Spesso ci innamoriamo di certe azioni. Facciamo analisi, tecniche o fondamentali, e crediamo fortemente in un certo titolo comprandolo direttamente sul mercato. Il beneficio emozionale all’atto pratico si traduce in un beneficio economico solo se quel titolo ovviamente sale, e in quel caso ci prenderemo tutto il rialzo, mentre in caso di discesa l’assenza di diversificazione impatterà totalmente sul nostro capitale investito. Altro vantaggio della singola azione la possibilità di poter abbattere il monte minusvalenze con un guadagno, cosa che con gli ETF in Italia non è possibile fare.
Il problema di fondo rimane però l’eccessiva concentrazione del rischio. Rischio che può essere sfumato utilizzando ETF dove quell’azione desiderata ha un peso dominante, ma non al 100%. Un classico esempio è quello di Nvidia. Dopo il boom in borsa collegato alla pubblicazione dei dati di bilancio trimestrali, Nvidia è balzata agli onori della cronaca per la sua esposizione indiretta al settore dell’intelligenza artificiale. Ma è il tema dei semiconduttori quello che la riguarda più da vicino e grazie a questa sezione del sito ETF.com possiamo scoprire in quali strumenti passivi il titolo Nvidia è più presente. Qui https://www.etf.com/etfanalytics/etf-stock-finder trovate il link alla sezione di ricerca.
VanEck Semiconductor, sulla base degli ultimi rendiconti, ha in portafoglio il 17% di Nvidia. Ma l’azione è ben pesata anche in Global X Robotics & Artificial Intellingence (12%), VanEck Video Gaming ETF (12%) e Global X Metaverse (11%). Una presenza trasversale in diversi strumenti tematici.
Non solo Nvidia: investire in Apple, Amazon e Samsung con gli ETF
Apple è un’altra di quelle azioni molto gettonata dagli investitori. Se il motore di ricerca è naturalmente tarato sugli ETF americani, utilizzando i cloni di ETF quotati in Europa possiamo arrivare alla stessa conclusione. E così scopriamo che nell’ETF iShares S&P 500 Information Technology Apple pesa per il 27% del totale. Stesso discorso lo si può fare per Microsoft che nell’ETF iShares World Technology pesa per il 18%.
Altra azione sotto i riflettori è Amazon. La società fondata da Jeff Bezos rappresenta il 16% dell’ETF quotato in Italia SPDR World Consumer Discretionary, ma arriva al 25% nella versione US Consumer Discretionary dove ritroviamo un altro marchio conosciuto come Tesla.
Naturalmente più il tema è specifico e più queste concentrazioni sono marcate; ma anche a livello di geografia troviamo situazione analoghe.
La società coreana Samsung ha nel veicolo ETF forse il miglior mezzo per investire direttamente nell’azione. Negli ETF Franklin Ftse Korea e iShares Msci Korea il peso dell’azione arriva infatti al 27%. Altro esempio quello della borsa brasiliana, con la società Vale che a seconda dei vari ETF considerati copre quasi il 20% degli indici azionari brasiliani.
Un mezzo, quello degli ETF, molto utile per investire direttamente su una società seppur non in modo esclusivo e a costi decisamente più contenuti. Il rischio viene ridotto e l’efficienza nei ribilanciamenti e nella gestione dei dividendi è massima. Chiaramente si perde un po' del fascino della singola azione in portafoglio, ma il beneficio di essere azionisti, seppur in forma indiretta, continua ad esistere. Solo in modo più efficiente ed efficace.