indice dei prezzi al consumo.
Azioni America Latina: come investire con gli ETF
Diversi gli ETF quotati in Italia che investono nel mondo azionario latino americano. Con capitalizzazione superiore ai 100 milioni di euro troviamo iShares (ISIN IE00B27YCK2) e Amundi (ISIN LU1681045024) con quest’ultima che vanta un costo decisamente più basso rispetto alla prima (0,2% vs 0,74%).
Non necessariamente questo significa migliori performance visto che alla data di questo articolo (27 ottobre 2021) iShares offre una performance del 2% superiore nei 12 mesi precedenti. A titolo di cronaca segnalo anche la presenza di un ETF Latam in versione ESG di Xtrackers (ISIN LU0292108619).
Il Brasile nell’ETF di iShares pesa per la metà del portafoglio, mentre il Messico per un quarto. Ovvio quindi che i multipli della Borsa brasiliana sono quelli da guardare con maggiore attenzione e qui l’aspetto interessante è rappresentato da due dati: il primo è rappresentato dal rapporto prezzo utili presente e atteso nei prossimi 12 mesi, il quale arriva ad un invitante 8. In secondo luogo, il dividend yield è uno dei più elevati al mondo, attualmente il 6%. Due indicatori che in prospettiva non lasciano indifferenti.
L’indice MSCI Latam si è scontrato con una tendenza che dal 2017 guidava il ribasso. I livelli pre pandemia non sono nemmeno stati avvicinati, confermando la debolezza relativa di questa zona del mondo a livello azionario.
Il real brasiliano e diverse altre valute dell’area sono sottovalutate secondo diverse metriche internazionali in percentuali che oscillano tra il 10% e il 20%. Considerando il forte peso che l’Asia ha negli indici emergenti generalisti, valutare una scommessa a favore del Sudamerica con ETF potrebbe a questo punto aver senso spenderlo seppur a piccole dosi.