Il 2022 fino a questo momento è stato da incubo per il settore tecnologico a Wall Street.
Il NASDAQ ha chiuso la prima metà dell'anno con una perdita quasi del 30%, assorbendo tutto quanto di negativo vi è stato per le aziende tech. Il rialzo dei tassi della
Federal Reserve ha fatto da guida, ma a questo vi sono da aggiungere i vincoli permanenti alla catena di approvvigionamento, le tensioni determinate dalla guerra Russia-Ucraina, la spesa dei consumatori rallentata e il dollaro forte che ha abbassato gli utili per le aziende americane che producono all'estero.
Tutto questo ha spinto gli investitori ad allontanarsi dalle azioni che mirano alla crescita e a rifugiarsi presso titoli tradizionali, che pagano alti dividendi e che magari operano in settori più in voga in questo momento, come quello energetico.
Aziende tech: ecco cosa guardare nelle trimestrali
Adesso che inizia la stagione degli utili trimestrali, sale la temperatura per vedere quanto i vari fattori sopra elencati abbiano inciso sui conti delle aziende. Molti si aspettano che i risultati potrebbero deludere e la guidance societaria sarà molto debole per i prossimi mesi. Ci sono cinque elementi chiave su cui bisogna focalizzare l'attenzione al momento.
Il primo riguarda le stime troppo alte. A giudizio di Ted Mortonson, strategist del settore tech di Baird, la maggior parte delle valutazioni degli analisti sono vecchie, non attinenti alle nuove condizioni economiche. Per questo vede rischi di riduzione delle guide per Apple, Intel, Meta Platforms e Microsoft. La visione è confermata da Dan Niles del Satori Fund, che definisce le guidance addirittura come "un inferno peggiore di quanto le persone immaginano". Al riguardo, Niles vede un abbassamento delle linee guida di Microsoft, Micron Technology e Target.
Il secondo elemento attiene ai problemi alla domanda di PC. Le previsioni sono scoraggianti, con il produttore di chip di memoria Micron che stima un calo del 10% nel 2022, mentre la società di consulenza tecnologia Gartner vede un crollo del 13% delle unità PC consumer quest'anno e del 7% dei PC aziendali, oltre a una riduzione del 9% delle spedizioni di tablet e del 7% di telefoni cellulari. La cartina di tornasole si avrà con i risultati di giovedì 14 luglio di Taiwan Semiconductor Manufacturing e poi con il rilascio dei conti trimestrali di Intel, AMD e Microsoft di fine mese.
Il terzo elemento concerne i chip. La crisi degli approvvigionamenti continua e le scorte potrebbero ottenere un calo dal 15% al 20%, secondo gli analisti. Inoltre, si aggiunge il fatto che i chip attuali potrebbero essere non adeguati al processo tecnologico delle aziende.
Il quarto elemento si riferisce al cloud. Attualmente il mercato è dominato da Amazon Web Service, Microsoft Azure e Google Cloud Platform. Tuttavia, sono in molti nel settore che stanno riducendo gli investimenti per timore di un rallentamento dell'economia. E anche le start-up, inizialmente promettenti, si stanno facendo da parte con le IPO che hanno subito un brusco calo, così come il mercato delle
SPAC, e con i finanziamenti che sono diventati più difficili e onerosi.
Il quinto elemento riguarda la riduzione del traffico internet. Secondo James Fish, analista di Piper Sandler, ciò riflette la riduzione delle attività nei siti di streaming e di e-commerce. Le preoccupazioni sono rivolte alla trimestrale di Netflix del 19 luglio, dove il calo degli abbonati potrà risultare maggiore dei 2 milioni previsti dall'azienda. Anche la diminuzione dell'attività nei negozi online di Amazon potrebbe essere superiore al 2% stimato, dopo una riduzione del 3% nel primo trimestre. A pesare ovviamente sono i timori di recessione, con i consumatori che tagliano il budget di spesa.