I prezzi del cacao nel 2024 hanno registrato un'impennata tale da segnare massimi che non si vedevano da circa 50 anni e, in questo, il mercato dei futures ha contribuito in maniera rilevante. Ma come funzionano gli scambi nel grande mercato dei derivati con riferimento alla materia prima? Prima di parlare di questo, è importante avere uno schema di come funziona il meccanismo di produzione e commercio del cacao.
Quest'ultimo viene coltivato in fave principalmente nei Paesi dell'Africa occidentale, con Costa d'Avorio e Ghana che insieme controllano circa il 70% della produzione mondiale.
Le fave poi vengono vendute a grandi case commerciali, tra cui Cargill, Olam e Barry Callebaut. Queste stipulano contratti a termine con gli agricoltori per assicurarsi le quantità durante il raccolto. In sostanza, la produzione va da ottobre di ogni anno a settembre dell'anno successivo. Nei mesi precedenti, le società commerciali acquistano la materia prima in una certa quantità di lotti, che sarà consegnata via via che le fave vengono raccolte. Una volta in possesso dei fagioli, i commercianti li trasformano in polvere, burro e liquore per poi rivenderli ai produttori di cioccolato o di altri beni come crema per il viso, liquori, aromi, ecc.
Futures cacao: cosa sono e perché sono importanti
I commercianti e i produttori di cioccolato e altri prodotti partecipano al mercato dei futures, che fornisce un'indicazione preziosa dei prezzi applicati alla produzione e alla vendita del cacao. I futures sono contratti che permettono di fissare a pronti un prezzo per la consegna a una certa scadenza del bene sottostante. Quindi, se la società Alfa vende un sottostante - nella fattispecie cacao - alla società Beta tramite un contratto future a 3 mesi, dovrà consegnare a termine la merce ricevendo il prezzo stabilito oggi.
Le case commerciali partecipano al mercato dei futures principalmente per ragioni di copertura. In termini pratici, effettuano un ordine delle fave di cacao dagli agricoltori per la stagione della raccolta e, per coprirsi da eventuali cali di prezzi quando le rivendono sul mercato, vendono contratti futures fissando il prezzo.
In questo modo, se le quotazioni del cacao dovessero scendere, il profitto dei commercianti sarebbe garantito. Allo stesso modo, gli acquirenti di cacao - tipo i produttori di cioccolato - possono coprirsi da eventuali impennate dei prezzi acquistando contratti futures. Il meccanismo della domanda e dell'offerta in questo mercato determinerà il valore del cacao e avrà un impatto rilevante sui contratti che verranno stipulati in seguito tra i commercianti e gli agricoltori.
In questo sistema si inseriscono anche altri attori, fondamentali per garantire liquidità nel mercato: gli hedge fund. Questi sono fondi di investimento che agiscono però con un altro intento, ovvero quello speculativo. In sostanza, essi cercano di trarre profitto dalle dinamiche di salita e discesa dei prezzi che si formano sul mercato.
Per questo, non aspettano la scadenza dei futures per regolare la posizione, dal momento che non sono interessati alla consegna fisica del bene sottostante. Ma si muovono prima che i contratti giungano a termine, chiudendo le posizioni in profitto o in perdita ed eventualmente rinnovando i contratti per scadenze successive.
Futures cacao: cosa è accaduto nel 2024?
Nel 2024 alcuni accadimenti hanno determinato un rally dei prezzi del cacao ed il mercato dei futures ha svolto un ruolo di protagonista. Innanzitutto, le condizioni meteorologiche avverse e alcune malattie degli alberi nei Paesi produttori di fave hanno rovinato il raccolto per la stagione 2023/2024. Questo ha determinato una contrazione dell'offerta, con il ritardo della consegna delle fave dagli agricoltori alle case commerciali.
Queste ultime, che si erano coperte vendendo futures nel mercato delle materie prime, hanno dovuto chiudere rapidamente le loro posizioni altrimenti non sarebbero riuscite a consegnare la merce alla scadenza convenuta. Di conseguenza, il prezzo del cacao è continuato a salire.
La spirale rialzista ha solleticato gli hedge fund, che hanno preferito monetizzare e uscire dal mercato, in attesa di rientrarci una volta che le quotazioni fossero scese. Ciò ha generato una minore liquidità e quindi un ulteriore incremento della volatilità dei prezzi. L'impatto è stato notevole perché gli hedge fund utilizzano spesso algoritmi e sistemi di trading muovendo grandi capitali.
Cosa aspettarsi nel 2025?
Al di là di alcune distorsioni che possono accadere nel mercato dei futures del cacao, ciò che innesca il meccanismo di variazione dei prezzi è sempre la fonte, ossia il raccolto delle fave. Alcune aziende agricole hanno investito per cercare soluzioni tecnologiche in grado di poter migliorare la produzione in rapporto alle malattie nelle piantagioni, ma il tema delle condizioni meteo rimane un enigma. Questo ancor più che il cambiamento climatico rende tutto drammaticamente imprevedibile.
Secondo Warren Patterson, responsabile della strategia sulle materie prime di ING, la difficoltà di prevedere gli eventi meteo significa che i prezzi probabilmente oscilleranno molto. "Sebbene le prospettive per la campagna di commercializzazione 2024/25 sembrino migliori, ci sono ancora preoccupazioni per gli sviluppi meteorologici in Africa occidentale e per ciò che potrebbe significare per la produzione di cacao in questa stagione", ha dichiarato recentemente l'esperto.
Carlos Mera, Head of Agri Commodity Market Research di Rabobank, ha lanciato un monito circa la volatilità del mercato: "il cacao è una delle materie prime più oscure, quindi non consiglierei a nessuno che non lo sappia di entrarci".