Lo yen scende ai minimi da 7 mesi rispetto al dollaro statunitense, con il cambio USD/JPY che si attesta a 141,36. Il mantenimento di un accomodamento monetario da parte del governatore della
Bank of Japan,
Kazuo Ueda, sulla falsariga del suo predecessore, ha spinto gli investitori a scaricare yen per rifugiarsi su valute più forti.
A questo punto torna in lizza la possibilità di un intervento diretto da parte del governo giapponese per rinforzare la valuta, in linea con quanto fatto lo scorso anno. Già il mese scorso, dopo un incontro tra la BoJ, il Ministero delle Finanze e l'Agenzia dei servizi finanziari, Masato Kanda, il principale funzionario valutario del governo, aveva detto che le istituzioni sarebbero intervenute se necessario. Questo apre a uno scenario già visto, sebbene solitamente qualsiasi irruzione del governo sia preceduta da una serie di annunci per scoraggiare i trader a prendere posizioni ribassiste sulla moneta.
Ora si attende la BoJ
Tutti i riflettori ora sono puntati sulla riunione di domani della BoJ: Ueda dovrebbe fornire maggiori indicazioni sulle intenzioni della Banca centrale in tema di controllo della curva dei rendimenti e dei tassi d'interesse. Per il momento, gli analisti stimano che la curva non sarà adeguata, considerato anche il miglioramento del mercato obbligazionario. Contestualmente, almeno per quest'anno, i tassi d'interesse rimarranno negativi, tracciando una linea di divergenza più marcata tra l'istituto monetario giapponese e le altre Banche centrali.
All'inizio di giugno, Ueda aveva detto che avrebbe mantenuto l'allentamento fino a quando l'obiettivo dell'inflazione non sarebbe stato raggiunto in modo stabile. Questo fa pensare che
la BoJ rimarrà ferma per un po' di mesi, prima di modificare la sua politica monetaria. Molti pensavano che con la scadenza di mandato di
Haruhiko Kuroda alla guida della Banca centrale nipponica ci sarebbe stata una conduzione più da falco e in grado di rilanciare lo yen. Sono bastate poche settimane affinché il mercato realizzasse che quelle prospettive erano fin troppo ottimistiche.
Cosa succederà ora allo yen?
Gli economisti si aspettano debolezza dello yen in confronto al dollaro, ancor più che nella riunione di ieri della
Federal Reserve, il governatore
Jerome Powell ha annunciato che nei prossimi mesi ci saranno diversi aumenti dei tassi d'interesse
.
"Una rottura prolungata sopra 141 apre la porta a livelli superiori a 142 da testare e potenzialmente abbastanza rapidamente", ha affermato Rodrigo Catril, strategist presso la National Australia Bank Ltd a Sydney. "È improbabile che l'intervento del governo faccia molto per arrestare la debolezza dello yen".
Secondo Takeshi Ishida, analista valutario di Resona Bank Ltd, "dati i movimenti del mercato e le prospettive politiche della Fed, c'è una crescente possibilità che si tenga una riunione a tre (BoJ, Ministero delle Finanze e Agenzia dei servizi finanziari, ndr) e tale preoccupazione probabilmente crescerà nel mercato". Tuttavia, "il rialzo del dollaro-yen potrebbe essere limitato poiché i rendimenti dei Treasury statunitensi non sono aumentati così tanto", ha aggiunto.