Twitter è affondata a Wall Street nell'ultima seduta di Borsa, perdendo l'11,25% a seguito della battaglia (ora legale) con
Elon Musk per l'acquisizione dell'azienda. L'Amministratore Delegato di Tesla vuole ritirarsi dall'affare e lo ha reso noto a chiare lettere in un deposito normativo presso la
Securities and Exchange Commission. Nel documento rilasciato dai suoi avvocati, Musk accusa il social network di
non aver rispettato l'accordo nascondendo informazioni sugli account fake e spam.
Per tutta risposta, Twitter ha incaricato i suoi legali di
portare Musk di fronte alla Corte del Delaware per costringerlo a onorare il contratto originario, che prevede
l'acquisto della società di San Francisco a 54,2 dollari per azione, con un esborso di circa 44 miliardi di dollari. Nell'istanza, l'azienda nega di aver celato le informazioni richieste dall'imprenditore miliardario, additandolo come responsabile della violazione del patto tra le parti.
Azioni Twitter: preoccupano i multipli
Quanto sta succedendo ovviamente giova poco alle azioni di Twitter, che continuano a perdere valore. Adesso si trovano a 32,65 dollari, circa del 40% al di sotto del prezzo offerto da Musk. Tuttavia, secondo gli analisti le quotazioni sono ancora più alte in confronto al valore intrinseco della società. Questa, se valutata in maniera indipendente, ossia senza il potenziale di acquisizione, per Wall Street potrebbe valere tra 25 e 30 dollari, il che significa che in prospettiva potrebbe ancora perdere fino a un altro 30% del suo valore attuale.
In verità, quest'anno il calo è stato importante (-23%), ma altri social hanno fatto peggio, tipo Pinterest (-49%), Meta (-51%) e Snap (-70%). L'aspetto che allarma un po' riguarda i multipli. Le azioni di queste ultime società citate sono scambiate ai prezzi rispetto agli utili attesi più bassi della loro storia, mentre per Twitter non è così. La società guidata da Parag Agrawal ha un multiplo di 16, quasi in linea con quello dell'S&P 500, ma ben superiore rispetto al valore di 12 lel marzo 2020, quando vi fu il crollo pandemico, e di 9 dell'aprile 2016, suo minimo storico.
Twitter-Musk: verrà trovato un compromesso?
Chiaramente il prezzo che avranno le azioni Twitter dipenderà molto da
come si concluderà la vicenda con Elon Musk. Al riguardo, alcuni analisti ritengono che alla fine si troverà un compromesso rinegoziando a un prezzo inferiore. Uno di questi è Mark Zgutowicz, che ha affermato come
le parti potranno chiudere a 37 dollari. Secondo l'esperto nessuno vuole una lunga e dura battaglia legale, in quanto ciò andrebbe a ledere fortemente l'interesse sia dei dipendenti che degli attuali azionisti. Allo stesso modo, Musk alla fine vorrebbe gestire l'azienda e non dileguarsi.
Più o meno dello stesso pensiero risulta essere James Lee, analista di Mizuho, che afferma come sia Twitter che Musk vogliano evitare prolungati contenziosi, quindi potrebbero negoziare un accordo a un prezzo inferiore o che consenta al CEO di Tesla di abbandonare i piani di acquisizione.
Angelo Zinino, analista di CFRA, concorda anche sul fatto che lo scenario migliore per entrambi sia quello di un compromesso; tuttavia, ritiene improbabile che Twitter accetti una riduzione dei prezzi abbastanza elevata per soddisfare eventuali richieste di Musk. Per l'esperto, quindi, lo scenario più probabile sarà l'indipendenza di Twitter, ma questa espone l'azienda a rischi commerciali notevoli sul fronte pubblicitario, riguardo la sua base di dipendenti e in merito anche agli account falsi su cui si concentra tutta la disputa con Musk.
Sull'indipendenza di Twitter scommette anche Andrew Boone, analista di JMP Securities, in quanto Musk non vuole più l'azienda, a suo giudizio. Questo comporta un "peggioramento delle condizioni macro e il crescente logoramento dei dipendenti", osserva.