All'apertura delle contrattazioni di Wall Street di oggi,
le azioni Tesla inizieranno la seduta con la quotazione post- split a 297 dollari. Questo è il secondo frazionamento che il produttore di auto elettriche fa in due anni, dopo
quello del 2020.
Allora la mossa fu fortunata perché contribuì a far crescere di otto volte il titolo in Borsa. Oggi si spera che il risultato sia simile o quantomeno che l'operazione dia sostegno a un rally rialzista. Tuttavia, sembra che l'effetto sulle performance azionarie si sia affievolito per decisioni di questo genere.
Da quando a marzo è stata annunciata la scissione,
le azioni della società guidata da Elon Musk sono in calo del 12%. Niente a che vedere con il rialzo del 60% ottenuto nel 2020 da quando fu deciso lo split fino a quando questo è diventato effettivo.
Se si guarda ad altre big tech che hanno fatto la stessa mossa, il risultato oggi è il medesimo. Ad esempio, Amazon ha perso il 10% durante la finestra temporale di annuncio e attuazione del frazionamento, mentre Alphabet nel medesimo periodo è scivolato del 21%.
Azioni Tesla: lo split non farà salire il prezzo delle azioni
Lo split di Tesla, eseguito con un rapporto 3:1, conta sul fatto che gli investitori avranno un più facile accesso agli acquisti, costando di meno l'azione per unità, quindi saranno maggiormente propensi a investire, sostenendo di conseguenza le quotazioni. Gli analisti però sostengono che in questo periodo storico difficilmente le azioni otterranno grandi vantaggi.
Secondo Greg Martin, Amministratore Delegato e co-fondatore di Rainmaker Securities, la spinta del frazionamento azionario è molto più diffusa in un mercato rialzista, quando sull'onda dell'entusiasmo gli investitori si precipitano ad acquistare le azioni.
Nei mercati ribassisti, invece, gli operatori retail sono meno coinvolti e gli istituzionali non si lasciano influenzare da questo tipo di operazioni. A giudizio della società di ricerca indipendente Vanda Research, vi è un ridimensionamento drastico degli acquisti di azioni nelle settimane successive all'entrata in vigore di una suddivisione, quindi per Tesla probabilmente non sarà diverso questa volta.
Un punto a sfavore delle azioni Tesla in questo momento riguarda le valutazioni dell'azienda di Palo Alto. Il titolo è negoziato a 57 volte gli utili attesi, mentre l'indice S&P 500 scambia a circa 17 volte i profitti. Secondo il target price medio degli analisti, le azioni della compagnia automobilistica dovrebbero scendere di circa il 3% nei prossimi 12 mesi.
Catherine Faddis, Chief Investment Officer di Grace Capital, ha affermato che, per acquistare il titolo in Borsa in questo momento, un investitore deve contare sul fatto che nei prossimi 10 anni l'azienda arrivi a produrre un fatturato di 800 miliardi di dollari, quasi 10 volte le stime di quest'anno.
Un'ipotesi molto improbabile, tenuto conto che per qualche tempo la società dovrà fare i conti con numerose problematiche, che vanno dalle interruzioni di produzione in Cina, ai vincoli alla catena di approvvigionamento e al prezzo alto delle materie prime. Tutto ciò nel breve sarà in grado di annullare un possibile effetto benefico dello split azionario.