Nelle ultime settimane, il panorama finanziario è stato scosso da un evento piuttosto inaspettato (o forse no?): uno scontro tra due figure mediaticamente potenti come Donald Trump ed Elon Musk. Il risultato? Un crollo improvviso del titolo Tesla, che ha trascinato l’attenzione, e le preoccupazioni, di molti investitori, compreso di chi detiene certificati legati al colosso dell’auto elettrica.
Ma qual è davvero l’impatto di questo calo su strumenti derivati come i certificati di investimento? E ci sono prodotti alternativi ancora solidi su cui puntare? In questo articolo analizziamo nel dettaglio la situazione di un certificato legato a Tesla e offriamo un aggiornamento completo su altri strumenti attualmente presenti in portafoglio, con uno sguardo attento alle opportunità (e ai rischi) del momento.
Tesla crolla, ma il certificato regge: ecco perché
L’attenzione è tutta su un certificato in particolare che ha come sottostante il titolo Tesla. In pochi giorni, la quotazione dell’azienda guidata da Elon Musk è scesa drasticamente, passando da 342 a 284 dollari. Un crollo rilevante, che ha allarmato molti investitori: “Luca, ma adesso il certificato con dentro Tesla andrà malissimo? Si perde tutto?”.
In realtà, i dati ci raccontano una storia ben diversa. Il certificato in questione, nonostante la discesa del titolo, quota ancora 107, dimostrando una notevole resilienza. La chiave di lettura sta nei livelli barriera e nelle condizioni di struttura del prodotto. In particolare:
- La soglia del bonus è fissata a 170 dollari per Tesla.
- Attualmente Tesla è ancora sopra i 300 dollari.
- La barriera a scadenza è invece posizionata a 121 dollari.
Questo significa che il certificato continuerà a pagare le cedole (pari al 22,8% annuo, cioè circa 1,9% al mese) finché Tesla non scenderà sotto i 170 dollari. E anche nel caso di un ulteriore crollo, eventuali perdite si materializzerebbero solo alla scadenza finale, fissata al 24 aprile 2028, e solo se il titolo fosse inferiore a 121 dollari.
La morale? Il certificato non solo è “vivo e vegeto”, ma beneficia anche della strategia d’acquisto: essendo stato acquistato in un momento favorevole, quando Tesla era sui minimi, mantiene una distanza di sicurezza significativa dai livelli critici.
“Magari Tesla scendesse ancora un po’ , dico io, così il prodotto non viene richiamato e continuiamo a incassare la lauta cedola”. E qui trovate l'approfondimento su di lui: (Come guadagnare (quasi) il 2% al mese (con un rischio accettabile)
Il certificato “Misunderstood”: opportunità o incomprensione di mercato?
Oltre al certificato su Tesla, tra i più interessanti in portafoglio vi ricordo un secondo prodotto, che ho soprannominato “Misunderstood”. Il nome non è casuale: al suo interno ci sono aziende solide e fondamentali fortissimi, ma che il mercato, per ragioni apparentemente irrazionali, non sta premiando.
Il paniere include: Adobe, Airbnb, Novo Nordisk, PayPal.
Attualmente il certificato è acquistabile intorno ai 103 dollari, con un rendimento mensile dell’1,75%. Chi lo acquista oggi ha ancora diritto a ricevere la prossima cedola, attesa per la settimana successiva.
Particolarmente interessante è la situazione di Adobe, titolo che come ci mostra il Forecaster nella relativa pagina, si trova sui livelli di prezzo di cinque anni fa, nonostante un incremento significativo degli utili. Un segnale evidente di disconnessione tra performance fondamentale e quotazione, che offre una possibile finestra d’opportunità per strumenti come i certificati.
Questo certificato, dunque, rappresenta una strategia ideale per chi vuole incassare reddito passivo mensile senza puntare su forti rialzi dei titoli sottostanti. Il target non è guadagnare sull'apprezzamento, ma mantenere la stabilità per incassare regolarmente.
Acquistarlo fino ad un massimo tra 103 e 104,5 dollari secondo me ha senso. Sopra questa soglia il rendimento potrebbe ridursi. Inoltre, vi ricordo per tutti questi certificati di attendere l’apertura del mercato americano prima di effettuare l’acquisto, per beneficiare di uno spread più stretto e di una migliore liquidità offerta dal market maker, Vontobel.
Qui se volete saperne di più (Questo certificato rende l'1,75% al mese: ecco perché ci ho investito).
Fonte: Forecaster.biz
Terzo certificato: il lusso europeo in saldo
Un’altra opportunità viene da un certificato legato al settore del lusso, con sottostanti del calibro di: Burberry, Ferrari, Hermès, LVMH, Swatch Group.
Questo strumento si trova attualmente a 102,40 dollari, con condizioni ancora vantaggiose per chi vuole entrare. Anche in questo caso l’obiettivo è incassare cedole mensili, confidando nella tenuta di brand storici e globali, che operano in un segmento tradizionalmente resiliente alle crisi.
Per chi se lo fosse perso ne abbiamo ampiamente parlato qui (Come guadagnare l'1,2% (al mese) investendo nel lusso).
Resilienza, timing e opportunità da cogliere
Il crollo di Tesla ha sollevato timori legittimi, ma ha anche messo in luce quanto i certificati, se costruiti correttamente e acquistati al momento giusto, possano offrire una protezione sorprendente rispetto alle oscillazioni del mercato azionario tradizionale. I tre certificati analizzati presentano caratteristiche differenti ma complementari:
- Tesla, Nvidia, Microsoft, Visa: cedola altissima (22,8% annuo) e margini ampi di sicurezza.
- "Misunderstood": rendimento mensile stabile (1,75%) con titoli sottovalutati dal mercato.
- "Lusso europeo": esposizione a brand solidi, ancora su livelli d’ingresso interessanti.
L’invito, per chi vuole approfondire e capire meglio il funzionamento di questi strumenti, è quello di recuperare i video e gli articoli già pubblicati sul tema. E ricordate: non si acquistano questi certificati dai siti degli emittenti, ma attraverso broker o banche con accesso al SEDEX (come Fineco, Directa, IWBank, ecc.).
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