Dopo che il ballottaggio presidenziale di domenica ha confermato Recep Tayyip Erdogan nel ruolo di Premier, la lira turca affonda portandosi a ridosso del minimo storico nei confronti del dollaro USA. L'USD/TRY staziona sopra 20, cancellando per il momento le speranze di un'inversione di tendenza.
La vittoria di Erdogan per i mercati significa che la visione economica basata su tassi di interesse ultra-bassi e una forte spesa pubblica da parte dello Stato continuerà a mettere sotto pressione la lira turca.
Nell'ultimo anno e mezzo la
Banca centrale turca ha speso quasi 200 miliardi di dollari nel tentativo di evitare una debacle della valuta, ma i tentativi sono stati vanificati dai
continui tagli al costo del denaro che per giunta hanno fatto volare l'inflazione a oltre l'80% nel 2022. I trader ora sono oltremodo ribassisti sulla lira turca, con le coperture contro i cali valutari che sono raddoppiate rispetto al mese di gennaio.
Turchia: Erdogan cambierà la sua visione economica?
Alcuni ancora sperano che nel nuovo mandato Erdogan attui una revisione della sua policy ed i primi segnali si vedranno con le nomine nelle posizioni economiche chiave, ossia al Ministero del Tesoro e delle Finanze e alla Banca centrale. Gli attuali ministri sono stati tutti eletti, ma dovrebbero rinunciare alla carica in Parlamento se dovessero essere riconfermati nella loro posizione di governo.
"È ovvio che l'attuale modello economico non funziona", ha detto Burak Cetinceker, un gestore di fondi presso Strateji Portfoy a Istanbul. "Anche Erdogan è probabilmente consapevole di questo, e una modesta transizione verso una politica ortodossa nel prossimo futuro è probabile perché le attuali misure non sono più sostenibili. Qualsiasi segnale in tal senso sarebbe accolto favorevolmente dal mercato".
Dello stesso avviso è Viktor Szabo, direttore degli investimenti presso Abrdn a Londra, che ritiene come "alcune correzioni debbano essere apportate per evitare almeno di esaurire le riserve valutarie".
Lira turca: per Morgan Stanley ci sarà un crollo
Le preoccupazioni sulla lira turca si stanno comunque intensificando tra gli analisti. Morgan Stanley ha scritto in una nota che
l'USD/TRY potrebbe salire di un altro 29% entro fine anno, raggiungendo a breve quota 26, per poi proiettarsi a 28. "Senza un cambiamento nel quadro di politica macroeconomica per dare priorità alla disinflazione e adottare politiche favorevoli al mercato, le elevate esigenze di finanziamento esterno della Turchia probabilmente manterranno vivi i rischi macro, aumentando la sensibilità agli shock globali (prezzi delle materie prime,
Fed) e la disponibilità di afflussi valutari dai partner regionali", hanno scritto gli analisti.
Di parere negativo è anche Brendan McKenna, economista dei mercati emergenti e strategist per il valutario di Wells Fargo, che vede la lira turca precipitare a 23 per dollaro entro la fine del secondo trimestre 2023, per poi arrivare a 25 nel 2024. "Abbiamo una visione piuttosto pessimistica sulla lira turca a seguito del mantenimento dell'incarico di Erdogan dopo le elezioni", ha dichiarato l'esperto.
Timothy Ash, senior sovereign strategist per i mercati emergenti di BlueBay Asset Management, parla di un "assetto attuale non sostenibile" e quindi di riflessi negativi a livello monetario. "Con riserve valutarie limitate e tassi di interesse reali fortemente negativi, la pressione sulla lira è pesante", ha detto Ash.