La corona svedese oggi ha raggiunto il minimo storico nei confronti dell'euro. Il cambio EUR/SEK è arrivato a 11,7011 prima di retrocedere 11,6220. Da oltre un anno e mezzo è una vera via crucis per la moneta scandinava, che dai massimi di novembre 2021 a 9,8621 per euro ha perso quasi il 19% del suo valore. Tuttavia, questo rally del cross rappresenta solo l'ultima tappa di un trend che dura dal 2013. Da allora la corona svedese si è svalutata di circa il 30% in termini di euro.
Tutto questo costituisce una grossa preoccupazione per l'economia svedese perché, sebbene la debolezza valutaria abbia aumentato i profitti delle aziende che esportano, ha fatto salire il costo delle importazioni (che in un periodo di alta inflazione ha un peso molto rilevante). Questo implica che i produttori nazionali potrebbero non avere abbastanza incentivi per ottimizzare la loro competitività in un orizzonte temporale di lungo periodo. Inoltre, la Banca centrale di Svezia trova ostacoli sempre più ardui da superare nel tentativo di frenare l'inflazione.
Corona svedese: l'adesione all'euro per risolvere il problema valutario
La soluzione a questo stato di disagio potrebbe essere una: l'adesione della Svezia all'euro. La volontà di abbracciare la moneta unica sta crescendo nel Paese, come dimostra un sondaggio pubblicato oggi da Statistics Sweden, da cui si ricava che il 30,6% degli svedesi voterebbe a favore dell'euro. Una percentuale, questa, che è la più alta da oltre un decennio.
"Sono lieto di vedere che sta crescendo lo slancio per la Svezia per aderire all'unione monetaria", ha detto il fondatore di Cevian Capital, Christer Gardell. Colui che è stato tra i leader aziendali più decisi a sostenere l'adozione dell'euro ritiene che "le valute marginali vengono penalizzate con un enorme sconto in un mondo valutario dominato da dollaro ed euro". Tra l'altro, a suo avviso, solo in questo modo la Svezia potrebbe aiutare ad "affinare" l'Unione europea.
La politica svedese contraria alla moneta unica
Finora il popolo svedese era stato molto ostile all'idea di abbandonare la propria valuta. In un referendum del 2003 i cittadini hanno respinto la proposta e la riluttanza è aumentata fortemente quando è scoppiata la crisi del debito sovrano in Europa nel 2011. Nel contempo, la politica ha fatto sempre ben poco per caldeggiare uno scenario diverso.
Attualmente vi sono solo i liberali in parlamento che fanno pressione affinché la Svezia aderisca al blocco valutario, ma rappresentano il partner più debole della coalizione di governo. "Nella situazione in cui ci troviamo ora, con l'attuale tasso di cambio, abbiamo bisogno di avere una discussione su quali siano le soluzioni. Abbiamo raggiunto un punto in cui è estremamente chiaro quali sono i costi dell'esclusione, sia economicamente che in termini di influenza", ha detto Karin Karlsbro, parlamentare liberale al Parlamento europeo.
I nazionalisti democratici, che sostengono il governo pur non facendone parte in via formale, sono invece contrari. Fino al 2019 avevano addirittura chiesto alla Svezia di lasciare l'Unione Europea e ancora oggi rimangono fermamente decisi a opporsi a qualunque iniziativa per far parte dell'euro.