Netflix è sprofondato ieri a Wall Street nel mercato fuori Borsa dopo la pubblicazione dei risultati relativi al primo trimestre del 2022. Le azioni della società hanno perso il 25,73%, con gli investitori che non hanno digerito una perdita di 200 mila abbonati nei primi 3 mesi dell'anno, come mai era successo in oltre 10 anni.
L'ultima volta che il gigante dello streaming aveva lasciato per strada utenti infatti era stato a ottobre del 2011 e ora prevede per il secondo trimestre una perdita globale di abbonati di 2 milioni di unità. Nella lettera agli azionisti, la società ha scritto che la crescita dei ricavi è notevolmente rallentata, sebbene i contenuti Netflix siano molto popolari a livello globale e lo streaming stia prendendo il sopravvento.
Tuttavia, l'azienda sottolinea come ci siano alcuni venti contrari dettati dalla concorrenza di colossi come Disney, Warner Bros Discovery e Paramount che si fa sempre più agguerrita e dal numero di famiglie che condividono l'account. Questi risultati però derivano anche dalla chiusura degli account a pagamento russi, che hanno determinato una diminuzione di 700 mila abbonati. Altrimenti ci sarebbero stati 500 mila aggiunte nette durante il trimestre, sempre meno di quelle che erano le previsioni.
In precedenza, Netflix infatti aveva stimato un'aggiunta di 2,5 milioni di abbonati netti in questo trimestre, mentre gli analisti ne avevano pronosticato 2,7 milioni. Nello stesso periodo del 2021 i nuovi utenti paganti erano stati 3,98 milioni in più, quindi questo cambio di marcia rischia di rivelarsi una mazzata terrificante per l'azienda.
Netflix: i numeri della trimestrale
La società con sede a Los Gatos, California, ha realizzato un fatturato di 7,87 miliardi di dollari nei 3 mesi conclusosi il 31 marzo, aumentato del 10% ma al di sotto dei 7,93 miliardi di dollari previsti dal consensus. Gli utili per azione sono stati invece di 3,53 dollari, contro i 2,89 dollari attesi. Il risultato netto in assoluto è stato di 1,6 miliardi di dollari, sceso del 6,4% rispetto agli 1,7 miliardi di dollari del 2021.
In aumento il free cash flow, con 802 milioni di dollari generati, rispetto ai 692 milioni di dollari dell'anno scorso. Le spese per i contenuti sono state incrementate, ha affermato Netflix. Lo scopo era quello di guadagnare quote di mercato, tuttavia ciò ha dovuto comportare un aumento dei prezzi del servizio, che ha contribuito al rafforzamento delle entrate ma allo stesso tempo anche alla perdita di 600 mila abbonati tra Stati Uniti e Canada.
Netflix: come la società intende reagire
Il problema della condivisione dell'account è sempre stato molto limitante per la società, ma ora si fa sentire in maniera più stringente perché abbinato ad altri fattori contrarian. Il Co-Amministratore Delegato dell'azienda Reed Hastings ha affermato che quando l'azienda cresceva molto velocemente questa poteva anche non essere una priorità assoluta, adesso però la società sta lavorando per risolvere la questione, ad esempio testando come addebitare gli account condivisi in mercati come Cile e Perù.
Un altro aspetto concerne quello della pubblicità nel servizio di streaming, su cui Hastings aveva espresso sempre molta resistenza. Adesso però annuncia che potrebbe essere lanciato nel 2023 o nel 2024, citando aziende come Hulu e Disney che lo stanno già facendo.