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Il MEF sta progettando nuovi strumenti di debito pubblico per sfruttare i 1.400 milardi di euro di risparmi nazionali;
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Tutte le caratteristiche dei nuovi titoli che potrebbero essere emessi dal Tesoro;
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Gli analisti scommettono sui titoli italiani per via dell'ombrello della BCE.
Il 23 aprile si avvicina e in quella data il Governo italiano dovrà decidere se accettare o meno la linea di credito di 36 miliardi proposta dall'Eurogruppo attraverso il meccanismo del MES. La questione è rovente all'interno della maggioranza di Governo e si profila anche l'ipotesi che l'Italia debba da sola recuperare le risorse per affrontare l'emergenza e per rilanciare poi l'economia nazionale. La mossa è ancor più urgente alla luce delle proiezioni rilasciate ieri dal Fondo Monetario Internazionale, con il PIL dell'economia del Belpaese che potrebbe scendere di oltre il 9% nel 2020. Per questo il Ministero dell'Economia e Finanza ha deciso di dar vita ad un nuovo strumento di debito, il BTP Italia 2020. Questa formula di BTP non è nuova e nacque da un'idea di Maria Cannata per rifinanziare l'ingente debito italiano nel pieno della crisi dei mutui degli Stati europei scoppiata in scia al defautl della Grecia. L'ultima emissione di BTP Italia è di ottobre 2019 e ha portato nelle casse statali 6,76 miliardi di euro. Oggi si cerca di offrire ai risparmiatori privati delle condizioni più interessanti per stimolarli a impiegare i propri risparmi per sostenere il difficile momento emergenziale. L'obiettivo è quello di mobilitare risorse per 1.400 miliardi che sono fermi nei conti correnti degli italiani, come dichiarato dal viceministro del MEF, Antonio Misiani. Riuscire a sfruttare questa possibilità metterebbe al riparo il Paese dal doversi esporre nei confronti di strutture e meccanismi europei sempre più lontani e all'atto pratico poco solidali. Soprattutto eviterebbe anche che si facesse largo un'ipotesi caldeggiata in questi ultimi tempi da esponenti della maggioranza parlamentare, ossia l'introduzione di una patrimoniale.
Come funziona il BTP Italia
Per definizione il BTP Italia è un titolo di Stato che normalmente ha scadenza a 4/6/8 anni e dove il capitale e gli interessi sono indicizzati al tasso di inflazione italiana. In caso di deflazione il rendimento viene protetto dal fatto che gli interessi vengono calcolati sul capitale nominale e il capitale stesso non viene intaccato. A differenza degli altri strumenti di debito pubblico, si tratta di titoli che non sono emessi attraverso un meccanismo d'asta riservato esclusivamente agli investitori istituzionali. Oltre che da questi investitori, BTP Italia possono essere richiesti anche dal piccolo risparmiatore. Finora il MEF ha sempre previsto dei giorni di sottoscrizione e un ammontare massimo a seconda della diversa tipologia di investitori. Il Ministero dell'Economia e Finanza non ha ancora precisato quali saranno esattamente le caratteristiche tecniche dei nuovi BTP Italia 2020, riguardo scadenza, cedola, modalità di rimborso, ecc. Però ha fatto sapere che l'impianto sarà costruito sulla base delle emissioni precedenti. Quindi ci sarà una cedola minima, che la volta scorsa è stata dello 0,6%, e una cedola definitiva che nell'emissione del 2019 fu dello 0,65%.
Secondo quanto circola tra i media, allo studio del MEF vi sarebbe un meccanismo per rendere il BTP Italia più interessante. Una delle novità che potrebbero essere partorite riguarda una forte agevolazione fiscale sugli interessi percepiti dai risparmiatori. Già ora i titoli di Stato godono di una minor tassazione sugli interessi e il capital gain rispetto alle azioni: 12,5% contro il 26%. Su questo argomento si era pronunciato il Presidente dell'ABI, Antonio Patuelli, che aveva invitato le istituzioni governative ad attuare una detassazione generalizzata per tutti i titoli di Stato in circolazione. Questo per bilanciare un eventuale vendita e fuga da parte degli investitori dai BTP tradizionali per acquistare questi BTP Italia. Se questo si verificasse, il costo di rifinanziamento dell'Italia crescerebbe in quanto le altre aste di titoli di Stato vedrebbero salire il rendimento richiesto dal mercatoer lo Stato.
In arrivo nuovi titoli di Stato anti-Coronavirus
Oltre il BTP Italia, il Ministero dell'Economia e Finanza fa sapere che in diverse fasi dell'anno potrà essere lanciato un altro strumento innovativo di debito. Le caratteristiche non si conoscono ancora, se non che non ci sarà alcuna indicizzazione all'inflazione: si tratterà di un bond molto semplice e sarà riservato esclusivamente ai piccoli risparmiatori. L'obiettivo in tal caso è più che altro quello di aumentare il volume dei titoli durante il periodo della pandemia per far fronte via via alle spese sanitarie con emissioni aggiuntive. Tutto questo dovrà armonizzarsi con la struttura e la composizione del debito in essere, cercando di non alterarle e facendo in modo di calibrare, allo scopo, l'utilizzo di tale strumento innovativo ogni volta che se ne presenta la necessità. L'idea di fondo è sempre quella di mantenere basso il rischio di esposizione con riferimento allo spread ma anche al tasso di rifinanziamento del capitale che giunge a scadenza. Un'altra idea oggetto di valutazione in seno al MEF riguarda strumenti che saranno collocati in via aggiuntiva solo presso gli specialisti. Questo potrà avvenire nelle settimane in cui non vi sono le aste ordinarie e attraverso la riapertura di titoli già emessi. A tal proposito si studia la possibilità di far rientrare l'emissione di BOT a 3 mesi. Infine vi è una proposta che ha riscontrato il favore di moltissimi economisti e personaggi di spicco del mondo economico-politico attuale e passato: l'emissione di bond di guerra, con scadenza a 50-100 anni. Un prestito perpetuo che viene emesso solitamente in contesti estremi e che presenta delle condizioni molto favorevoli per i risparmiatori. Il Presidente emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazzoli, in un'intervista al Corriere della Sera si è espresso in un maniera molto positiva ribadendo che una parte di questi finanziamenti potrebbero essere utilizzati per destinarli alle riforme produttive, in una misura non inferiore ai 300 miliardi di euro. A Radio24 Romano Prodi ha parlato di un segnale di estrema forza che il nostro Paese darebbe all'Europa con questa modalità di finanziamento.
Conviene investire nei BTP italiani?
Una prima distinzione andrebbe fatta tra i BTP Italia e le altre tipologie di titoli. Questo perché tutto ruota intorno agli scenari legati all'inflazione. Se le previsioni del FMI di ieri saranno confermate, in Italia i prezzi cresceranno intorno allo zero almeno per tutto il 2020. Se si considera che le quotazioni del petrolio sono ai minimi da 18 anni a questa parte e che i consumi sono paralizzati dal lockdown, non ci sarebbero dubbi sul fatto che nel breve termine è più probabile che ci sia deflazione che inflazione. Alla luce di questo i BTP normali avrebbero la meglio sui BTP Italia, che tendono ad avere performance maggiori quando i prezzi si surriscaldano. Tutto ciò almeno nel breve. Nel lungo termine dipenderà dall'efficacia della lotta alla pandemia e quindi dalla ripresa delle attività, oltre alle inevitabili pressioni inflazionistiche che le massicce iniezioni di liquidità da parte delle Banche centrali mondiali potrebbero provocare. In generale possiamo dire che il debito italiano potrebbe far gola a molti investitori. Su questo è molto possibilista Goldman Sachs che consiglia di acquistare BTP italiani. Secondo la banca d'affari americana la BCE farebbe da paravento grazie al piano da 750 miliardi azionato in piena fase di emergenza. Ad oggi infatti Eurotower ha in pancia il 15% del debito italiano e a parere di Alain Durre, analista del team Goldman Sachs Research, la quota potrebbe salire addirittura al 50%. Questo già sarebbe motivo di garanzia per ogni investitore. In più, gli esperti di GS hanno previsto che il livello oltre cui il debito italiano non sarebbe più sostenibile è del 160% del PIL, una cifra ad oggi lontana ma che rimane sempre condizionata dal modo in cui il Paese riuscirà a risollevarsi dalle macerie di questa guerra. Anche gli economisti di Unicredit sono convinti che la BCE farà interventi continui sul mercato secondario per tenere basso il livello dello spread dei BTP, soprattutto quelli a 10-30 anni. Le previsioni della seconda banca italiana sono di uno spread a 250 punti base entro la fine del semestre e una stabilizzazione a 200 punti base nel secondo semestre. Nella giornata di oggi i BTP a 10 anni viaggiano con uno spread di 230 basis point e un rendimento all'1,85%.