Nel settore del petrolio, esistono diversi tipi di greggio, non solo i più conosciuti e scambiati Brent e WTI. Esistono numerosi benchmark, ciascuno rappresentativo di una particolare qualità e area geografica. I benchmark sono utilizzati come riferimento per la determinazione dei prezzi del petrolio fisico e dei contratti futures. Conoscerli è quindi essenziale per comprendere il funzionamento dei mercati energetici globali.
Petrolio: ecco tutti i benchmark del greggio
Come accennato precedentemente, il mercato globale del petrolio si basa su diversi tipi di greggio. Tra i più noti ci sono il Brent, il West Texas Intermediate (WTI), il Dubai Crude, l’Oman Crude, l’Urals, l’ESPO Blend, il Bonny Light e il Mars.
Ognuno di questi ha caratteristiche specifiche legate alla qualità, all’area geografica di produzione e alla modalità di negoziazione. Vediamoli ora uno a uno, per capire cosa li distingue e quale ruolo giocano nel commercio internazionale del petrolio.
Brent
È il riferimento per circa due terzi del greggio scambiato a livello mondiale. Prodotto nel Mare del Nord, il Brent è un petrolio "leggero" e "dolce" (ovvero con basso contenuto di zolfo). È quotato sul mercato ICE Futures Europe, in dollari al barile. È il benchmark dominante per il petrolio destinato all’Europa, all’Africa e a parte dell’Asia.
West Texas Intermediate (WTI)
Prodotto negli Stati Uniti (Texas), è il petrolio di riferimento per il mercato nordamericano. È anch’esso leggero e dolce, ed è scambiato sul New York Mercantile Exchange (NYMEX). I contratti futures su WTI sono tra i più liquidi al mondo.
Dubai/Oman
Utilizzato come benchmark per le forniture dirette in Asia, specialmente dai paesi del Medio Oriente. A differenza di Brent e WTI, il greggio Dubai è più "pesante" e con maggiore contenuto di zolfo. I contratti legati a Dubai sono scambiati principalmente sull’Intercontinental Exchange e sul Dubai Mercantile Exchange (DME).
Urals
È il petrolio russo di riferimento, una miscela di greggi pesanti e leggeri provenienti da varie regioni. È utilizzato soprattutto in Europa orientale e in Asia. Negli ultimi anni, ha subito pressioni a causa delle sanzioni e delle variazioni nella domanda.
Mars
Prodotto nel Golfo del Messico, Mars è un greggio acido (alto contenuto di zolfo) e pesante. È sempre più seguito come benchmark per i greggi americani adatti alla raffinazione complessa. Viene scambiato principalmente come petrolio fisico negli Stati Uniti, ma ha guadagnato visibilità anche nei mercati asiatici.
Bonny Light
Uno dei principali greggi della Nigeria, è considerato un benchmark per l’Africa occidentale. È leggero e dolce, molto richiesto dalle raffinerie europee.
ESPO (Eastern Siberia – Pacific Ocean)
Questo benchmark russo è destinato soprattutto ai mercati asiatici come Cina e Giappone. Viene trasportato attraverso l’oleodotto ESPO e ha una crescente importanza come punto di riferimento regionale.
Petrolio: negoziabilità del greggio
Non tutti i benchmark petroliferi presentano lo stesso livello di liquidità sui mercati. I più negoziati a livello globale sono il West Texas Intermediate (WTI) e il Brent, grazie alla vasta disponibilità di strumenti derivati come contratti futures, opzioni e swap, che ne facilitano l'utilizzo da parte di operatori retail e istituzionali.
I contratti futures sul WTI, quotati sul mercato NYMEX, registrano regolarmente volumi superiori al milione di contratti al giorno, rendendolo uno dei prodotti più liquidi dell’intero panorama delle materie prime. Anche il Brent, negoziato sull’ICE Futures Europe, mantiene una posizione dominante, con una media giornaliera intorno ai 600.000 contratti.
In confronto, altri benchmark come il Dubai Crude e l’Oman Crude - quotati principalmente sul Dubai Mercantile Exchange - presentano volumi inferiori, ma stanno mostrando una crescita costante, soprattutto dal 2020 in poi, in parallelo con l’aumento della domanda asiatica.
Altri tipi di greggio come l’Urals, l’ESPO, il Bonny Light o il Mars sono invece trattati quasi esclusivamente come petrolio fisico o tramite contratti swap, senza una vera piattaforma di derivati liquida. Di conseguenza, i volumi negoziati sono nettamente più bassi e la trasparenza sui prezzi meno marcata rispetto ai benchmark principali.