La deregulation finanziaria va avanti negli Stati Uniti sotto la spinta di Donald Trump. Il presidente americano ha firmato un ordine esecutivo che ha come obiettivo permettere l'inclusione di asset alternativi come private equity, immobili, criptovalute e altri investimenti non tradizionali nei piani pensionistici 401(k) negli Stati Uniti.
I piani 401(k) rappresentano l’equivalente dei fondi pensione italiani e sono gli strumenti più utilizzati dai lavoratori americani per costruirsi una pensione privata alternativa alla modesta Social Security.
Attualmente i 401(k) possono investire principalmente in azioni, obbligazioni e liquidità; questa nuova iniziativa aprirebbe la porta a tipologie di investimenti alternativi oggi praticamente accessibili solo a investitori istituzionali o con grandi patrimoni.
Fondi pensione USA: cosa prevede la riforma di Trump
Con questo ordine esecutivo vengono incaricati il Dipartimento del Lavoro, il Dipartimento del Tesoro e la SEC (la Consob statunitense) di rivedere le normative esistenti e definire nuove linee guida per facilitare l'inclusione di questi asset nei piani pensionistici.
Naturalmente dovranno essere fissati dei paletti regolamentari vista la natura sì di asset a maggior rendimento atteso, ma anche ad elevata dose di rischio. Le critiche arrivate in seguito a questa decisione mettono proprio in guardia dal rischio di una deregolamentazione selvaggia sulla pelle dei lavoratori americani, spesso passivi nella scelta dei portafogli.
Blackstone, KKR, Apollo Global Management sono i principali attori del private equity americano, ma anche i colossi del risparmio gestito come BlackRock vedono in questo annuncio un’opportunità incredibile per aumentare la redditività dei propri prodotti finanziari e pensionistici.
Abbastanza probabile quindi il lancio in America di nuovi prodotti previdenziali (ma anche a replica passiva) che cercheranno di cavalcare questa nuova onda andando ad arricchire la gamma di asset alternativi che finora ha visto quasi esclusivamente oro e Reits come i grandi dominatori della scena.
Per private equity e private debt una grande occasione di attingere a nuove risorse finanziarie e chissà se nei prossimi anni anche le autorità europee non cominceranno a sviluppare con maggiore convinzione nuove regole che possano favorire un accesso più libero ad asset di investimento alternative come quelle proposte dal Governo americano.
Private Equity: come investire con gli ETF
Per quello che riguarda il private equity il mondo degli ETF esprime oggi molto poco quanto a offerta.
I due ETF quotati in Europa risalgono addirittura al periodo della grande crisi finanziaria del 2007-2008 e altro non sono che la somma delle principali società attive nel settore e quotate in Borsa. Società che indubbiamente potrebbero veder crescere utili e prezzi da questa decisione di Trump.
Dal lancio nel 2008, e facendo un confronto con un tipico ETF Msci World, Xtrackers Private Equity ha realizzato praticamente la stessa performance di un azionario globale (+375%) mentre meglio è andata la versione di iShares Listed Private Equity con una performance del 405%.
Andando sul sito di Msci e analizzando il rendimento annuo composto degli ultimi 10 anni dell’indice Msci World Private Equity Return Tracker, scopriamo che rispetto a Msci All Country World ancora una volta la performance è superiore (11,8% vs 10,3%) con una volatilità simile. Risultato confermato anche dall’andamento degli ETF sopra citati.
Naturalmente il passato non è sempre una guida affidabile per il futuro, ma la storia finora ha confermato che qualche punto percentuale di asset alternativi in un portafoglio diversificato, come il private equity, hanno migliorato il rendimento di un classico azionario mondiale a parità di rischio. E Trump vuole allargare questo beneficio ai fondi pensione, naturalmente strizzando l’occhiolino alle grandi corporate americane attive nel settore.