Donald Trump è pronto a riappropriarsi del trono alla Casa Bianca nelle elezioni presidenziali che si terranno negli Stati Uniti a novembre di quest'anno. I sondaggi per il momento mostrano un vantaggio per il leader repubblicano, anche perché il presidente
Joe Biden sta visibilmente perdendo consensi nelle preferenze dell'elettorato.
Il ritorno di Trump porterebbe in auge un'ampia varietà di temi che vanno dalla sicurezza, alla difesa, all'economia e ai rapporti geopolitici. Ma c'è in questo momento un argomento veramente caldo che potrebbe spaccare il Paese e in genere l'opinione pubblica, ovvero la transizione energetica. Cosa potrà succedere se dovesse spuntarla Trump al voto di novembre? Scopriamolo di seguito.
USA: 4 mosse di Trump sull'energia
Uno degli sforzi più significativi attuati dall'Amministrazione Biden durante il suo mandato è stato quello di affrontare di petto il cambiamento climatico attraverso una programmazione che prevedeva
sussidi e investimenti pubblici verso un'economia green. Ciò si è concretizzato con l'
Inflation Reduction Act, che ha previsto lo stanziamento di miliardi di dollari per le auto elettriche, le energie rinnovabili, l'economia circolare e quanto possa determinare un abbattimento delle emissioni di carbonio in linea con l'
Accordo di Parigi del 2015.
Ma se Trump dovesse tornare, cosa cambierebbe? Sono quattro le mosse più temute dagli ambientalisti o comunque dai sostenitori della green economy.
La prima riguarda la sospensione del permesso all'esportazione di gas naturale liquefatto (GNL). Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e la crisi energetica sul lato dell'offerta, per sopperire al taglio delle forniture russe gli Stati Uniti sono diventati il principale esportatore mondiale di GNL. Quest'anno il presidente USA Joe Biden ha messo in stand-by i nuovi permessi per l'export di GNL in attesa di una revisione sul loro impatto ambientale. Con Trump la sospensione potrebbe essere rimossa.
La seconda mossa si riferisce alla tassa sul metano. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente sta per introdurre una norma secondo cui l'industria petrolifera e del gas verrebbe gravata da una tassa tra i 900 e i 1.500 dollari per ogni tonnellata di emissione di metano. Trump potrebbe bloccare tutto, per la gioia dei trivellatori e delle società di oleodotti.
La terza mossa concerne le trivellazioni. Il 77enne newyorchese potrebbe attivarsi per la vendita di una quantità maggiore di terreni federali a tutti quegli Stati che intendono aumentare le trivellazioni per estrarre gas e petrolio.
Infine, con il nuovo avvento di Trump alla Casa Bianca, tornerebbe alla ribalta un nuovo tema molto scottante: il ritiro degli Stati Uniti dall'Accordo di Parigi. Quando era presidente degli Stati Uniti, Trump aveva già attuato l'abbandono, tenendo fede, del resto, a quanto promesso in campagna elettorale, e scatenando accese polemiche tra gli alleati occidentali. Biden aveva però fatto rientrare gli USA nel patto internazionale per combattere il cambiamento climatico. È probabile che, se dall'esito delle urne di novembre dovesse uscire vittorioso Trump, la situazione possa essere nuovamente rovesciata.