Le società non americane che desiderano raccogliere capitali presso la Borsa di New York hanno la possibilità di emettere, tramite banche statunitensi, particolari certificati noti come American Depositary Receipt (ADR), rappresentativi delle azioni. Ciò permette anche a soggetti di nazionalità diversa da quella delle società emittenti di investire in esse semplicemente accedendo al mercato USA. Tale possibilità risolve alcuni problemi attinenti al costo e ai limiti all'entrata dei mercati di appartenenza delle società straniere. Oggi negli Stati Uniti sono quotate ADR di molte aziende, tra cui quelle del gigante taiwanese dei semiconduttori Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC). In questo testo parleremo in maniera più approfondita delle ricevute di deposito di TSMC, mettendo in evidenza alcuni aspetti come il loro debutto a Wall Street e il relativo andamento dalla quotazione.
ADR: cosa sono e come funzionano
È utile intanto chiarire più in dettaglio cosa sono le ADR e qual è il loro funzionamento. Innanzitutto bisogna precisare che gli investitori non acquistano azioni, ma solo certificati che le rappresentano. Il canovaccio è il seguente: una banca americana acquista una certa quantità di azioni da una società non USA e le custodisce in deposito. Contestualmente, emette ricevute, ognuna delle quali può rappresentare una o più azioni, o anche solo una frazione di esse. La proprietà rimane quindi in capo alla banca, mentre l'investitore entra in possesso delle ADR che danno gli stessi diritti delle azioni. Il prezzo che si forma sul mercato delle ADR raramente diverge da quello delle azioni, essenzialmente per una questione di arbitraggio esercitato dagli investitori professionisti sul mercato.
Le ADR TSMC
Le ADR TSMC sono arrivate alla Borsa di New York a ottobre del 1997, a un prezzo di apertura di 5,22 dollari. Quest'ultimo è stato adeguato in modo da tenere in considerazione ben 12 split azionari nell'arco di poco più di un decennio, come di seguito illustrato:
- 26 agosto 1998 - rapporto 1,45:1;
- 16 agosto 1999 - rapporto 1,23:1;
- 15 maggio 2000 - rapporto 1,28:1;
- 26 giugno 2001 - rapporto 1,24:1;
- 19 giugno 2002 - rapporto 1,1:1;
- 7 luglio 2003 - rapporto 1,08:1;
- 14 giugno 2004 - rapporto 1,141:1;
- 13 giugno 2005 - rapporto 1,05:1;
- 20 giugno 2006 - rapporto 1,03:1;
- 8 giugno 2007 - rapporto 1,005:1;
- 16 luglio 2008 - rapporto 1,005:1;
- 15 luglio 2009 - rapporto 1,005:1.
Le quotazioni hanno avuto alti e bassi nei primi anni, con un minimo storico registrato a ottobre 2002 a 3,93 dollari. Da lì sono gradualmente risalite fino a toccare il massimo di sempre a gennaio 2022 a 145 dollari. La cavalcata di TSMC al NYSE è stata frutto negli ultimi anni del boom pandemico, con una domanda di chip spropositata rispetto all'offerta e la conseguente salita dei prezzi. Questo si è riflesso nei guadagni dell'azienda e, di conseguenza, in Borsa dove, dai minimi di marzo al top storico, le ADR hanno più che triplicato il loro valore.
Con l'aumento dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali per contrastare l'inflazione più alta degli ultimi 40 anni, i titoli tecnologici hanno pagato dazio, compreso TSMC. Le quotazioni del colosso taiwanese sono scivolate fino a 59,43 dollari a novembre 2022, pagando anche il rallentamento nel mercato dei semiconduttori. Le migliorate prospettive sulla domanda e soprattutto il rallentamento dell'inflazione grazie all'approccio meno restrittivo degli istituti monetari hanno rilanciato le quotazioni delle ricevute di deposito di TSMC. Queste ultime oggi hanno raggiunto un valore di 115,75 dollari, per una capitalizzazione della società di 524,56 miliardi di dollari (dati aggiornati al 4 febbraio 2024).