Chi è Haruhiko Kuroda? Per quale motivo ha avuto un ruolo così importante nella recente politica monetaria della BoJ? Ecco la storia dell’attuale Governatore della Banca centrale giapponese. Nato il 25 ottobre 1944 a Ōmuta, città della prefettura di Fukuoka, Haruhiko Kuroda è il trentunesimo e attuale Governatore della Banca centrale del Giappone. Grande sostenitore di una politica monetaria accomodante, Kuroda viene ricordato per aver attuato il piano Abenomics, fortemente voluto dal primo ministro Shinzo Abe. Ecco tutto quello che c’è da sapere su di lui.
Haruhiko Kuroda: da Oxford al Ministero delle Finanze
Kuroda ha frequentato l’Università di Tokyo tra il 1963 e il 1967, conseguendo un Bachelor of Arts in Law. Dal 1969 al 1971 ha studiato economia alla Università di Oxford grazie ad una borsa di studio del Governo giapponese. Dopo il Master of Philosophy in Economics entra nel Ministero delle Finanze. Nei primi anni, è stato distaccato presso il Fondo Monetario Internazionale, come Consigliere del Direttore esecutivo. Le sue responsabilità presso il ministero comprendevano campi come la finanza internazionale e fiscale nazionale ed internazionale, nonché servizi nell'ufficio dell'allora ministro delle Finanze, Tatsuo Murayama. Ha rappresentato il Ministero in una serie di conferenze monetarie internazionali come Vice ministro delle Finanze per gli affari internazionali, comprese le riunioni del Gruppo dei Sette ministri delle finanze, dei Governatori delle Banche centrali, del Fondo Monetario Internazionale, nei meeting annuali della Banca mondiale e in incontri bilaterali tra Giappone e altri Paesi. Kuroda conclude la sua esperienza al Ministero delle Finanze con la carica di Vice ministro delle Finanze per gli affari internazionali, ruolo che mantiene dal 1999 al 2003. Si è dimesso dal ministero nel gennaio 2003 ed è stato nominato Consigliere speciale del Governo nel marzo dello stesso anno, mentre insegnava Economica e Finanza presso l'Hitotsubashi University Graduate School of Economics. Dal dal 1° febbraio 2005 al 18 marzo 2013 ha prestato servizio come Presidente della Asian Development Bank.
Kuroda Governatore della BoJ: il piano Abenomics
Kuroda è stato nominato come Governatore della BoJ nel 2013, dallo stesso primo ministro entrante Shinzo Abe. Prese il posto di Masaaki Shirakawa. Nel febbraio 2018, il primo ministro Shinzo Abe ha riconfermato Kuroda per un ulteriore mandato. La scelta di Kuroda non fu un caso. Il primo ministro Abe, per assicurarsi una condotta accomodante da parte della Banca centrale giapponese, che per legge deve essere indipendente dalle politiche del Governo, ha nominato come governatore Haruhiko Kuroda, in quanto fervente sostenitore della necessità di una politica monetaria espansiva e in netto contrasto con le politiche adottate fino a quel momento dai governatori precedenti. Il nuovo Governatore ha presentato un piano, ribattezzato Abenomics, che si poneva come obiettivo quello di rilanciare la spesa e la concessione di credito in un’economia che soffriva da vent’anni di bassissima crescita. Questo raddoppiando la quantità di moneta in circolazione e raggiungere un’inflazione del 2% nell’arco di circa due anni. La BoJ aveva spinto il suo bilancio dal 35% al 70% del Pil e stava continuando a comprare 80.000 miliardi yen di titoli ogni mese, equivalenti a 600 miliardi di dollari. L’idea di fondo era la seguente: la Banca del Giappone avrebbe acquistato i titoli di Stato facendone aumentare la domanda e quindi scendere i rendimenti. Dal momento che investire in titoli di Stato avrebbe reso poco, i giapponesi, in teoria, si sarebbero rivolti altrove per far fruttare i propri capitali. Le banche, riempite di soldi dalla BoJ che compra i titoli di Stato che possedevano, avrebbero potuto prestarne di più e i consumatori li avrebbero potuti usare per investire in beni o immobili. Alla fine, la maggior liquidità in circolazione avrebbe dovuto far aumentare i prezzi dei beni e conseguentemente l’inflazione.
Abenomics: i risultati ottenuti
Nell'immediato termine, i benefici dell'economia giapponese sono stati indiscutibili. Lo yen perse valore contro il dollaro Usa e questa fu un’ottima notizia per le grandi aziende giapponesi che vivevano di esportazioni, dal momento che una moneta più debole rendeva le merci giapponesi più convenienti per gli stranieri e aumentava il valore degli utili che venivano riportati in Giappone dalle imprese locali. Oggi, a circa 5 anni dall’attuazione del piano, gli investimenti hanno registrato solo un aumento moderato, ma l'aumento previsto dei salari giapponesi, una delle condizioni preliminari per una sana inflazione, non si è ancora materializzato. Questo scenario ha determinato crescenti preoccupazioni di recente, relativamente alla sostenibilità delle riforme intraprese da numero uno della BoJ.