Il prezzo del cacao nel 2024 ha intrapreso un incredibile rally che lo ha portato a polverizzare i record storici. A dare impulso al trend è stata soprattutto la crisi del raccolto nei principali Paesi produttori del mondo, dopo che le condizioni climatiche hanno in parte distrutto le piantagioni. In aggiunta ci sono state anche alcune malattie degli alberi che hanno frenato lo sviluppo delle fave. Il calo dell'offerta che ne è derivato ha comportato uno squilibrio di mercato e quindi l'impennata delle quotazioni.
Quasi tre quarti della produzione di cacao proviene dagli stati dell'Africa occidentale come Costa d'Avorio e Ghana. Nelle due regioni si sono manifestati i disastri ambientali di El Niño, fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni e i cui effetti sono diventati ancora più distruttivi a causa della crisi climatica globale. Ma vediamo chi sono i dieci principali produttori della materia prima a livello mondiale (dati tratti dai siti specializzati).
Costa d'Avorio
La Costa d'Avorio è in testa con 2,2 milioni di tonnellate nell'ultimo anno. La stagione 2023/2024 è stata però tormentata da piogge improvvise e intense, seguite da temperature troppo elevate. A peggiorare la situazione hanno contribuito il virus swollen shoot e il fungo black pod che hanno intaccato ulteriormente le cabosse, ovvero i frutti di forma ovale che crescono sull'albero.
Per limitare i danni sono stati utilizzati sempre più pesticidi e fertilizzati sul cacao, a volte anche vietati. Il Paese vive una fase molto critica perché la sua economia è completamente dipendente dalle esportazioni di cacao, ma gli agricoltori non trovano più la convenienza di un tempo. Tra l'altro, l'industria ivoriana del cacao ha un forte impatto ambientale, in quanto la materia prima cresce anche nei parchi nazionali e nelle aree protette.
Ghana
Nella graduatoria segue il Ghana come più grande produttore di cacao globale con 1 milione di tonnellate. Il Paese è stato investito da una crisi economica e il Cocoa Board Ghana - l’istituzione che si occupa della commercializzazione del cacao della nazione - è stato a corto di denaro per pagare i coltivatori, nonostante i prezzi del cacao siano arrivati a livelli record sui mercati internazionali. Il problema è nato con l'impennata dei tassi di interesse negli ultimi anni, in quanto in precedenza il Cocobod otteneva i fondi per acquistare e rivendere i semi da un consorzio di banche internazionali a tassi convenienti, ma poi la situazione è cambiata.
Indonesia
L'Indonesia completa il podio con 667 mila tonnellate di cacao estratto. Il prodotto nella zona del Sud-Est asiatico ha però una bassa resa. Secondo un rapporto di Rabobank del 2022, le cause sono da attribuire: alla mancanza di conoscenze e competenze nella gestione della produzione, dell'accesso ai finanziamenti per sostituire gli alberi obsoleti e acquistare input agricoli, utilizzando sementi locali che sono sensibili alle malattie; e alla cattiva gestione dell'azienda agricola, come la potatura e il controllo dei parassiti. A tutto ciò si aggiunge anche la riluttanza degli agricoltori a fermentare i chicchi, il che porta alla produzione di fave di cacao di bassa qualità.
Ecuador
L'Ecuador è quarto con 337 mila tonnellate. Nel XIX secolo, il Paese sudamericano era il principale esportatore mondiale di cacao, ma poi una serie di malattie colpì le piantagioni e agli inizi del '900 l'Ecuador scivolò in classifica. La nazione però ha una struttura di produzioni locali e di attività sostenibili, stimolate anche da un certo turismo gastronomico.
Tuttavia, i produttori ecuadoriani devono fare i conti con molte difficoltà, quali la volatilità dei prezzi, il cartello costituito dai compratori che impongono i loro prezzi, la scarsità delle risorse e conoscenze e mezzi insufficienti per le attività. Ciò implica profitti miseri per gli agricoltori, che percepiscono un reddito molto al di sotto di livelli considerati dignitosi.
Camerun
A metà della graduatoria si colloca il Camerun con 300 mila tonnellate prodotte. Introdotta nella zona costiera del Paese nel 1892, la produzione di cacao coinvolge circa 800 scuole di coltivatori che apprendono le pratiche agricole e assistono i coltivatori. Il Camerun ha una cattiva reputazione da estirpare circa il proprio cacao, ossia il forte odore di fumo e catrame dovuto alla gestione delle fermentazioni.
Nigeria
Al sesto posto staziona la Nigeria con 280 mila tonnellate. Il raccolto è stato una delle principali fonti di valuta estera per il Paese negli anni '50 e '60, mentre nel 1970 la nazione era il secondo produttore mondiale di cacao. Tuttavia, a seguito degli investimenti nel settore petrolifero negli anni '70 e '80, la quota della Nigeria nella produzione mondiale è diminuita. Ad ogni modo, la coltivazione del cacao è estremamente importante per l'economia dello stato africano, dal momento che la materia prima rappresenta la sua principale esportazione agricola.
Brasile
Il Brasile è settimo grazie a una produzione di 274 mila tonnellate. Il cacao nel più importante Paese sudamericano ha origine nel bacino del Rio delle Amazzoni, ma oggi si produce soprattutto a Bahia, il cui arrivo è datato 1746. Da allora ci sono stati molti cambiamenti nella parte meridionale di questo stato brasiliano, con il clima del luogo che si è rivelato ideale per lo sviluppo delle piante. Altre aree in cui si coltiva il cacao sono: Acre, Amazonas, Espirito Santo, Maranhão, Mato Grosso, Pará e Rondônia.
Perù
In ottava posizione troviamo il Perù, che produce 171 mila tonnellate di cacao. Il Paese si distingue per la criolla, una qualità di cacao ideale per la produzione di cioccolato fine, dal gusto delicato, molto aromatico e poco amaro, e che contiene anche piccole percentuali di cacao bianco.
Repubblica Dominicana
La Repubblica Dominicana si posiziona al nono posto con una produzione di 75 mila tonnellate. Il suo fiore all'occhiello è il cacao biologico, iniziato negli anni '80 e diventato la fonte di uno dei migliori prodotti del mondo. La produzione di cacao nella Repubblica Dominicana si divide in due categorie: l'Hispaniola, un tipo di cacao fermentato e molto richiesto in Europa; il Sanchez, che non subisce alcuna trasformazione e fermentazione ed è molto in voga in Nord America.
Colombia
Chiude la top ten la Colombia con 62 mila tonnellate di cacao. La produzione qui è riconosciuta perché crea un profilo sensoriale unico, grazie alla diversità climatica e genetica regionale. Tra l'altro, il prodotto contribuisce allo sviluppo sostenibile del Paese, in quanto da un lato la gran parte delle coltivazioni ha un sistema forestale ampio, dall'altra c'è un impatto sociale con decine di migliaia di famiglie che sono interessate dalla produzione.