Mese di novembre che si avvia alla conclusione contraddistinto dalla correzione dei mercati azionari che hanno annullato tutti i benefici della prima parte del mese trainati al ribasso soprattutto dalla tecnologia.
Le incertezze sulle conseguenze dello shutdown, sulla politica monetaria della Fed, ma anche gli effetti dei dazi sui consumatori americani e le tensioni che si stanno sviluppando attorno al Giappone dopo il cambio della guida politica, hanno caratterizzato un periodo di maggiore volatilità sull’azionario con rotazioni settoriali e prese di profitto su alcuni dei vincenti dei mesi precedenti, oro ma soprattutto Bitcoin con un calo degli ETP a replica fisica specializzati di oltre il 20%.
Tra le asset allocation tradizionali del mondo azionario quello emergente ha portato a casa una performance positiva mentre l’azionario globale (e quello americano) sono risultati pressoché immobili. Nell’universo bond bene tutto il comparto a spread con emergenti in valuta forte e high yield globali che hanno migliorato la performance dell’anno.
Andiamo a vedere più nel dettaglio chi sono stati i migliori e i peggiori ETF di novembre.
ETF: i migliori ed i peggiori a novembre 2025
A livello settoriale la rotazione ha preso forma premiando energetici e farmaceutici in rialzo di oltre il 5% e zavorrando soprattutto i consumi discrezionali, in calo assieme ai materials.
Passando alla geografia a novembre il Brasile ha sommato rialzo dell’azionario a rafforzamento della valuta grazie alla sospensione dei dazi di Trump sulle commodity agricole, capitalizzando un guadagno nell’ordine di quasi il 10%. Sopra al 5% anche il guadagno della borsa indonesiana seguita da Malesia e Messico.
Male soprattutto la Borsa australiana e saudita, in calo del 5%, la prima complice la debolezza della valuta e della congiuntura cinese, la secondo per la costante debolezza nel prezzo del greggio.
Passando ai tematici, notoriamente molto volatili, tra i migliori di novembre gli ETF che investono in litio e batterie assieme al settore dell’esplorazione petrolifera, entrambe in guadagno di oltre il 10%. Bene anche le biotecnologie e il settore bancario italiano.
Male tutto il comparto cripto con i vari ETF tematici collegati alla blockchain in calo di oltre il 25%. Prese di profitto superiori al 15% anche per l’universo che ruota attorno a uranio e nucleare in compagnia dell’ETF Ark Innovations di Cathie Wood.
Detto della buona performance mensile dei bond emergenti, in guadagno di oltre il 2%, vanno segnalati i forti cali degli ETF che investono in bond giapponesi, seguiti a ruota dagli ETF obbligazionari a lunga duration soprattutto inglesi.
Gli ETF migliori del 2025: azionari auriferi, bancari e terre rare
Andando infine a guardare le performance da inizio 2025, a un mese dalla fine dell’anno rimane re incontrastato il settore azionario aurifero che in tutti gli ETF specializzati ha raddoppiato il suo valore seguito a distanza di 30 punti percentuali da un, comunque, eccellente settore bancario europeo, dalle terre rare, dal tema idrogeno e dalla Borsa coreana su del 60% nel 2025.
Tra i peggiori dell’anno il bear market sta avvolgendo gli ETF a tema cripto blockchain, legname e cloud computing.
Per chiudere e fare una sintesi, l’azionario globale entra nel mese di dicembre con un guadagno del 6% sul resto dell’anno a una distanza siderale dall’oro (+40%) e meglio del monetario euro (+2%). Praticamente flat il comparto obbligazionario europeo, mentre positività assimilabile al cash per gli indici generalisti di commodity.