La Federal Reserve ha emesso la sua sentenza e il dollaro ha ricominciato la sua marcia che da qualche settimana prevedo essere trionfale fin sotto quota 1,10. Vedremo se questa view si rivelerà corretta, ma tecnicamente ci sono le condizioni per assistere a questo nuovo affondo del biglietto verde che sta mettendo in difficoltà Bitcoin e oro.
Prima di guardare l’analisi del biglietto verde, diamo un’occhiata a queste due asset di protezione. In realtà sull’oro fino a mercoledì si poteva anche parlare di questa funzione. Per la prima criptovaluta per capitalizzazione invece questo discorso non si può fare, in quanto si è dimostrato un asset che non è in grado di raccogliere consensi nelle fasi di flight to quality.
Oro e Bitcoin: analisi tecnica
Da un punto di vista grafico, l’oro ha tentato l’assalto alla trendline che guida il ribasso da agosto 2020 senza successo. In area 1.850 dollari le resistenze e le parole di Powell su una accelerazione nel processo di normalizzazione della politica monetaria hanno decisamente rispedito al mittente le ambizioni del metallo giallo. I tassi saliranno offrendo cedole crescenti sui Titoli di stato abbassando le aspettative di inflazione. Non sembra essere l’ambiente giusto per il prezioso.
Non è l’ambiente giusto nemmeno per Bitcoin visto che il leverage venutosi a creare nei mesi scorsi per attingere a piene mani dal mercato delle criptovalute rischia un pesante ridimensionamento. L’onere per indebitarsi sta salendo velocemente: una caduta di oltre il 50% non è così anormale nella storia della valuta virtuale, ma la convinzione che questo rappresenti un asset di protezione contro inflazione e volatilità dei mercati è ufficialmente svanita.
EUR/USD: analisi tecnica e livelli trading
L'EUR/USD ha testato la media mobile a 100 giorni, che come a settembre 2021 ha fornito una eccellente risposta ai compratori. Area 1,145 è stata una eccellente finestra di ingresso e ora la prova della verità sono i minimi di novembre, messi subito sotto pressione post FOMC.
Il mercato ha accelerato sull’onda di una Banca centrale più aggressiva del previsto come tempi e quantità di rialzo dei tassi, a fronte di una BCE ancora immobile. Le tensioni geopolitiche Russia – Ucraina hanno fatto il resto, con il biglietto verde a ricoprire il ruolo di asset di sicurezza per momenti incerti, specie con un differenziale di rendimento rispetto agli asset tedeschi che si fa adesso interessante.
Sembra a questo punto definitivamente violato il 61,8% di ritracciamento di Fibonacci che guidava il rialzo da marzo 2020. La prossima fermata è in zona 1,10, dove si annida il 78,6% di ritracciamento e probabilmente il punto terminale di questa zampata del dollaro americano.