Tempo di trimestrali a Wall Street. Le Borse si muovono sulle attese e quando il rendiconto contabile viene presentato ai mercati ecco che immediatamente i prezzi si aggiustano per tenere conto delle nuove prospettive sugli utili.
Il settore delle utility si è spaccato in due con metà delle società che hanno battuto le stime e un’altra metà che non l’ha fatto. Il comparto tecnologico è un altro di quelli che, assieme ai consumi discrezionali, in almeno 3 casi su 10 non ha battuto le stime. Percorso invece esemplare per il real estate che nel 100% dei casi ha battuto le previsioni degli esperti. Ma come si sono mossi questi settori da inizio anno?
Wall Street: i migliori e peggiori settori dall'inizio della stagione delle trimestrali
Dall'inizio dell'anno al 25 aprile, l'S&P 500 è in calo del 2%. Il settore del real estate ha fatto un po' meglio (+4%). Tuttavia, è l'energetico a dominare con un rotondo 50%, grazie a stime battute in tre casi su quattro. Paradossale, ma al secondo posto troviamo proprio le utilities, con il +11% nonostante pessime trimestrali. I mercati non sempre rispondono ai numeri di bilancio come ci si potrebbe aspettare.
La conferma del “random walk” di Wall Street viene proprio dall’altro settore che, assieme all'immobiliare, ha visto le sue aziende battere sistematicamente le stime: quello dei servizi alla comunicazione, in calo di oltre il 15% trascinato verso il basso da Netflix.
Il comparto che probabilmente più di ogni altro ha assecondato le trimestrali è quello dei consumer staples con il +10%, combinato a stime sugli utili battute nel 90% dei casi. A dispetto di quello che è l’andamento incerto dei principali indici americani, il settore sfida la sforza di gravità battendo nuovi massimi storici.
Investire nel settore dei beni di consumo con gli ETF
Il grafico dimostra questa incredibile ascesa di un settore che può essere investito acquistando l’ETF di SPDR Consumer Staples Select. Un comparto che negli ultimi 5 anni ha raccolto un rialzo di oltre il 60% anche a dispetto della pandemia.
Nell’ETF di SPDR a dominare ci sono due big del settore come Proctet & Gamble e Coca Cola, rispettivamente presenti al 16% e al 10% del paniere totale. Philip Morris, Altria e Walmart i nomi di alcune delle multinazionali americane che compongono un settore tipicamente difensivo.
A livello settoriale, il “beverage” pesa per il 25% del portafoglio seguito dai prodotti per la casa (24%) e il food (20%). Questo primo trimestre non ha quindi deluso in maniera clamorosa gli investitori, che però già guardano avanti pensando agli effetti che i ripetuti rialzi della Fed potranno avere sugli utili aziendali.
Come solitamente accade in Borsa, un tasso di sconto degli utili più alto abbassa il valore attuale degli utili attesi, con conseguente ridimensionamento dei prezzi. Nulla di clamoroso finora grazie a profitti che tutto sommato stanno reggendo molto bene.