In calo del 5,7% rispetto ai 199,6 dollari del massimo storico messo a segno lo scorso 14 dicembre, le azioni Apple si trovano in una specie di limbo. Da un lato ci sono fattori ribassisti, come la debolezza della crescita e la stagnazione della domanda di iPhone sul mercato cinese, dall’altro ci sono elementi, come l’accelerazione dei servizi ad alto margine ed i nuovi prodotti, che invece autorizzano una buona dose di ottimismo.
Azioni Apple: i due elementi in grado di spingere il titolo
Al momento, dei 46 analisti che compongono il consenso Bloomberg sulle azioni Apple, quasi il 60% ha una valutazione di acquisto (58,9%), il 28,6% è “hold” mentre il 12,5% consiglia di vendere. Il prezzo obiettivo a 12 mesi è fissato a 200,5 dollari, il 6,2% in più rispetto ai livelli attuali. Secondo Joey Frenette, Contributor di TipRanks, ci sono due fattori in grado di spingere il titolo AAPL in quota 250 dollari (circa 30 punti percentuali al di sopra dei livelli attuali), il livello maggiore indicato dagli analisti (espresso da Daniel Ives di Wedbush).
Il primo è rappresentato dal Vision Pro. “Dato che il Vision Pro sta vendendo abbastanza bene -rileva Frenette- prevediamo che il nuovo dispositivo di calcolo spaziale incrementerà la quota sui ricavi di Apple con il passare del tempo”. “Anche se probabilmente il Vision Pro non supererà le vendite di iPhone nei prossimi tre-cinque anni, penso che potrebbe dare del filo da torcere al segmento Mac”. Il successo di questo device dipenderà molto dalla velocità con cui Apple “riuscirà a ridurre le dimensioni e i requisiti di alimentazione del dispositivo (un visore più piccolo senza batteria staccata aiuterebbe sicuramente il dispositivo a diventare più di un semplice “prodotto di nicchia”)”.
Anche se ci vorrà del tempo prima che le vendite di Vision Pro aumentino, i progressi sul lato software o la crescita del numero di App potrebbero agire da driver sul prezzo delle azioni nel breve-medio termine. “L'entusiasmo che circonda il prodotto ha il potenziale per crescere a un ritmo esponenziale”.
Il secondo fattore in grado di spingere le azioni Apple verso i fatidici 250 dollari stimati da Ives potrebbe essere rappresentato dalla WWDC 2024 (Worldwide Developers Conference, la conferenza degli sviluppatori), che si terrà a giugno. A seguito della pubblicazione degli ultimi risultati, il CEO Tim Cook ha detto che i prodotti di intelligenza artificiale generativa arriveranno più avanti nel corso dell’anno. Non è un mistero che Apple abbia investito “enorme tempo e impegno”, parole di Cook, nell’integrazione dell’intelligenza artificiale. Inoltre, la prossima WWDC potrebbe rappresentare l’occasione per l’incorporazione dell’intelligenza artificiale nativa all’interno dell’iOS 18 degli iPhone (in linea con quanto fatto da Samsung con il suo S24).
Apple: buone nuove dal Z-Score e dal Piotroski Score
Secondo le indicazioni fornite dalla piattaforma Forecaster.biz, il “fair value” medio delle azioni Apple è di circa 2 punti percentuali inferiore rispetto alle valutazioni attuali.
Indicazioni particolarmente positive arrivano anche dall’Altman Z-Score e dal Piotroski Score:
- il parametro utilizzato per valutare la salute finanziaria di un'azienda (un Z-score maggiore di 2,99 è considerato sinonimo di solidità), nel caso della società di Cupertino si attesta a 8,14 volte;
- l’indicatore sviluppato da Joseph Piotroski che tramite un punteggio da 0 a 9 valuta la salute finanziaria delle aziende, è invece pari a 7 punti (per maggiori informazioni è possibile consultare l'articolo Battere il mercato con il Piotroski Score).