Ci sono pochi dubbi su quella che è stata una delle valute più sorprendenti dell’ultima parte del 2021: il franco svizzero. La divisa elvetica, a differenza di altre divise favorite dal rialzo dei tassi di interesse o da aspettative di aumento del costo del denaro, non ha nulla di tutto ciò in programma eppure il mercato ha spostato i suoi flussi sul CHF in modo anche piuttosto aggressivo. Il motivo principale di questa preferenza si chiama tassi reali.
Sempre sui minimi storici quelli americani dove l’inflazione ha toccato il 6% a fronte di tassi decennali che stentano ad allontanarsi dal 1,5%. Ancora peggio va in Europa con lo spread tra Treasury e Bund che rimane ampio e con una BCE che non intende muoversi almeno fino a febbraio. Stesso discorso vale poi per il Giappone con il rapporto CHF/JPY in netta accelerazione dopo che la Bank of Japan ha di fatto dato il via libera ad una politica ultra espansiva fino al 2024.
In Svizzera i tassi sono negativi, ma è anche vero che l’inflazione nel Paese rimane fredda e questo contribuisce a mantenere i tassi reali non troppo negativi. Sicuramente meno negativi di quelli di altre Nazioni.
USD/CHF: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo adesso a vedere il grafico di USD/CHF. In calo da fine novembre il cambio è sceso fino a 0,91 dove la figura teorica di testa e spalle ribassista si unisce a quella di un doppio massimo. Quest'ultimo modello verrebbe formalizzato con una rottura di 0,908 dopo il test ripetuto di 0,937 tra settembre e novembre 2021.
La reazione del mercato della settimana scorsa ancora non sembra concedere l’apertura per un ulteriore allungo del franco svizzero, ma adesso sappiamo quale è la linea di demarcazione tra semplice correzione e inversione di tendenza.
Ricordiamoci sempre che siamo all’interno di un downtrend dominante cominciato ad aprile 2019 quando per un dollaro servivano 1,02 franchi. Nonostante i ripetuti e infruttuosi tentativi da parte della SNB, la divisa elvetica è scesa sotto 0,95 alla fine della primavera del 2020 senza più tornarci sopra.
La prospettiva di rialzi dei tassi in America sta facendo galleggiare il dollaro ma attenzione a 0,908: un suo sfondamento aprirebbe le porte ad una più marcata debolezza del biglietto verde. Per il franco la zona di uscita non è da prendere in considerazione prima di un breakout di 0,937/0,947.