Montagne russe. Questa è la prima frase che viene naturale osservando l’andamento del grafico dell’ETF che investe nelle società che operano nel settore del legname. ETF quotato in Germania, emesso da iShares con nome Global Timber & Forestry, con capitalizzazione di oltre 150 milioni di euro e con costi tre volte più alti di un classico ETF che investe nelle azioni globali, questo strumento offre la copertura ad uno dei settori più legati direttamente alle sorti del settore immobiliare tra quelli presenti sul mercato. E al suo interno sono infatti presenti anche dei REIT.
Ma cosa fa l’ETF iShares Global Timber & Forestry? L'ETF replica le 25 società quotate più grandi e liquide di tutto il mondo impegnate nella proprietà, gestione o sistema logistico a monte dei boschi e delle foreste da legname. Queste società possono essere società di prodotti del legname e forestali, fondi di investimento immobiliare (REIT) del settore del legname, aziende del settore cartario, degli imballaggi di carta o del settore agricolo.
Investire nel settore legno e foreste: i dettagli di questo ETF
Nonostante una evidente concentrazione in poche società, l’ETF appare ben distribuito con le prime 10 società che occupavano poco più del 50% del portafoglio. Nomi poco conosciuti dalla maggior parte degli investitori. Svenska Cellulosa, Weyerhaeuser Reit, Suzano e Smurfit non scaldano certamente i cuori di chi sta cercando la nuova Amazon.
Se a livello settoriale vale la pena segnalare la presenza di un 15% di REIT immobiliari in portafoglio, per quello che riguarda l’esposizione geografica gli Stati Uniti pesano per il 30%, seguiti da Svezia (15%), Brasile (11%), Giappone (10%), Canada e Finlandia (9%).
Le performance sono delle vere e proprie montagne russe. A distanza di 12 mesi, ad esempio, il Timber paga dazio per un abbondante 7%. A distanza di 3 anni l’ETF sul legname sta sotto un azionario globale di circa il 5%, ma se allunghiamo di nuovo a 5 anni l’ETF guadagna poco più di zero, mentre un azionario globale supera il 60%.
Se allarghiamo ancora di più il tiro scopriamo che a distanza di 10 anni l’ETF ha offerto un rendimento del 65%, la metà di quella che è stata la performance dell’azionario globale confermando la notevole mutevolezza nei rendimenti di questo strumento.
Ma questi numeri nascondono quella che sembra una incredibile opportunità di investimento che, come abbiamo visto, in realtà si traduce in veri e propri saliscendi in termini di performance. Il rapporto tra prezzi e utili è oggi inferiore a 5 con un rapporto tra prezzo e valore di libro inferiore 1.
Il grafico dell’ETF conferma il momento non felicissimo che sta attraversando in questo momento il settore, tornato sotto i massimi del 2018 e ben lontano dai massimi storici.
Se siamo alla vigilia di un’altra di quelle fasi particolarmente positive, il "Timber" potrebbe essere questo un prodotto tematico poco pubblicizzato, ma molto più efficace (e duraturo visto che è quotato dal 2009), di tanti prodotti tematici arrivati sul mercato negli ultimi tempi.