A dicembre 2020 Vanguard stupiva il mondo degli ETF con il lancio della sua gamma di prodotti Life Strategy, una strategia "lazy" già ampiamente rodata negli Stati Uniti e Gran Bretagna e che finalmente sbarcava al tempo anche in Europa spiazzando molti produttori di fondi bilanciati a gestione attiva fino a quel momento privi di concorrenti sul mercato degli ETF.
In realtà, quella che sembrava una valanga destinata a dare il via alla quotazione di una serie di prodotti generalisti multiasset a basso costo e con un sistema di replica passiva, non ha prodotto i risultati attesi. Non certo per Vanguard, la cui raccolta sui Life Strategy continua a essere importante, quanto per l’offerta commerciale di altre case produttrici di ETF restie a lanciare prodotti di questo tipo forse timorose di pestare i piedi ai ben più costosi fondi bilanciati in circolazione.
E infatti i Life Strategy rimangono ancora oggi gli unici prodotti bilanciati realmente passivi con ribilanciamenti automatici che possono soddisfare la esigenze dell’investitore pigro che cerca la diversificazione tutta in un unico prodotto, senza essere costretto ad operare in autonomia con pesi e contrappesi.
Ci sarebbero margini di miglioramento per i Life Strategy. Ad esempio mancano le Small Cap, la diversificazione obbligazionaria potrebbe essere migliorata, spesso sono considerati eccessivamente eurocentrici nell’ambito del reddito fisso, ma rimane il fatto che rappresentano una buona soluzione soprattutto per chi ha capitali modesti e vuole mettere un piede nella grande arena dei mercati finanziari scegliendo il profilo di rischio che più si addice alla propria personalità di investitore.
Il bilancio dei Life Strategy dopo oltre quattro anni di vita
Per avere un’idea del loro comportamento non farò altro che presentare il risultato dal lancio delle varie versioni con quote di azionario crescente 20%, 40%, 60%, 80% mettendoli a confronto con tre ETF (azionario globale, obbligazionario globale e monetario euro).
Cominciamo dall’ETF monetario, ovvero il parcheggio per eccellenza Xtrackers Eur Swap che da dicembre 2020 ha portato a casa un rendimento composto su base annua del 1,6%.
L’investimento obbligazionario a cambio aperto su SPDR Global Aggregate Bond, a causa del bear market obbligazionario, vanta una performance annua ancora negativa dello 0,9% e qui scopriamo i primi problemi di duration costante del Life Strategy 20 (dove 20 sta per la quota azionario). Dal lancio in versione totale return il bilancio è infatti ancora negativo (-0,2% annuo).
Il mercato azionario ha compensato con il suo +13,5% annuo (Vanguard Ftse All World) ma soprattutto ha permesso agli altri tre Life Strategy di tornare in territorio ampiamente positivo e di battere l’inflazione.
Il Life Strategy 40 guadagna il 3,2% annuo, la versione con 60% azionario (il classico 60/40) porta a casa il 6,7% annuo, mentre la versione più aggressiva con 80% azionario va in doppia cifra con un rendimento annuo composto del 10,3%.
Un bilancio indubbiamente positivo per uno dei prodotti low cost più "lazy" presenti sul mercato a ribilanciamento automatico con esposizione globale.
Qualche miglioramento in termini di diversificazione maggiore renderebbe il prodotto eccellente ma per il momento direi che il bilancio di questa mosca bianca nel panorama degli ETF può considerarsi tutto sommato positivo.