La domanda che lecitamente potrebbero porsi coloro che in questo inizio di 2022 desiderano proteggersi da eventuali turbolenze sui mercati è quale fra le diverse asset elencate possa essere la più indicata per mitigare la volatilità del proprio portafoglio.
Vediamo gli scenari tecnici e macro per oro e yen, tradizionalmente considerati beni rifugio per eccellenza nei periodi avversi delle Borse e anche della regina delle criptovalute, il Bitcoin. Analizziamo ogni asset class nel dettaglio.
Oro, bitcoin e yen: su quale puntare per difendere il proprio portafoglio nel 2022?
ORO
Il metallo giallo ha chiuso l’anno in area 1.800 dollari l’oncia. A 1850 si posiziona la trendline ribassista che conta i massimi registrati nel 2020. A 1.680 dollari vi è l'area supporitva che conta i minimi segnati lo scorso anno. Siamo in una terra di nessuno che costringe i trader a rimanere alla finestra. Uno strappo sopra la resistenza potrebbe significare un ritorno a politiche monetarie espansive nel 2023.
Scendere sotto i supporti validerebbe la tesi che i tassi così bassi si apprestano a diventare un ricordo con le banche centrali costrette ad accelerare il passo della normalizzazione a causa di un’inflazione che non piegherà la testa nel 2022. Dall’oro insomma nessun chiaro segnale in ottica contrarian sui mercati equity per la prima parte dell’anno.
YEN
La politica monetaria giapponese ha dato il via libera ad un periodo di debolezza dello yen nel momento in cui ha confermato come inesistente il fenomeno inflazione nel Paese. Gli ultimi dati evidenziano lo 0,6% di variazione positiva nei prezzi al consumo e questo rende assolutamente giustificato il permanere di una politica monetaria ultraespansiva.
Le previsioni di inflazione per il 2023 ci dicono che la BoJ festeggerebbe per raggiungere un target al 1% di inflazione, altra indicazione di come tassi e QE rimarranno. Questa è una notizia che ha innescato vendite importanti sul finire di anno.
Usd/Jpy chiude il 2021 con un massimo superiore a quello dell’anno precedente. Erano cinque anni che non si verificava questo fenomeno. Le ultime quattro settimane hanno testimoniato la forza dirompente di una crescita cominciata a inizio 2021 e che a questo punto sembra aver ancora molto da dare ponendo le basi per un ulteriore salita fin sotto quota 120 yen. Il mercato non sembra quindi convinto che sia arrivato il momento di sollevare il piede dal gas del rischio.
Bitcoin
La criptovaluta più importante al mondo ha chiuso il 2021 con un rialzo del 60%. Osservando però il bilancio delle ultime 30 settimane notiamo come il saldo sia negativo. Non proprio un segnale di salute per un asset che vuole prendere il posto dell’oro come strumento di protezione dai rischi e dall’inflazione.
Dopo i record storici la sensazione qui è che il mercato metterà alla prova i supporti di area 40.000 dollari per cercare di capire la reale forza dei compratori. Il 2021 è stata la consacrazione di bitcoin come asset finanziario con la quotazione dei primi due ETF in America.
Nel 2017 un evento simile (la partenza del contratto future al CME) intercettò un top destinato a durare a lungo. Sarà così anche per il 2022? Sotto quota 40.000 dollari la discesa allungherebbe il suo passo fino a 29.000 dollari in uno scenario che comincerebbe a far tremare i polsi a quei trader che incuranti della gestione del rischio sono entrati lunghi su BTC scommettendo sulla crescita infinita del prezzo.