L'ultima trimestrale della New York Community Bancorp (NYCB) ha messo in ambascia gli investitori sulle banche regionali USA. Il rapporto dell'istituto di credito regionale statunitense ha evidenziato un'esposizione esorbitante verso il settore immobiliare commerciale, alimentando i timori per tutte le altre banche più piccole.
Da una ricerca di Apollo Global Management è emerso che negli Stati Uniti quasi il 70% di tutti i prestiti immobiliari commerciali sono appannaggio delle aziende di credito minori. Questo, in un contesto di tassi di interesse elevati, rappresenta una bomba ad orologeria che riporta alla luce quanto accaduto nella scorsa primavera con il fallimento in serie di alcune banche regionali.
Secondo l'agenzia di rating Fitch, ci sarà un incremento dell'8,1% dei tassi di insolvenza garantiti da ipoteca immobiliare nel 2024. Questo perché molte aziende si sono organizzate con lo smart working durante la pandemia e, terminata l'emergenza, solo in parte hanno convertito il lavoro da remoto in quello in ufficio.
In totale, quasi 1,9 mila banche con attività inferiori a 100 miliardi di dollari hanno prestiti immobiliari commerciali superiori al 300% del capitale, ha affermato l'agenzia. Quello del 300% è un livello di allerta perché, secondo le linee guida della Federal Deposit Insurance Corporation, indica che un prestatore è esposto a un rischio di concentrazione significativo ai prestiti immobiliari commerciali. "Se i prezzi diminuiscono in media di circa il 40%, le perdite in portafoglio potrebbero portare al fallimento di un certo numero di banche USA più piccole", ha scritto Fitch.
A rincarare la dose è un rapporto di Goldman Sachs, secondo cui 1.200 miliardi di dollari di mutui commerciali scadranno tra quest'anno e il prossimo, accentuando in questo modo le preoccupazioni per la tenuta del sistema.
Banche regionali USA: come si stanno comportando gli investitori
Gli investitori di Wall Street si stanno mettendo perlopiù in posizione contrarian sulle banche USA in questo momento. William C. Martin, venditore allo scoperto per Raging Capital Ventures, ha venduto azioni di NYCB dopo la presentazione dei conti del 30 gennaio, replicando quanto fece lo scorso anno con le azioni di Silicon Valley Bank allorché si subodorava l'eventualità di un crollo.
"Finché i tassi di interesse rimangono alti, è difficile per le banche evitare problemi con i prestiti immobiliari commerciali", ha dichiarato. Martin è short anche sulla banca OceanFirst, mentre sull'azienda di credito Valley National ha chiuso pochi giorni fa la sua posizione di vendita allo scoperto dopo aver realizzato importanti profitti. OceanFirst ha un'esposizione al credito immobiliare commerciale del 447%, mentre Valley è arrivata al 479% (dati Trepp).
Un altro investitore che si tiene alla larga dalle banche regionali per effetto dell'elevato rischio di insolvenza del settore immobiliare è Dan Zwirn, co-fondatore e Amministratore delegato di Arena Investors. "Le banche regionali sono doppiamente più esposte ai tassi di interesse", ha affermato.
Gli operatori temono che alcuni istituti finanziari si possano trovare nella condizione di dover vendere gli asset in perdita o aumentare gli accantonamenti per perdite future, accrescendo in questo modo il passivo di bilancio. "Molti dei prestiti che sono stati fatti negli ultimi cinque-sette anni sono ora messi in discussione", ha detto Ran Eliasaf, fondatore e managing partner della società di investimenti immobiliari Northwind Group. Tuttavia, la cessione potrebbe essere un errore, secondo Rebel Cole, professore di finanza presso la Florida Atlantic University. A suo giudizio, vendere dopo che le proprietà si sono svalutate del 50%-70% "non è la soluzione ottimale".