Con il nuovo ordine esecutivo appena firmato, Donald Trump impone all’industria farmaceutica di ridurre i prezzi dei farmaci, allineandoli a quelli praticati negli altri Paesi sviluppati. Un intervento ampiamente promesso in campagna elettorale che, pur sollevando dubbi sulla sua reale applicabilità, ha già avuto un primo impatto significativo: le azioni delle principali aziende farmaceutiche sono salite in Borsa, beneficiando del fatto che l’ordine appare meno severo del previsto e che la sua applicabilità pratica sembrerebbe limitata.
Farmaci USA: prezzi come nelle “nazioni più favorite”
Il provvedimento mira a introdurre un meccanismo di “most favored nation pricing”, ovvero un sistema in cui i prezzi praticati negli Stati Uniti non potranno superare quelli applicati nei Paesi con i prezzi più bassi per lo stesso farmaco. Trump ha dichiarato di voler ottenere riduzioni fino al 90%, portando come esempio un medicinale per la perdita di peso venduto a 88 dollari a Londra contro i 1.300 dollari negli Stati Uniti.
“Tutti dovrebbero pagare lo stesso prezzo”, ha dichiarato Trump durante la conferenza stampa alla Casa Bianca. “Gli americani sono stanchi di essere derubati”.
Le misure previste nell’ordine
L’ordine firmato dal Presidente prevede:
-
obiettivi di prezzo da raggiungere entro 30 giorni per le aziende farmaceutiche;
-
l’utilizzo del meccanismo regolatorio per imporre tagli ai prezzi se non verranno compiuti “progressi significativi”;
-
la possibilità di importare farmaci da altri Paesi sviluppati per ridurre i costi;
-
l’introduzione di programmi di acquisto diretto per i consumatori statunitensi ai prezzi internazionali;
-
l’avvio di una revisione delle esportazioni di farmaci e principi attivi, sotto la guida del Segretario al Commercio;
-
un incarico alla Federal Trade Commission (FTC) per indagare e perseguire pratiche anticoncorrenziali nel settore.
Le reazioni del mercato e degli analisti
Nonostante le intenzioni aggressive, l’ordine, anche in scia delle perdite delle precedenti sedute, è stato accolto positivamente dai mercati. Le azioni di diverse big pharma hanno chiuso in rialzo:
Gli analisti hanno sottolineato l’assenza di piani operativi dettagliati, suggerendo che le misure potrebbero essere difficili da implementare o potrebbero richiedere tempi lunghi.
“Mettere in atto un simile programma è estremamente complicato. Trump ha già tentato un’operazione simile nel primo mandato, ma fu bloccato dalla giustizia”, ha ricordato Evan Seigerman, analista di BMO Capital Markets.
Le critiche dell’industria farmaceutica
Le associazioni di categoria non hanno tardato a reagire. In particolare, il CEO di PhRMA, Stephen Ubl, ha definito l’intervento un danno per l’innovazione americana:
“Importare i prezzi dai Paesi socialisti sarebbe un pessimo affare per i pazienti e i lavoratori americani. Rischiamo meno cure e meno investimenti in innovazione”.
Ubl ha inoltre attribuito i prezzi elevati a due fattori principali:
-
il mancato contributo dei Paesi stranieri al finanziamento della ricerca;
-
il ruolo dei "middlemen", ossia degli intermediari che gonfiano i prezzi al dettaglio.
L’ombra dei contenziosi legali
Secondo numerosi esperti di diritto sanitario, l’ordine esecutivo è destinato ad affrontare sfide legali significative, specialmente per quanto riguarda le importazioni dirette da altri Paesi, che andrebbero oltre i limiti consentiti dalla legge federale.
“Ci sarà una pioggia di contenziosi appena le misure concrete entreranno in vigore”, ha affermato Lawrence Gostin, docente di diritto sanitario presso la Georgetown University.
Nel frattempo, la Federal Trade Commission ha confermato la propria disponibilità a collaborare. Il portavoce Joe Simonson ha ribadito che l’agenzia “sarà un partner orgoglioso” in questa nuova battaglia contro i prezzi eccessivi.
Con questo ordine esecutivo, Trump punta a rilanciare la propria immagine di riformatore economico, mentre affronta le crescenti pressioni su inflazione e costo della vita. Ma se da un lato i mercati sembrano sollevati, dall’altro l’intera industria farmaceutica si prepara a una lunga battaglia legale e regolatoria. Nei prossimi giorni sarà fondamentale monitorare l’effettiva attuazione delle misure annunciate, l’impatto sul prezzo dei medicinali e le conseguenze su ricerca, sviluppo e accesso alle cure.