Titoli di Stato giapponesi: cosa cambia dopo le parole di Ueda | Investire.biz

Titoli di Stato giapponesi: cosa cambia dopo le parole di Ueda

01 dic 2025 - 14:00

Vediamo le implicazioni delle ultime dichiarazioni del governatore BoJ, Kazuo Ueda, su un possibile aumento dei tassi a dicembre

I prezzi dei titoli di Stato giapponesi sono scesi all’apertura di settimana nel mercato obbligazionario spingendo i rendimenti a 10 anni fino all’1,88%, il livello più alto dal 2008 (Rendimenti giapponesi volano ai massimi dal 2008: la svolta della BoJ). Allo stesso tempo, il ritorno delle obbligazioni statali a 2 anni è balzato di oltre 5 punti percentuali fino all’1,02%. A far scivolare i JGB (Japanese Government Bonds) sono state le dichiarazioni del governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, che ha ventilato la possibilità che nel meeting di dicembre la Banca centrale possa aumentare i tassi di interesse.

La presa di posizione è importante perché nelle ultime settimane si è discusso molto della politica monetaria del Paese dopo che Sanae Takaichi, incline al mantenimento di tassi bassi, è diventata premier. Le affermazioni di Ueda hanno rafforzato anche lo yen rispetto al dollaro USA, allontanando per il momento l’eventualità di un intervento diretto del Ministero delle Finanze nipponico per frenare la debolezza della valuta nazionale.

 

BoJ: ecco cosa ha detto Ueda

In un discorso tenuto oggi a Nagoya, nel Giappone centrale, Ueda ha affermato che la BoJ “prenderà in considerazione i pro e i contro dell’aumento dei tassi di interesse e deciderà in modo appropriato esaminando l’economia, l’inflazione e i mercati finanziari sia in patria che all’estero”. Considerando ciò, “qualsiasi aumento rappresenterebbe un aggiustamento nel grado di allentamento, con il tasso di interesse ancora a un livello molto basso”, ha aggiunto.

Si tratta del segnale più chiaro finora inviato dal capo dell’autorità monetaria giapponese. Ueda ha inoltre affermato di aver avuto “comunicazioni fluide” con il governo, il che lascia pensare a una sorta di nulla osta da parte di Takaichi alla possibilità di aumentare il costo del denaro già questo mese.

Ora i trader scontano una probabilità del 76% di un rialzo dei tassi a dicembre, rispetto al 58% di venerdì della scorsa settimana. “Il discorso di Ueda sembra una preparazione per un aumento dei tassi a dicembre”, ha dichiarato Mari Iwashita, strategist dei tassi esecutivi di Nomura Securities. “Ha persino menzionato il governo come segno di aver già ottenuto il suo assenso alla mossa”. Le valutazioni di Nomura sono state ribadite anche dagli economisti di BNP Paribas, Barclays e JP Morgan Securities, che hanno parlato di un “quasi avviso anticipato per un aumento a dicembre”.

Alcuni membri del governo e consiglieri economici di Takaichi hanno suggerito recentemente che per la BoJ sarebbe stato meglio attendere gennaio per inasprire la politica monetaria, così da non inviare un messaggio contrastante ai mercati dopo la presentazione, il mese scorso, del gigantesco piano di spesa pubblica.

Tuttavia, la forza dell’inflazione - ormai stabilmente sopra il 2% - e la debolezza dello yen supportano la necessità di una mossa anticipata. La BoJ ha ribadito di non puntare a un livello preciso del tasso di cambio, ma riconosce che uno yen troppo debole aumenterebbe i costi di importazione per le aziende giapponesi, alimentando ulteriormente l’inflazione.

 

 

Titoli di Stato giapponesi: le implicazioni delle affermazioni di Ueda

Domani è prevista un’importante asta di titoli di Stato a 10 anni, dopo che le vendite da parte del Ministero delle Finanze sui 2 anni hanno registrato una domanda debole la scorsa settimana. Con il rischio di un rialzo dei tassi, gli investitori preferiscono mantenere un atteggiamento prudente.

“Le crescenti aspettative di un aumento dei tassi della BoJ stanno aiutando lo yen a rafforzarsi ed esercitando pressione al rialzo sul rendimento biennale del JGB”, ha dichiarato Hirofumi Suzuki, Chief FX strategist presso Sumitomo Mitsui Banking Corp. “I commenti del governatore Ueda sono sembrati leggermente più aggressivi del previsto, e questo potrebbe rappresentare un punto di svolta”.

Secondo Chidu Narayanan, strategist di Wells Fargo, le parole del governatore segnano “un cambiamento significativo rispetto alle sue dichiarazioni dopo l’ultima riunione di politica monetaria e stanno facendo salire i rendimenti lungo tutta la curva obbligazionaria”.

Anche Ryutaro Kimura, strategist senior per il reddito fisso presso AXA Investment Managers, ritiene importante “rimanere cauti riguardo alle obbligazioni in questo momento”. Il mercato deve tenere conto della “prevista riaccelerazione dell’inflazione sotto l’espansione fiscale dell’amministrazione Takaichi e del deterioramento dell’equilibrio tra domanda e offerta dovuto a un sostanziale aumento dell’emissione di JGB a medio termine”, ha sottolineato.

 

 

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