Per le Borse europee l’invasione russa dell’Ucraina ha rappresentato quella notizia in grado di trasformare l’avvio di una lunga fase laterale destinata a smaltire gli eccessi post Covid in una fase correttiva conclamata e ora sfociata nel bear market.
Gli analisti tecnici non mancheranno di sottolineare come la formazione di una tipica figura di inversione di tendenza come il testa e spalle ribassista (o il doppio minimo a seconda di dove guardiamo la figura), stava già scrivendo il destino degli indici europei.
Indici come lo Stoxx 600 sono reduci da un breakout di resistenze di lungo periodo che nel 2015 e nel 2020 avevano fermato la corsa dell’equity del Vecchio Continente. Le precedenti resistenze diventano quindi supporti molto interessanti per comprare. Tuttavia, questi supporti hanno ceduto riportando il bear market in Europa.
Borse Europa: multipli interessanti dopo i ribassi
Il grafico dell’ETF iShares Stoxx 600 è illuminante sotto questo punto di vista. I supporti hanno ceduto con una rottura ribassista che ha aperto una voragine nei prezzi a questo punto destinati a spostarsi verso la base inferiore del canalone rialzista che accompagna il bull market dal 2008.
Per i cassettisti l'occasione sembra essere di quelle molto interessanti. Il rapporto prezzo/utili delle Borse europee è tornato a 15, in quindici anni in pratica si riportano a casa i profitti attesi dal mercato. Il rapporto tra prezzo e valore di libro è altrettanto interessante posizionandosi sotto a 2. I dividendi rapportati al prezzo sono sempre più vicini al 3% rappresentando ancora una interessante alternativa ai titoli di Stato.
Il momento è naturalmente molto complesso visto che una guerra è in corso nel cuore dell’Europa.
Pensare a soluzioni diplomatiche è al momento impossibile e i business di molti Paesi industriali dell’Europa, come Germania e Italia, saranno duramente provati dall’impennata di materie prime già alta per effetto della pandemia.
Borse Europa: diversificazione importante per affrontare rischio mercati USA
Proprio nei momenti nei quali il mercato vede più nere le prospettive si fanno gli affari migliori. Negli ultimi 10 anni, l’investimento nelle Borse europee ha raccolto un rendimento annuo composto che sfiora il 10%. Dal 2004, data di lancio dell’ETF iShares Stoxx 600, la performance annua è stata del 7%. Dati sempre al netto dei costi e al lordo tasse.
Acquistare in questo momento un mercato value come quello europea potrebbe non essere il massimo come timing, ma permetterebbe di diversificare il rischio growth insito nelle Borse americane, decisamente sbilanciate da quel lato.
L’indice Stoxx 600 offre una copertura settoriale prevalentemente centrata su finanziari, industriali, utilities, consumi di base e salute. La soluzione alle prospettive future di rendimento dei listini USA potrebbe passare proprio dall’Europa.