Quando si parla di investimenti, la conoscenza di un indice è fondamentale quando si investe in ETF. Questo è un punto sul quale ogni investitore dovrebbe ragionare prima di investire il proprio denaro nei mercati finanziari.
La diversificazione è importante e per questo è necessario analizzare i prodotti e i sottostanti che intendiamo inserire nel nostro portafoglio. Questo è un punto fondamentale, sul quale tuttavia si ragiona troppo poco.
Di esempi concreti ce ne sono decine e oggi ho deciso di concentrarmi su uno degli errori più diffusi, quello dell’investire in indici statunitensi che presentano un evidente fenomeno di “overlap”. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Investimenti: il fenomeno "overlap" nella costruzione del portafoglio
Per "overlap" si intende quel fenomeno nel quale si investe contemporaneamente in ETF che hanno al loro interno una quota più o meno importante di azioni identiche. Negli ultimi tempi tanti fondi tematici sono andati in overlap con gli indici principali come lo S&P 500 o il NASDAQ 100, paradossalmente diminuendo la diversificazione di portafoglio.
Ad esempio, se raddoppio il peso di Tesla nel mio portafoglio, perché ritrovo il titolo nel NASDAQ 100 e nell’indice che replica il settore della green economy, raddoppio anche il rischio di dipendenza verso questa società e il suo andamento in Borsa.
Uno degli overlap più clamorosi è quello tra NASDAQ 100 e S&P500. Lo S&P 500 rappresenta da sempre l’indice benchmark per eccellenza del mondo azionario statunitense. Le 500 società più capitalizzate degli Stati Uniti hanno infatti il privilegio di far parte di questo paniere.
Il NASDAQ 100 rappresenta invece l’indice dei titoli ad alta tecnologia e innovazione dell’economia USA. Una sintesi perfetta del mondo growth rappresentata non solo da società dell’high tech, ma anche del biotech, della green economy, della blockchain e altri settori in rapida evoluzione.
Dei 100 titoli presenti all’interno del NASDAQ 100 ben 79 sono già compresi all’interno dell’indice S&P500. Sei di questi sono addirittura presenti all’interno del decano degli indici americani, il Dow Jones Industrials a sua volta è un sottoinsieme di 30 titoli presenti nello S&P500.
Investimenti: attenti alla diversificazione quando si scelgono gli ETF
Quando compriamo un ETF sul NASDAQ 100 e abbiamo già in portafoglio un ETF sullo S&P 500, in realtà stiamo acquistando solo 21 società in più di quelle già rientranti nel paniere dell’indice S&P500. Non mi pare un grande esercizio di diversificazione, anzi andiamo a peggiorarla visto che raddoppiamo la nostra esposizione a quelle 79 azioni che vanno in overlap tra i due indici.
Se prendiamo i tre indici, S&P500, Dow Jones Industrials e NASDAQ 100, avremo in portafoglio 521 azioni singole. Ha senso quindi comprare tre ETF distinti? La risposta probabilmente è sì se c’è la volontà di sovrappesare il settore high tech, ma questa scelta diventa alquanto casuale per un investitore medio che difficilmente può avere mezzi e tempi per comprendere se realmente questa è una scelta corretta rispetto alle attuali condizioni di mercato.
Quindi molto meglio comprare ETF sullo S&P500 ad un costo inferiore ai 10 centesimi di euro all’anno. I risultati saranno gli stessi ma con meno rischio di concentrazione delle azioni sulle quali si investe.