In un articolo di questa serie dedicata al mondo obbligazionario dei titoli di Stato abbiamo già fatto cenno alla presenza sul mercato di Borsa Italiana di ETF governativi specializzati per geografia.
Cosa intendiamo con questo? Intendiamo strumenti passivi che replicano indici obbligazionari composti da titoli specifici di una certa area geografica. Area non intesa come Zona Euro, Asia, Emergenti, ecc…, ma proprio singole nazioni. In questo caso, al tradizionale rischio tasso ed emittente di una normale obbligazione, si somma il rischio valutario legato all’andamento della divisa del paese emittente.
Cominciamo dalla zona Euro dove naturalmente il rischio cambio è assente. Esiste infatti la possibilità di investire su singoli paesi evitando di acquistare un generico ETF Eur Government Bond. Ad esempio iShares offre nella sua gamma ETF che investono esclusivamente su titoli di Stato francesi, spagnoli e tedeschi. Sulla Germania Xtrackers permette anche di modulare il rischio di duration offrendo un ETF che investe su titoli di Stato con scadenza compresa tra 1 e 3 anni. Non manca naturalmente l’offerta di titoli di Stato italiani. iShares offre un ETF generico che copre tutte le scadenze mentre Xtrackers e Lyxor si concentrano sui tratti di curva più brevi, con la casa tedesca che investe in titoli di Stato italiani con scadenza inferiore a 1 anno.
Uno sguardo fuori da Eurolandia
Uscendo dall’Euro c’è l’imbarazzo della scelta per quello che riguarda i Treasury americani. Generici, per tratti di curva, a cambio coperto, c’è praticamente tutto. Poco altro da dire se non che i costi sono mignon con ETF che arrivano a costare 0,06% all’anno.
Tornando per un attimo in Europa, ricca l’offerta di ETF che investono in governativi inglesi. Sono cinque strumenti con alcune particolarità offerte da SPDR. Anche in questo caso è possibile investire su titoli con scadenze medio breve inferiori ai 5 anni così come su scadenza ultra lunghe superiori ai 15 anni.
Rimaniamo nel mondo sviluppato, ma andiamo in Giappone. Nonostante i rendimenti infimi offerti dai JBond, chi volesse investire in yen può farlo sia con uno strumento generico di Xtrackers e Lyxor, sia riducendo il rischio duration (da non sottovalutare visti i tassi di interesse attuali) con un ETF di Ubs che investe su titoli statali giapponesi con scadenze comprese tra 1 e 3 anni.
Rimaniamo nel Pacifico ma passando per l’Australia. Xtrackers offre infatti un ETF che investe in titoli di Stato australiani naturalmente rimanendo esposti al rischio cambio Aud.
Anche due colossi del mondo emergente come Cina e India possono essere investibili con ETF. Sono due gli strumenti che investono su titoli di Stato indiani (Xtrackers e L&G), mentre sulla Cina l’offerta è molto ampia con addirittura nove strumenti. Al netto quindi degli ETF sui mercati emergenti che acquistano obbligazioni in valuta locale, forse proprio il mondo non sviluppato è quello che potrebbe avere i margini di sviluppo maggiori in futuro anche su altre tipologie di bond come i corporate.
Considerando gli alti costi di accesso per acquistare titoli di stato esteri, soprattutto lo spread denaro-lettera e i tagli di almeno 1000 euro per acquistare un bond, l’ETF sembra rappresentare quindi lo strumento ideale a basso costo per chi vuole avere in portafoglio obbligazioni relativamente sicure negoziabili in ogni momento della giornata di borsa.