Joe Biden: chi è il 46° presidente degli Stati Uniti d'America | Investire.biz

Joe Biden: chi è il 46° presidente degli Stati Uniti d'America

17 set 2020 - 08:47

16 dic 2022 - 11:12

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Chi è Joe Biden? Quali sono stati i suoi studi, i suoi successi e il percorso politico? Ecco la storia del 46° presidente degli Stati Uniti d'America

Chi è Joe Biden? Cosa ha fatto nella vita? Andiamo a scoprire insieme la sua carriera politica e le origini del candidato Dem che ha conquistato gli Stati Uniti d'America, prendendo il posto dell'uscente Donald Trump.

Nato il 20 novembre 1942 a Scranton, Joseph Robinette Biden, Jr., detto Joe, è un politico statunitense, membro del Partito Democratico è stato vicepresidente degli Stati Uniti sotto l'amministrazione Obama dal 2009 al 2017. Dal 20 gennaio 2021 è il presidente degli Stati Uniti d'America. Ecco tutto quello che c’è da sapere su di lui.

 

Joe Biden: origini, studi e famiglia

Joe Biden è nato in una modesta famiglia cattolica irlandese di Scranton, in Pennsylvania, figlio di Joseph R. Biden sr. e di Catherine Eugenia, nata Finnegan. La nonna paterna, Robinette, discende da ugonotti francesi emigrati in Inghilterra e poi in Pennsylvania. Joseph Biden crebbe con due fratelli e due sorelle prima a Scranton e poi, dopo il suo decimo compleanno, a Claymont, nella contea di New Castle, nel Delaware.

Nel 1965 Biden si è laureato in scienze politiche all'università di Newark. In seguito si specializzò in legge, laureandosi nel 1968 a Syracuse, New York, per poi essere ammesso nell'albo degli avvocati l’anno seguente, attività esercitata per un breve periodo e con modesto successo.

Eletto nel consiglio della contea di New Castle dal 1970 al 1972, proprio nel 1972 Biden venne eletto senatore per il Partito Democratico in rappresentanza dello Stato del Delaware.

Nel 1966 sposò Neilla Hunter, incontrata a Syracuse, dalla quale ha avuto tre figli: Beau Biden, Robert e Naomi Christina. La sua vita è stata segnata da un dramma familiare all’età di 30 anni, quando era stato appena eletto senatore: nel dicembre 1972, la moglie Neila e i tre figli sono state vittime di un incidente d'auto. La moglie e la figlia più piccola, Naomi Christina, di soli 13 mesi, morirono mentre gli altri due figli si ferirono gravemente.

Joe Biden crebbe da solo i due ragazzi e, nel 1977, incoraggiato anche da loro a rifarsi una vita affettiva, si è risposato con Jill Tracy Jacobs, dalla quale ha avuto una figlia, Ashley, nata l'8 giugno 1981.

Il figlio maggiore, Beau Biden, è stato eletto procuratore generale del Delaware nel 2006 e nel 2010, dopo aver prestato servizio come capitano in un'unità della Guardia Nazionale del Delaware e nella guerra del 2003 in Iraq.

Il 30 maggio 2015, durante il suo secondo mandato di vicepresidente, Beau Biden, candidato alla carica di governatore, morì a 46 anni per un tumore al cervello.

Alla celebrazione funebre intervenne lo stesso presidente Obama, tenendo il discorso commemorativo. Il secondo figlio, Hunter Biden, è invece un avvocato a Washington.

 

Joe Biden senatore del Delaware

Dal 1972 Biden è stato senatore per il Partito Democratico in rappresentanza dello Stato del Delaware, incarico che ha conservato sino alla nomina alla vicepresidenza dell'Unione nel 2008.

Durante il mandato ha ricoperto numerosi importanti incarichi: dal 1987 al 1995 è stato Presidente della Commissione sulla giurisdizione del Senato federale, nel 2001 Presidente della Commissione Esteri del Senato Usa ricoprendo lo stesso ruolo nel gennaio 2001, da giugno 2001 a gennaio 2003 e da gennaio 2007 a gennaio 2009.

Importante la sua guida in fasi cruciali per la politica estera statunitense come la risposta agli attentati dell’11 settembre 2001 e delle votazioni in Congresso sull’inizio delle ostilità contro l’Iraq di Saddam Hussein.

Dal 2007, contemporaneamente all'incarico di Presidente della Commissione Esteri del Senato, è stato Presidente del Comitato di controllo sul narcotraffico internazionale del Congresso USA, incarico mantenuto fino al 2009 quando è stato nominato Vicepresidente.

 

Le campagne presidenziali

Nel 1988 Biden si è candidato alle primarie presidenziali democratiche, ma nelle consultazioni venne sconfitto da Michael Dukakis. Nel 2004 è tentato dal candidarsi nuovamente alle primarie, ma alla fine rinuncia, dichiarando di non essere disponibile nemmeno per fare il vice di John Kerry.

Il 7 gennaio 2007 ha dichiarato in un'intervista televisiva di volersi presentare alle primarie del 2008 e il 30 gennaio è stato ufficialmente iscritto nell'elenco dei candidati.

Il 4 gennaio 2008, al termine del caucus dell'Iowa, il primo test elettorale delle primarie, ha annunciato di volersi ritirare dalla competizione a causa dello scarso risultato ottenuto, ma il 22 agosto Barack Obama, il candidato alle elezioni presidenziali del 2008 per il Partito Democratico, ha annunciato  - durante un comizio elettorale a Springfield - che Joe Biden sarebbe stato il suo compagno di cordata nella corsa per la presidenza.

La candidatura è stata convalidata formalmente tramite un voto per acclamazione durante la Convention Democratica di Denver svoltasi dal 25 al 28 agosto 2008. Il 4 novembre 2008 la coppia Obama-Biden ha vinto le elezioni presidenziali sconfiggendo il ticket repubblicano composto dal senatore John McCain e dalla governatrice dell'Alaska Sarah Palin.

 

La vicepresidenza USA al fianco di Obama

Il 20 gennaio 2009 Joe Biden è diventato il 47° vicepresidente degli Stati Uniti, primo cattolico a ricoprire questa carica. Nell'amministrazione Obama ha avuto un ruolo molto attivo come stretto consigliere del Presidente, ebbe l'incarico di supervisionare la spesa per le infrastrutture del piano straordinario voluto da Obama per contrastare la grande recessione e di seguire tutta la politica estera degli Stati Uniti verso l'Iraq, fino al ritiro delle truppe USA nel 2011. 

In virtù della sua grande esperienza nel Congresso, maturata in 36 anni di permanenza in Senato, nel marzo 2011 il presidente Obama diede al suo vice il compito di condurre i negoziati tra la Camera dei Rappresentanti a maggioranza repubblicana e la Casa Bianca per risolvere i problemi derivanti dai livelli di spesa federale, evitando così lo shutdown del governo.

Nel 2012, assieme al Presidente Obama, è stato rieletto per un secondo mandato sconfiggendo il ticket repubblicano formato da Mitt Romney e Paul Ryan.

Durante il secondo mandato si è speso in diverse occasioni contro la violenza di genere contribuendo a far approvare nel 2013 la legge contro la violenza sulle donne. Questa legge ha visto tra i suoi sviluppi la creazione della Commissione per le donne alla Casa Bianca co-presieduta dallo stesso Biden con la Consigliera Valerie Jarrett.

Nell’ottobre 2015, dopo mesi di speculazioni, ha annunciato, nel corso di una conferenza stampa nel Giardino delle Rose alla Casa Bianca, la sua scelta di non candidarsi per la presidenza degli Stati Uniti nel 2016, appoggiando di fatto la candidatura di Hillary Clinton nelle primarie del partito democratico.

 

L’ottimo rapporto con Obama

La stampa ha osservato come il rapporto tra il Presidente e il suo vice è stato uno tra i più solidi che si siano registrati nella storia della Presidenza statunitense. Durante un'intervista Biden raccontò che quando fu diagnosticata la malattia al figlio Beau decise di vendere la sua casa nel Delaware per sostenere i costi molto elevati derivanti dalle cure. Venutolo a sapere, Obama chiese immediatamente di incontrarlo e si offrì di pagare interamente le cure, evitando la vendita della casa di famiglia. Durante la cerimonia di consegna della Medaglia Presidenziale della Libertà, il Presidente affermò, rivolgendosi a Biden: "Sei stato la prima scelta che ho fatto da candidato, e la migliore". Il 12 gennaio 2017 il Presidente Obama ha deciso, tra gli ultimi atti della sua amministrazione, di assegnare al suo vice la Medaglia Presidenziale della Libertà, la massima onorificenza del Paese, definendo Biden come "un leone della storia americana e un esempio per le generazioni future". La medaglia è stata assegnata "con distinzione", onore sin qui concesso solamente ad altre tre personalità: al Presidente Ronald Reagan, al Segretario di Stato Colin Powell e al pontefice Giovanni Paolo II.

 

La lotta al cancro e le critiche verso Trump

Nel 2017 Biden è stato nominato professore all'Università della Pennsylvania, con l'intenzione di concentrarsi su politica estera, diplomazia e sicurezza nazionale. Nel frattempo guida il Penn Biden Center for Diplomacy and Global Engagement.

Dopo la morte del figlio Beau nel 2015, prosegue la sua agenda di lotta al cancro fondando la Biden Cancer Initiative, basata sul programma "Cancer Moonshot" lanciato quando era alla Casa Bianca.

Il 30 marzo 2017, all'inaugurazione del Penn Biden Center for Diplomacy and Global Engagement, rispondendo a uno studente che gli chiedeva quale consiglio volesse dare a Trump, Biden rispose che il Presidente avrebbe dovuto crescere e twittare meno, in modo da potersi concentrare seriamente sulle cose da fare nello Studio Ovale.

Nei mesi successivi ha criticato la strumentalizzazione delle paure da parte di Trump, ha definito "dannosa" la guerra commerciale con la Cina e ha duramente criticato la scelta del Presidente di ritirare le truppe statunitensi dalla Siria, aprendo la strada all'aggressione dei turchi contro i curdi.

Il 31 maggio 2017 Biden si è espresso sul cambiamento climatico definendolo "una minaccia esistenziale per il nostro futuro" e che rimanere nell'Accordo di Parigi era la scelta migliore per proteggere i nostri figli e la leadership globale americana.

Quando Trump ha annunciato l'uscita degli Stati Uniti dall'accordo, Biden ha criticato duramente la decisione sostenendo anche che la maggioranza degli americani non era affatto d'accordo con la decisione presa dal Presidente.

Nel 2017 ha fortemente criticato la proposta di riforma sanitaria dei Repubblicani, definendola "un trasferimento di fondi dalla copertura sanitaria di milioni di americani a riduzioni fiscali per i più ricchi e le grandi aziende". Alla bocciatura della proposta da parte del Congresso, ha esultato su Twitter ringraziando chi aveva lavorato per difendere l'assistenza sanitaria degli americani.

 

Elezioni USA 2020: Joe Biden è il 46° presidente degli Stati Uniti

Dopo la vicepresidenza, dal 2017 al 2019 Biden ha espresso ripetutamente la possibilità di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2020 e le speculazioni sulla sua possibile candidatura si sono progressivamente moltiplicate, specialmente dopo la pubblicazione delle sue memorie in un libro chiamato: "Papà, fammi una promessa".

Nel luglio del 2018 ha detto che avrebbe espresso la sua decisione pubblicamente nel gennaio 2019, le elezioni di mid-term del novembre 2018. La data venne poi posticipata, tuttavia i media continuarono a considerare la sua candidatura molto probabile, anche se la sua età è spesso vista come un ostacolo.

Il 25 aprile 2019, con la pubblicazione di un videomessaggio antirazzista di circa 3 minuti in cui attacca duramente il Presidente Donald Trump, Joe Biden ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle primarie democratiche in vista delle elezioni presidenziali del 2020.

È la terza volta che si candida dopo quelle del 1988 e del 2008. Nelle 24 ore successive all'annuncio ha raccolto 6,3 milioni di fondi per la sua campagna, battendo tutti gli altri candidati democratici delle primarie.

Il 18 maggio 2019 inaugura la campagna presidenziale con il primo comizio a Philadelphia, in Pennsylvania, città in cui ha scelto di aprire il quartier generale. Il campaign manager della campagna è Greg Schultz e fra i Senior Advisor figurano Symone Sanders, Anita Dunn e Cristobal Alex.

Le frasi della campagna sono "Restore the Soul of America", ovvero "Ripristinare l'anima dell'America" e "Our best days still lie ahead", "I nostri migliori giorni sono ancora davanti".

L'8 aprile 2020, con il ritiro dell'unico sfidante rimasto in corsa, il Senatore del Vermont Bernie Sanders, diviene ufficialmente il candidato democratico in pectore alle elezioni presidenziali USA. A seguito delle elezioni tenutesi il 3 novembre 2020, Joe Biden viene eletto presidente degli Stati Uniti, venendo riconosciuto presidente eletto il 7 novembre.

Con 81.282.896 voti (51,3%), diviene il candidato presidenziale che ha ricevuto più voti popolari nella storia degli Stati Uniti. Oltre a riconquistare lo storico "blue wall" (Pennsylvania, Michigan, Wisconsin), che nel 2016 costò la sconfitta a Hillary Clinton, Biden è anche riuscito a conquistare l'Arizona e la Georgia, due stati tradizionalmente repubblicani e che non votavano un candidato democratico rispettivamente dal 1996 e dal 1992.

A 78 anni di età Biden è il più anziano presidente mai eletto dagli Stati Uniti d'America ed è, inoltre, il secondo di fede cristiana cattolica dopo John Fitzgerald Kennedy e il primo nato in Pennsylvania dal 1855, nonché il primo in assoluto proveniente dal Delaware. L'insediamento ufficiale alla Casa Bianca è avvenuto mercoledì 20 gennaio 2021.

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