L’investitore contrarian è colui che, quando un certo tema di investimento viene completamente snobbato dopo essere stato sugli scudi per tanto tempo raggiungendo ovviamente quotazioni molto elevate, pazientemente comincia ad accumulare posizioni lunghe sull’onda di una sfiducia generalizzata.
E se c’è un tema sul quale immagino che qualche contrarian stia lavorando da qualche tempo, allora quel tema non può essere che quello delle energie pulite. Il Clean Energy è stato infatti protagonista di ben due bolle speculative. La prima nel 2007 prima dello scoppio della grande crisi finanziaria e di nuovo nel 2020-2021 quando post Covid le energie pulite sono tornate agli onori della cronaca.
In ambo i casi le valutazioni particolarmente elevate hanno coinciso con una narrativa favorevole ad un tema da sempre considerato come protagonista di un futuro energetico che però, almeno per il momento, non ha ancora trovato la sua consacrazione.
ETF Clean Energy: in attesa del retest del bottom di aprile
Nell’ultima fase ribassista proprio la fase post Covid con il blocco delle forniture e l’impennata dei costi con relativa inflazione, è stato una sorta di bacio della morte per settori come eolico e solare, da sempre spina dorsale degli ETF Clean Energy.
Nelle ultime settimane gli ETF, tra cui il più celebre iShares Global Clean Energy, hanno però recuperato terreno. E lo hanno fatto, come vedremo tra poco, dopo aver toccato un livello tecnico particolarmente significativo.
Ancora sotto di oltre il 50% rispetto alla data del lancio nel 2007, da inizio anno l’ETF che investe sulle aziende impegnate nelle energie pulite è ora in guadagno nonostante costi delle energie fossili in deciso ribasso. Il paniere di azioni che compongono l’ETF presenta valutazioni non più surriscaldate come un tempo con un rapporto prezzo utili di 14 e prezzo valore di libro di 1,6.
Il mio articolo di inizio maggio (ETF Intelligenza artificiale ed energie pulite, che delusione) in un certo senso è stato profetico. Certificando la delusione di questo comparto paradossalmente il mercato ha trovato una delle sequenze positive migliori degli ultimi anni.
E come vediamo dal grafico di lungo periodo, questo comportamento non è stato casuale. Unendo infatti i minimi del 2012 e del 2018 si disegna una linea di supporto che, dopo uno sfondamento ribassista temporaneo ad inizio 2025, sembra rappresentare adesso un sostegno notevole vista la reazione dei compratori. Che adesso hanno riportato sopra la up trendline i prezzi dell’ETF.

Un comportamento tecnico interessante e che potrebbe segnalare un minimo primario in formazione rilanciando un bull market reduce da una correzione monstre. In questa situazione l’ideale sarebbe assistere alla formazione di una figura di doppio minimo, quindi un retest del bottom di aprile, per confermare l’accumulazione in corso e di conseguenza l’interesse del mercato verso un tema non più di moda come un tempo. E a quel punto i contrarian sono convinti che proseguiranno la loro opera di accumulazione paziente.