Quando tutto sembra andare storto in Est Europa, quando la Cina arranca e l'inflazione a livello globale rischia di mettere in crisi molti Paesi del mondo, ci sono dei mercati che stanno performando bene: le Borse latino-americane sono tra queste. Di questa area del pianeta ne ho parlato in un articolo di ottobre 2021 e più recentemente a inizio marzo.
In quell’articolo relativamente all’ETF Latam di iShares scrivevo “Il Brasile nell’ETF di iShares pesa per la metà del portafoglio, mentre il Messico per un quarto. Ovvio quindi che i multipli della Borsa brasiliana sono quelli da guardare con maggiore attenzione e qui l’aspetto interessante è rappresentato da due dati: il primo è rappresentato dal rapporto prezzo utili presente e atteso nei prossimi 12 mesi, il quale arriva ad un invitante 8. In secondo luogo, il dividend yield è uno dei più elevati al mondo, attualmente il 6%. Due indicatori che in prospettiva non lasciano indifferenti”.
Borse Latam: dopo il rally è bene prendere profitto?
C’era un forte sconto nelle quotazioni: questo non significa necessariamente una partenza immediata, ma sicuramente accumulare non era una cattiva idea. Lo scenario russo per il mondo Latam è da escludere per la natura democratica (seppur non perfetta) di quei Paesi. Il legame con gli Stati Uniti è molto forte e lo stesso continente rende la compattezza del blocco molto importante nei prossimi anni, quando lo scontro tra conglomerati economici si farà pressante.
Osservando il grafico presto si porrà di fronte all’investitore un dubbio. Tenere o prendere profitto sugli ETF specializzati nel continente Latam? Doveroso quindi un supplemento di indagine dopo l'articolo di inizio marzo visto che il rally si è fatto ancora più impetuoso. Non sfugge infatti all’occhio attento come la trendline ribassista di lungo periodo che guida il ribasso dell’ETF negli ultimi 10 anni è molto vicina.
Avvantaggiate da flussi di capitali in uscita dalla Russa e dall’Est Europa in genere, le Borse di Brasile e Messico hanno potuto godere di vantaggi enormi anche legati al fatto che si sono impennai i prezzi delle materie prime, di cui questi Paesi sono ricchi. Le valute ne hanno tratto giovamento con il real brasiliano passato da un evidente territorio di sottovalutazione a uno di più equa valutazione.
Le Borse latino-americane sono meno economiche rispetto a prima, ma vantano ancora livelli di sottovalutazione interessanti. A distanza di 10 anni i mercati del Sudamerica lamentano ancora un gap di performance notevole rispetto agli indici emergenti tradizionali (-2,5% di rendimento annuo composto contro +3,5%).
In pochi però sanno che dal 1987, data di nascita dell’indice MSCI, le Borse Latam hanno realizzato una performance annua in dollari del 13,3% contro il +10,2% delle emergenti generali. In conclusione, tecnicamente è lecito attendersi un po' di prese di profitto da parte del mercato nelle prossime settimane visti i livelli raggiunti. Gli spostamenti geopolitici in atto sconsigliano però strategicamente di uscire da questo tassello poco rappresentato negli indici azionari emergenti tradizionali.