Lo Yen sta collassando. Questa è la sentenza che hanno emesso i mercati dopo l’elezione della neo premier Takaichi la cui reputazione alimenta l’idea di un Governo molto allegro sulla spesa pubblica (il Giappone è il paese più indebitato al mondo) utilizzando la leva monetaria dei tassi bassi e la svalutazione della moneta (la più sottovalutata al mondo) per alimentare consumi ed export.
Troppa grazia direbbe qualcuno e infatti da qualche parte la valvola di sfogo si apre e per ora questa valvola non sono i tassi di interesse a lunga scadenza ma lo Yen in caduta libera.
L’incontro con Trump durante il suo tour asiatico ha sancito un riavvicinamento tra i due Paesi, vicinanza che però nasconde anche la difficoltà del Giappone nel camminare sulle proprie gambe in un continente dove il dominio della Cina è sempre più imperante.
La BoJ conferma i tassi, attenzione all'inflazione
La Bank of Japan non ha mosso i tassi di interesse (che rimangono a 0,5%), alimentando i timori di un’inflazione che tende a scappare via (dopo essere stata lungamente considerata provvisoria). I tassi reali sono oggi pesantemente negativi e questo non può che danneggiare la valuta locale.
Valuta che era stata oggetto di un mio articolo di qualche settimana fa dove avevo evidenziato alcuni “pericoli” tecnici evidenti (Per lo Yen discesa senza freni).
“La resistenza offerta dai massimi di luglio a 151, se superata spingerebbe USD/JPY verso il vero banco di prova tecnico, ovvero 154. Qui i recenti massimi primari si uniscono in una trend line che se abbattuta manderebbe in archivio questa lunga fase di trading range mettendo a rischio svalutazione ulteriore lo yen giapponese. Scenario che si sta già verificando su EUR/JPY dove la resistenza di area 170 è stata violata; il mercato adesso ha solo i massimi di luglio a fare da tappo. Superare anche 175 porterebbe il cross a 180 minimo, pensate un po', del 1988”.
Previsioni tecniche che si sono realizzate sia su USD/JPY che su EUR/JPY.
USD/JPY e EUR/JPY: il quadro tecnico
Per quello che riguarda USD/JPY non serve molto per capire perché è importante questa zona di supporto. I due massimi del 2024 e del 2025 si uniscono in una linea di tendenza che passa proprio per 154. Sfondare qui al rialzo aprirebbe uno squarcio tecnico molto pericoloso per lo yen, costringendo la BoJ a mettere mano agli interventi valutari per frenare quella che diventerebbe una strada spianata verso 160.

Per EUR/JPY a 180 troviamo i minimi del lontano 1988 a fare da ultima resistenza. Con ottobre fanno otto i mesi consecutivi di rialzo segno di un’arrendevolezza della valuta giapponese piuttosto disarmante. Anche in questo caso andando oltre zona 180 si aprirebbero falle tecniche molto pericolose che metterebbe il 200 tra gli obiettivi più probabili.

Lo yen sta crollando, ma la sensazione è che a Tokyo nulla si voglia fare per frenare questa svalutazione clamorosa per intensità.