L’inizio del 2022 ha visto un settore di Borsa USA che ha performato molto bene grazie ad un ritorno del mercato verso i temi più value a discapito di quelli growth. Sto parlando del comparto bancario, rappresentativo di circa un quarto degli indici value e ovviamente beneficiario netto di una politica monetaria della Fed che evolverà verso ripetuti rialzi dei tassi nel 2022 e nel 2023.
A dire il vero dovrebbe essere l’inclinazione della curva dei rendimenti il parametro di riferimento da monitorare con attenzione quando si punta su una crescita degli utili delle banche (che solitamente raccolgono a breve e prestano a lungo), ma uscendo da una fase eccezionale di politica monetaria il mercato ragiona come sempre in prospettiva. Margini di interesse più alti e quindi più utili sono da mettere in conto per il sistema bancario americano.
Come possiamo vedere dal grafico, l’indice NASDAQ KBW Bank è reduce da una rottura epocale realizzata nel corso del 2021. Solo l’anno scorso infatti il paniere che raggruppa le principali società appartenenti al settore bancario, ha superato il massimo del 2007. L’effetto è stato esplosivo a giudicare dal movimento successivo.
Come investire nel settore bancario USA con gli ETF
In Italia è possibile investire sulle società bancarie americane con due ETF. Il primo è Invesco US Financials Sector (ISIN IE00B42Q4896), il secondo è SPDR SPDR S&P US Financials Select Sector (ISIN IE00BWBXM500).
Diciamo subito che gli ETF a 5, 3 e 1 anno si muovono in maniera identica proprio perché hanno lo stesso benchamrk, compreso il cap del 20% massimo per singolo titolo detenuto. Anche la capitalizzazione dei due strumenti è simile, offrendo un buon cuscinetto di liquidità sul mercato.
Al momento questo rischio non esiste visto che la prima società in portafoglio è Berkshire con un peso del 12%, seguita da JP Morgan all'11% e Bank of America al 7%. I componenti di questo paniere sono poco meno di 70 ma i primi 10 titoli fanno la metà del portafoglio.
L’interesse del mercato verso questo settore è proprio legato alle sue valutazioni non certamente surriscaldate. Il rapporto prezzo utili si posiziona attorno a 14, mentre quello tra prezzo e valore di libro è poco sopra 1,5.
ETF diversificato anche a livello settoriale. Le banche rappresentano poco più di un terzo del portafoglio complessivo, seguite da società impegnate nei mercati del capitale (le banche d’affari e non commerciali) per il 28% e infine per il 17% troviamo una componente di assicurativi.
Un investimento che negli ultimi 5 anni ha fornito un ritorno annuo superiore al 12%, con il 2021 che ha recuperato alla grande con un +34% il segno meno del 2020 (-2%). Per chi volesse guardare ad un settore value destinato ad avvantaggiarsi da un rialzo dei tassi, quello dei finanziari americani rappresenta un porto verso il quale navigare pur tenendo in considerazione il lungo bear market nel quale tutt’oggi si trova il mondo value rispetto al growth.